Advertisement
Migliora il cinema in Italia

I dati da agosto a ottobre in grande rialzo rispetto al 2011.
di Robert Bernocchi

In foto una scena del film Vita di Pi di Ang Lee.
Suraj Sharma - Ariete. Interpreta Pi Patel nel film di Ang Lee Vita di Pi.

martedì 16 ottobre 2012 - News

Crisi? Che crisi? Molti giornalisti sembrano aver scelto il momento sbagliato per urlare al crollo del cinema in Italia, con tanto di visioni apocalittiche che presagiscono un futuro senza sale cinematografiche. In realtà non è il caso, visto che da agosto (+19%) il botteghino italiano va molto meglio rispetto all'anno scorso. Addirittura, a settembre si è registrato un +34% di presenze e un +41% di incassi (quest'ultimo dato ovviamente per via del 3D) rispetto all'analogo periodo del 2011. Questo ha anche permesso ai conti annuali di migliorare, passando a un -12,15% di biglietti venduti e un -10,04% per quanto riguarda gli incassi. Nulla per cui festeggiare a ostriche e champagne, ma se consideriamo che a fine luglio il dato dei biglietti era pericolosamente vicino a un -20%, sono numeri decisamente più rassicuranti.

E la conferma che il trend sia cambiato la danno anche i primi due weekend di ottobre, che fanno segnare cifre molto superiori a quelle riscontrate nel 2011. Il confronto non è semplicissimo, considerando il nuovo giorno di uscita al giovedì, che porta a paragoni poco adeguati (da una parte i primi quattro giorni di sfruttamento di un film, dall'altra i primi tre più un giovedì che era sempre insignificante), ma se proseguisse questa tendenza saremmo intorno al +20% su scala mensile. Insomma, il cinema va meglio, trainato anche da tantissimi titoli che magari arrivano in ritardo (sul fatto che diversi film stiano pagando l'affollamento attuale, è indubbio ed è un problema, ma è un altro discorso). Di sicuro, nel 2012 c'è anche un Natale molto promettente, grazie a blockbuster come Tutto tutto niente niente, I due soliti idioti e Lo Hobbit (che magari in altri anni sarebbe stato spostato a gennaio), ma anche titoli che potrebbero trovare un pubblico diverso, come Vita di Pi, The Company You Keep, Love Is All You Need e Jack Reacher, senza dimenticare i cartoni Ralph spaccatutto e Le avventure di Sammy 2 (ma su quest'ultimo fronte rivolto alle famiglie non siamo ai livelli passati). Insomma, sembra proprio che in questi ultimi mesi si possa recuperare terreno e anche se magari non si colmerà totalmente la differenza con il 2011, almeno la si potrà ridurre sensibilmente.

Si è detto anche che la crisi colpisce soprattutto il cinema italiano. Vero in parte, se consideriamo che nel mese di settembre gli incassi per i film italiani sono stati il 52% in meno rispetto al nono mese del 2011, ma non è il caso di generalizzare. In effetti, se anche i prodotti comici non sembrano funzionare, le uniche uscite italiane importanti erano quelle d'autore. Non è infatti con titoli come All'ultima spiaggia o Una donna per la vita che si può risollevare il botteghino, mentre il vero problema sembra riguardare le pellicole arrivate da Venezia. Sono infatti andati male titoli come Bella addormentata, È stato il figlio, Gli equilibristi, L'intervallo, oltre a Padroni di casa (presentato a Locarno) e al risultato deludente di Reality (che chiuderà la sua corsa intorno ai due milioni, confermando che sarebbe stato meglio farlo uscire in contemporanea con il passaggio a Cannes). È interessante sottolineare come questa, senza timore di esagerare, sia diventata un'ossessione mediatica con decine di articoli più o meno validi, in larga parte rivolta al film di Marco Bellocchio e al suo autore, prima osannato come realizzatore di un capolavoro assoluto e poi denigrato per non aver raggiunto i risultati sperati. Forse, sarebbe più indicato un atteggiamento più moderato in entrambi i casi, anche ricordando sempre che autori come Bellocchio non hanno (quasi) mai inciso sul botteghino italiano.
Non è comunque il caso di sostenere che i film italiani dei Festival siano per loro natura rivolti a un pubblico limitatissimo. Basti pensare a realtà come Gomorra (sopra i 10 milioni di euro), Habemus Papam (quasi 6 milioni) e This Must Be the Place (6,1 milioni). Semplicemente, i titoli passati a Venezia quest'anno non erano destinati (per loro stessa natura) a un pubblico più ampio. Da qui a dare per morto il cinema italiano d'essai o addirittura la produzione autoctona tutta, ce ne passa...

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati