Come anticipato, oggi l'Anica ha comunicato i dieci titoli italiani (che vengono autocandidati dai propri produttori e non scelti, cosa che spesso viene dimenticata, portando a chiedersi il perché di certi nomi) che si contenderanno l'onore (e anche l'onere, viste le polemiche in caso di sconfitta) di rappresentare l'Italia all'Oscar per il miglior film straniero. Si tratta di Bella Addormentata di Marco Bellocchio, Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, Il cuore grande delle ragazze di Pupi Avati, Diaz di Daniele Vicari, È stato il figlio di Daniele Ciprì, Gli equilibristi di Ivano De Matteo, La-bas, educazione criminale, di Guido Lombardi, Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek, Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone e Reality di Matteo Garrone.

A selezionare il vincitore, sarà una giuria composta da nove addetti ai lavori: Angelo Barbagallo, Nicola Borrelli, Martha Capello, Valerio De Paolis, Piera Detassis, Nicola Giuliano, Fulvio Lucisano, Paolo Mereghetti e Francesco Bruni. Quest'ultimo sostituisce Paolo Sorrentino, che ha deciso di declinare l'invito, si dice anche per evitare eventuali polemiche.

Comunque, da uno sguardo alla lista, si capisce come soltanto tre titoli abbiano reali possibilità di successo. Si tratta di Cesare deve morire, Reality e Bella addormentata, presentati rispettivamente al festival di Berlino (dove ha vinto l'Orso d'oro), a Cannes (conquistando il Gran premio della giuria) e a Venezia (ottenendo grandi consensi, ma soltanto un riconoscimento di consolazione per il suo giovane attore Fabrizio Falco, impegnato anche in È stato il figlio).

In particolare, la lotta dovrebbe essere limitata a Reality e Bella addormentata, entrambi titoli di Raicinema, mentre il film dei Taviani rischia di pagare il fatto di non avere un nome dietro a sostenerlo. Reality può sicuramente vantare il riconoscimento importante a Cannes e un distributore che ha già acquistato la pellicola per gli Stati Uniti, Bellocchio invece il fatto di essere il titolo italiano più acclamato dell'anno (forse più anche dei Taviani). In tutto questo, bisognerà cercare di capire quale pellicola corrisponde meglio al gusto degli americani. Come se fosse facile.