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Locarno, Pardo d'Oro a La fille de nulle part

Un'edizione caratterizzata dalla varietà di giudizi.
di Giancarlo Zappoli

Il regista Jean-Claude Brisseau e l'attrice Virginie Legeay posano con il Pardo d'Oro, ricevuto per il film La fille de nulle part.
Jean-Claude Brisseau 17 luglio 1944, Parigi (Francia) - 11 Maggio 2019, Parigi (Francia). Regista del film La Fille de Nulle Part.

domenica 12 agosto 2012 - News

Un'edizione decisamente variegata quella del 65° Festival del Film Locarno, come ha tenuto a sottolineare il direttore Olivier Père. Così variegata da consentire delle valutazioni molto distanti tra le cosiddette Giurie parallele e la Giuria ufficiale. Le prime (Giuria ecumenica, FIPRESCI, CICAE, FICC/IFFS, Giuria Giovani) hanno in gran parte cercato di conciliare (nell'ambito del Concorso Lungometraggi) l'attenzione all'innovazione linguistica con la fruibilità per un pubblico non di nicchia nel momento in cui hanno deciso i premi. Non così la Giuria ufficiale composta dal regista Apichatpong Weerasethakul, dal regista Im Sang-soo, dalla regista e attrice Noémie Lvovsky, dal co-direttore della Serpentine Gallery di Londra Hans Ulrich Obrist e dal regista e sceneggiatore Roger Avary. Ancora una volta ci si è trovati dinanzi una giuria composta in grande maggioranza da persone che sanno come arrivare al grande pubblico ma si divertono nel premiare film 'da festival' destinati a una fruizione di nicchia che ha ovviamente diritto a un suo spazio che andrebbe però contemperato nei premi con uno sguardo un po' più ampio. Ecco allora che il Pardo d'oro va a La fille de nulle part film girato in grande economia nell'appartamento del regista Jean-Claude Brisseau in cui fantasmi un po' risibili e un po' terrificanti si alternano a sospetti di reincarnazioni alternati a riflessioni sull'attendibilità dell'Antico e del Nuovo Testamento. Ciò che poi maggiormente sorprende è il doppio premio andato al film cinese When Night Falls che ha indubbiamente dei pregi sul piano sociale trattando il tema della non limpida decisione di una condanna a morte nella Cina dei nostri giorni. Assegnargli il riconoscimento per la miglior regia (composta da estenuanti piani fissi) è sicuramente fare un torto ad altre opere che in materia hanno espresso ben altre qualità. Il premio alla migliore attrice An Nai (sempre dello stesso film) avrebbe potuto essere condiviso se non si fosse vista sullo schermo una Jeanne Moreau superlativa che i giurati hanno tranquillamente ignorato. Se nulla c'è da obiettare al premio andato all'attore Walter Saabel protagonista nei panni di un anziano ex domatore circense nel film Der Glanz des Tages di Tizza Covi e Rainer Frimmel molto c'è da ridire sull'assegnazione di un Premio speciale allo statunitense Somebody Up There Likes Me sorridente commediola priva di spessore. Il massimo la Giuria lo ha toccato nella menzione speciale "allo straordinario personaggio Candy nel film A Ultima Vez Que Vi Macau per la sua forte presenza attraverso l'assenza". La motivazione continua ma questo incipit è sufficiente per mostrare un'acrobazia linguistica degna di miglior fine.

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