La settimana cinematografica è iniziata alla grande e a ritmo di musica il mercoledì con il ritorno degli irriverenti e agitatissimi Blues Brothers e Rock of Ages, adattamento dell'omonimo musical rock che da Broadway è approdato nelle sale italiane con un frontman d'eccezione: Tom Cruise. Il film, che racconta la storia di una giovane coppia in cerca del successo nel mondo della musica, e comprende numerosi successi rock degli anni '80, darà sicuramente filo da torcere agli altri quattro titoli che lo raggiungono oggi sul grande schermo.

L'educazione in cucina
Dopo Freedom Writers e il francese La classe - Entre les murs, anche Detachment - Il distacco s'impegna cogliere le falle del sistema di istruzione (americano) e le tragiche conseguenze che si riverberano sulle vite di insegnanti e alunni, e lo fa attraverso la figura del "supplente" Adrien Brody. L'ambizioso film di Tony Kaye (American History X) studia il fenomeno scolastico posando lo sguardo ora sulle istituzioni, ora sul comportamento degli adolescenti (individuale e collettivo), ora sul rapporto professore-studente. Ci sono registi che sanno esprimere a partire da qualsiasi tema il contesto generale dell'attuale momento storico e Kaye è uno di questi. Questa indifferenza o imparzialità che nasconde tra le righe il titolo della sua opera, in realtà, esprime tutto il contrario dell'ideale del protagonista, il quale cerca di esserlo per proteggersi, ma per quanto si impegni non ci riesce. Tant'è che il film si sarebbe anche potuto intitolare "precarietà in un ambiente ostile" o "la solitudine in mezzo alla folla". Il tema principale è la disaffezione allo studio e la caduta del sistema educativo, ma la trama lascia spazio anche alla storia personale dell'insegnante Brody che completa il quadro e serve da filo conduttore per il film. Niente a che vedere con Chef, commedia leggera e vagamente insipida che mette a confronto due cuochi – Jean Reno e Michaël Youn – e due scuole culinarie: la cucina tradizionale e la cucina d'avanguardia. Per spettatori di bocca buona.

Carcere, gioventù e colori della passione
C'è chi dice che il romanticismo sia patrimonio esclusivo del cinema d'autore francese. Quel tipo di romanticismo che affonda le sue radici nel passato come quando Camille, la protagonista dell'opera terza di Mia Hansen-Løve, dice all'oggetto del suo amore "se mi lasci, mi butto nella Senna". Quel tipo di sentimento che appare anacronistico, come se non fosse il suo tempo, come se i personaggi e i loro ideali fossero giunti da un'epoca lontana. Ma Un amore di gioventù è qui, è oggi, è adesso e per di più è in qualche maniera autobiografico. Come autobiografico è anche il nuovo film di Stefano Calvagna Cronaca di un assurdo normale, dove il regista di L'ultimo ultras narra di quando venne arrestato e condannato a tre anni e otto mesi per truffa aggravata e detenzione di una pistola con la matrice abrasa. O meglio, narra i fatti dal suo punto di vista dietro le sbarre e la vita dopo l'arresto. "Sono uscito dal carcere dopo due anni. Ho passato 127 giorni di custodia cautelare senza una prova a mio carico. Se avessi commesso un solo reato di quello che hanno scritto i giornali mi sarei trasferito in Germania a fare il pizzaiolo e non avrei sicuramente continuato a fare questo mestiere". Per chi ama gli intrighi nazionali.
Per finire, per gli appassionati d'arte (e non solo) a partire da lunedì 25 giugno arriva su MYMOVIESLIVE! I colori della passione. Diretto da Lech Majewski, il film fonde l'innovativa tecnica dei tableaux vivant con gli ultimi ritrovati nel campo della computer grafica. Lo scopo è quello di far vivere allo spettatore le vicende storiche raccontate in un quadro di Pieter Bruegel: La salita al Calvario. Protagonista del viaggio, Rutger Hauer.