Hugo e The Artist si contendono la statuetta. Tra gli attori è sfida tra Clooney e Pitt.
di Robert Bernocchi
In una corsa così attesa come l'Oscar (e che viene preannunciata da molti premi), è difficile che avvengano tante sorprese. Quest'anno, il numero di scelte anomale è rimasto basso, ma ci sono sicuramente delle notizie importanti. Per esempio, il fatto che titoli come The Tree of Life (che è stato nominato anche come miglior regista, Terrence Malick) e Molto forte, incredibilmente vicino siano entrati nei nove film che si giocheranno l'Oscar maggiore.
Ma come capire chi è il favorito? Il numero di candidature è sempre un fattore, normalmente chi ne ottiene di più è anche quello che ha maggiori possibilità di vincere l'Oscar. In testa, ci sono Hugo Cabret con undici candidature e The Artist con dieci, che ormai sono chiaramente i titoli da battere.
Fondamentale per capire la vittoria finale anche la categoria dei registi, visto che senza una nomination in questo settore è pressoché impossibile vincere (ci è riuscito solo A spasso con Daisy in epoca moderna). In questo senso, a parte la sorpresa Malick, gli altri quattro candidati (Hazanavicius, Payne, Allen e Scorsese) sono anche quelli che ancora possono seriamente sperare nella vittoria dell'Oscar per il miglior film.
Ovviamente, molto importante per un titolo anche il fatto di avere o meno degli attori candidati, visto che questo ramo dell'Academy è quello che conta il maggior numero di membri. Per esempio, manca l'attrice non protagonista di Paradiso amaro Shaileene Woodley. Inoltre, pellicole come Hugo Cabret e Midnight in Paris, che non hanno ottenuto nomination, certo hanno un handicap forte per la vittoria finale (a differenza di The Artist, che ha ottenuto due nomination in questo senso). Comunque, in queste quattro categorie sono venute fuori alcune delle scelte più interessanti, come Max von Sydow candidato al posto di Albert Brooks come miglior non protagonista, Rooney Mara che riesce a farcela tra le attrici protagoniste e Gary Oldman (prima volta che viene candidato, era ora) e la sorpresa Demián Bichir che la spuntano sul divo Leonardo DiCaprio (a dimostrazione che l'Academy fa attenzione al merito e non allo status di superstar).
Infine, meno appariscente ma importante, il fatto di essere presente tra i candidati al montaggio, visto che difficilmente senza una nomination qui si vince l'Oscar maggiore (per esempio, mancava a I segreti di Brokeback Mountain, che sembrava il favoritissimo all'epoca e poi è stato sconfitto da Crash – contatto fisico). In questo caso, il problema è per Midnight in Paris, l'unico tra i quattro favoriti a non averla ottenuta.
Insomma, fatte queste considerazioni, The Artist rimane il favorito, anche se l'avversario adesso è diventato Hugo Cabret e non Paradiso amaro. L'unico problema per la pellicola francese sono gli incassi. Riuscirà finalmente a decollare o anche le candidature non basteranno per ottenere più di tanto? Nel primo caso, questo potrebbe essere un ostacolo di un certo peso, perché tranne rare situazioni (come The Hurt Locker, ma lì c'era anche in ballo la prima vittoria di una regista donna) è difficile che un titolo poco commerciale trionfi. Comunque, nulla di cui preoccuparsi troppo, considerando che Hugo Cabret, rispetto all'altissimo budget, è stato un flop negli Stati Uniti.
Un campo dove vanno fatti i complimenti all'Academy, è quello della miglior pellicola d'animazione, che ha visto candidati piccoli titoli come A Cat in Paris e Chico & Rita, a scapito di corazzate come Le avventure di Tintin – Il segreto dell'unicorno e Cars 2. Non c'è però da scandalizzarsi che quest'anno, per la prima volta nella storia, la Pixar non parteciperà alla competizione, considerando il basso livello del suo sequel.
Complimenti anche per l'interesse mostrato verso Una separazione, che non solo viene candidato come miglior film straniero, ma è anche stato nominato per la sceneggiatura originale. Questo non significa che vincerà sicuramente nella categoria riservata alla pellicola non in lingua inglese. Basta infatti ricordare l'esempio de Il labirinto del fauno, in grado di vincere tre Oscar, ma di perdere contro Le vite degli altri. Meno comprensibile (ma bisognerebbe aver visto tutti i candidati in lizza per non esprimere un parere superficiale) la mancanza di Project Nim (film che verrà presentato anche su MYMOVIESLIVE! il prossimo mese) tra i cinque migliori documentari. In definitiva, comunque, scelte interessanti e apprezzabili. Anche se ovviamente qualcuno avrà da ridire per un'assenza o l'altra. Come sempre…
TUTTE LE NOMINATION
MIGLIOR FILM
The Artist
Paradiso amaro
Molto forte, incredibilmente vicino
The Help
Hugo Cabret
Midnight in Paris
L'arte di vincere
The Tree of Life
War Horse
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Demián Bichir - A Better Life
George Clooney – Paradiso amaro
Jean Dujardin – The Artist
Gary Oldman – La talpa
Brad Pitt – L'arte di vincere
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Kenneth Branagh - My Week with Marilyn
Jonah Hill – L'arte di vincere
Nick Nolte - Warrior
Christopher Plummer – Beginners
Max von Sydow - Molto forte, incredibilmente vicino
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Glenn Close - Albert Nobbs
Viola Davis - The Help
Rooney Mara – Millennium – Uomini che odiano le donne
Meryl Streep - The Iron Lady
Michelle Williams - My Week with Marilyn
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Bérénice Bejo – The Artist
Jessica Chastain – The Help
Melissa McCarthy – Le amiche della sposa
Janet McTeer – Albert Nobbs
Octavia Spencer – The Help
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
A Cat in Paris di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli
Chico & Rita di Fernando Trueba e Javier Mariscal
Kung Fu Panda 2 di Jennifer Yuh Nelson
Il gatto con gli stivali di Chris Miller
Rango di Gore Verbinski
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Laurence Bennett, Robert Gould - The Artist
Stuart Craig, Stephenie McMillan – Harry Potter e i doni della morte – Parte II
Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo – Hugo Cabret
Anne Seibel, Hélène Dubreuil - Midnight in Paris
Rick Carter, Lee Sandales - War Horse
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Guillaume Schiffman - The Artist
Jeff Cronenweth – Millennium – Uomini che odiano le donne
Robert Richardson – Hugo Cabret
Emmanuel Lubezki - The Tree of Life
Janusz Kaminski - War Horse
MIGLIORI COSTUMI
Lisy Christl - Anonymous
Mark Bridges - The Artist
Sandy Powell – Hugo Cabret
Michael O’Connor - Jane Eyre
Arianne Phillips - W.E.
MIGLIOR REGIA
Michel Hazanavicius - The Artist
Alexander Payne – Paradiso amaro
Martin Scorsese – Hugo Cabret
Woody Allen - Midnight in Paris
Terrence Malick - The Tree of Life
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Hell and Back Again di Danfung Dennis, Mike Lerner
If a Tree Falls: A Story of the Earth Liberation Front di Marshall Curry, Sam Cullman
Paradise Lost 3: Purgatory di Joe Berlinger, Bruce Sinofsky
Pina 3D di Wim Wenders, Gian-Piero Ringel
Undefeated di T.J. Martin, Dan Lindsay, Richard Middlemas
MIGLIOR SOGGETTO DI UN DOCUMENTARIO CORTO
The Barber of Birmingham: Foot Soldier of the Civil Rights Movement di Robin Fryday e Gail Dolgin
God Is the Bigger Elvis di Rebecca Cammisa e Julie Anderson
Incident in New Baghdad di James Spione
Saving Face di Daniel Junge e Sharmeen Obaid-Chinoy
The Tsunami and the Cherry Blossom di Lucy Walker e Kira Carstensen
MIGLIOR MONTAGGIO
Anne-Sophie Bion, Michel Hazanavicius - The Artist
Kevin Tent – Paradiso amaro
Kirk Baxter - Angus Wall - Millennium – Uomini che odiano le donne
Thelma Schoonmaker – Hugo Cabret
Christopher Tellefsen – L'arte di vincere
MIGLIOR FILM STRANIERO
Bullhead, Belgio
Footnote, Israele
In Darkness, Polonia
Monsieur Lazhar, Canada
Una separazione, Iran
MIGLIOR TRUCCO
Martial Corneville, Lynn Johnston, Matthew W. Mungle – Albert Nobbs
Nick Dudman, Amanda Knight, Lisa Tomblin – Harry Potter e i doni della morte – Parte II
Mark Coulier, J. Roy Helland – The Iron Lady
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
"Man or Muppet", musica e testi di Bret McKensie – I Muppet
"Real in Rio", musica di Sergio Mendes e Carlinhos Brown, testi di Siedah Garrett - Rio
MIGLIOR COLONNA SONORA
John Williams - Le avventure di Tintin – Il segreto dell'Unicorno
Ludovic Bource – The Artist
Howard Shore – Hugo Cabret
Alberto Iglesias – La talpa
John Williams – War Horse
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO (ANIMAZIONE)
Dimanche/Sunday di Patrick Doyon
The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore di William Joyce, Brandon Oldenburg
La luna di Enrico Casarosa
A Morning Stroll di Grant Orchard, Sue Goffe
Wild Life di Amanda Forbis, Wendy Tilby
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO (LIVE ACTION)
Pentecost di Peter McDonald, Eimear O’Kane
Raju di Max Zähle, Stefan Gieren
The Shore di Terry George, Oorlagh George
Time Freak di Andrew Bowler, Gigi Causey
Tuba Atlantic di Hallvar Witzø
MIGLIOR MONTAGGIO DEL SUONO
Lon Bender, Victor Ray Ennis – Drive
Ren Klyce – Millennium – Uomini che odiano le donne
Philip Stockton, Eugene Gearty – Hugo Cabret
Ethan Van der Ryn, Erik Aadahl – Transformers 3
Richard Hymns, Gary Rydstrom – War Horse
MIGLIOR SONORO
David Parker, Michael Semanick, Ren Klyce, Bo Persson – Millennium – Uomini che odiano le donne
Tom Fleischman, John Midgley – Hugo Cabret
Deb Adair, Ron Bochar, Dave Giammarco, Ed Novick – L'arte di vincere
Greg P. Russell, Gary Summers, Jeffrey J. Haboush, Peter J. Devlin – Transformers 3
Gary Rydstrom, Andy Nelson, Tom Johnson, Stuart Wilson – War Horse
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Tim Burke, David Vickery, Greg Butler, John Richardson – Harry Potter e i doni della morte – Parte II
Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossman, Alex Henning – Hugo Cabret
Erik Nash, John Rosengrant, Dan Taylor, Swen Gillberg – Real Steel
Joe Letteri, Dan Lemmon, R. Christopher White, Daniel Barrett – L'alba del pianeta delle scimmie
Scott Farrar, Scott Benza, Matthew Butler John Frazier – Transformers 3
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Alexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash – Paradiso amaro
John Logan – Hugo Cabret
George Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon – Le Idi di marzo
Steven Zaillian, Aaron Sorkin, Stan Chervin – L'arte di vincere
Bridget O'Connor, Peter Straughan – La talpa
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Michel Hazanavicius – The Artist
Annie Mumolo & Kristen Wiig – Le amiche della sposa
J.C. Chandor – Margin Call
Woody Allen – Midnight in Paris
Asghar Farhadi – Una separazione
OSCAR ALLA CARRIERA
James Earl Jones
Dick Smith