Un giorno questo dolore ti sarà utile di Roberto Faenza, presentato fuori concorso, rappresenta un'altra incursione in territorio americano per un regista italiano, dopo This Must Be the Place di Sorrentino. Protagonista, un ragazzo sensibile e con inclinazioni suicide, che deve fronteggiare una madre fuori di testa e un padre che lo ritiene poco virile, senza dimenticare nonne sagge, life coach perspicaci e mariti col vizio del gioco.

La prima cosa che si nota è un cast molto prestigioso (comprese le vincitrici dell'Oscar Marcia Gay Harden ed Ellen Burstyn), anche se non sfruttato al meglio. La recitazione degli adulti è molto enfatica (Stephen Lang sembra l'esatto opposto del personaggio di Avatar), anche se con certi ruoli monodimensionali è difficile fare miracoli. In sostanza, case e quartieri meravigliosi, cagnolini adorabili, feste lussuose, vestiti eleganti anche quando dovrebbero essere casual: forse non il momento storico migliore per mostrarci i 'tormenti' di una famiglia ricca e viziata e pensare di appassionarci per loro.

Si prosegue con Trishna di Michael Winterbottom, versione moderna di "Tess dei d'Urbervilles" di Thomas Hardy, uno scrittore già portato sullo schermo da questo regista grazie a Jude. È la vicenda di una ragazza indiana che deve sopportare tante difficoltà, che la portano anche a trasferirsi per aiutare la sua famiglia. Un film che sembra indeciso tra una confezione formale e una grande libertà espressiva, con scelte discutibili come mostrare un incidente in maniera metaforica (della frutta a pezzi) e usare della musica enfatica per rappresentare dei sentimenti. Il problema è che, come spesso le capita, Freida Pinto sembra passare nel film per caso, piuttosto che mostrare un vero coinvolgimento. Essendo la protagonista che dà il titolo alla pellicola e che appare quasi sempre, rappresenta un problema non indifferente per credere a un personaggio che già di base non entusiasma.

Come spesso capita, il prodotto più coinvolgente della giornata arriva dalla sezione Extra. Si tratta di Dead Men Talking, che mostra la versione più estrema di un reality. Infatti, in Cina, un programma televisivo incontra i condannati a morte e i parenti, sia dei colpevoli che delle vittime.

Stessi meccanismi della tivù del dolore, solo che qui siamo su ben altro livello, forse vicini al cinismo di Mondo cane e dei suoi epigoni. Si può chiedere a un padre che ha ucciso la moglie di chiedere scusa alla figlia piccola e poi mostrare il filmato alla bambina. O discutere dell'inquadratura migliore per ottenere un effetto sul pubblico. Sembra quasi un racconto distopico di Philip Dick, anche se la conduttrice alterna momenti fastidiosi (quando lei si trucca in macchina) ad altri in cui è rispettosa e ha pietà dei giovani condannati. Alla fine, capiamo che forse tutte queste esperienze non le fanno bene.

Intanto, arriva dalla conferenza di Anica e BNL una buona notizia per il cinema italiano. Infatti, la banca ha annunciato una serie di misure per sostenere i produttori anche in questo grave periodo di crisi, con finanziamenti e anticipi. Tra queste misure, la BNL anticiperà ai produttori i crediti che godono verso lo Stato e relativi ai contributi sugli incassi, una norma che ora è stata fortunatamente dotata di un tetto massimo. Così, si sbloccano 70 milioni di euro, utilissimi per dar vita a tante nuove opere…

E oggi arrivano i leoni…
Il festival è ormai giunto in dirittura d’arrivo, con la fine dei film del concorso. Comunque, ci sarà la possibilità di vedere la versione 3D de Il re leone o assistere all'arrivo di Richard Gere, che presenterà I giorni del cielo di Terrence Malick e poi risponderà alle domande del pubblico.

Info MYmovies Roma Card per giovedì 3 novembre:
- Ore 16.00 presso la sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica verrà presentato Wild Bill di Dexter Fletcher.