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Nastri d’Argento 2011, trionfa Habemus Papam

Alba Rohrwacher e Kim Rossi Stuart migliori attori protagonisti.
di Ornella Sgroi

Nanni Moretti (Giovanni Moretti) (70 anni) 19 agosto 1953, Brunico (Italia) - Leone. Regista del film Habemus Papam.

domenica 26 giugno 2011 - News

Tutto è cominciato con un giro in Vespa. A bordo, Giuseppe Battiston e Carolina Crescentini. Padrino e madrina della mostra “La Vespa e il cinema” che, in occasione del weekend dei Nastri d’Argento 2011 a Taormina, ha festeggiato il 65° compleanno dello storico mezzo a due ruote, gemello per età del premio cinematografico italiano più antico.
È così che una scorribanda allegra e colorata di attori, da Paolo Conticini ad Anna Foglietta, compresi i più sfuggenti Valeria Golino e Riccardo Scamarcio, ha animato il corso di Taormina. Tra i flash dei paparazzi e dei turisti più fortunati, ricreando un’atmosfera da Dolce Vita indimenticabile come una delle stagioni più magiche del cinema italiano.
Ma non è all’insegna della nostalgia che si è svolta la 65ª edizione dei Nastri d’Argento. Tutt’altro. Guardando, invece, verso il futuro e aprendo le porte del prestigioso premio, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinamatografici Italiani, alle giovani leve del cinema nostrano. In controtendenza ripetto a premi più tradizionali come i David di Donatello, soprattutto per favorire un ricambio generazionale anche nel cinema d’autore, come ha sottolinaeto il presidente del SNGCI Laura Delli Colli, sia durante l’incontro stampa che all’inizio della cerimonia di consegna dei Nastri, condotta poi da Miriam Leone nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina.
Si spiega così la presenza sul palcoscenico di Edoardo Natoli, Michele Riondino, Andrea Bruschi e Luigi Pisani, i giovani eroi di Noi credevamo che insieme a Luigi Lo Cascio hanno ritirato il Nastro collettivo assegnato al film di Mario Martone. Una piccola pattuglia, parte di un esercito numeroso e agguerrito, come ha definito l’intero cast tecnico e artistico il 'veterano' Luigi Lo Cascio. Ed è ancora la freschezza di un talento giovane ma già ampiamente dimostrato ad aver convinto i giornalisti cinematografichi nella scelta delle quattro categorie dedicate proprio agli interpreti. Kim Rossi Stuart, miglior attore protagonista per Vallanzasca ed inaspettato ballerino sul palcoscenico del Teatro Antico, tra piroette e grand jetè simpaticamente improvvisate in segno di incredula euforia. Alba Rohrwacher, timida miglior attrice protagonista per La solitudine dei numeri primi. E ancora Carolina Crescentini e Giuseppe Battiston, migliori attori non protagonisti, per Boris e 20 Sigarette lei, per La passione, Figli delle stelle e Senza arte né parte lui.
Un coro unanime di voci giovani che, al momento della premiazione, si sono unite a sostegno del Teatro Valle di Roma insieme a Massimiliano Bruno, regista premiato per Nessuno mi può giudicare, miglior commedia dell’anno per pochi voti in più rispetto a Gianni e le donne di Di Gregorio, a sua volta votatissimo.
E in mezzo a tanta gioventù, un solo unico trionfatore. Nanni Moretti. Sei nastri su sette candidature per Habemus Papam, tra cui il nastro come miglior regista a quello che può dirsi senz’altro il vero protagonista di questa edizione dei Nastri. Al di fuori di ogni cerimoniale, sul palco del Teatro, tra battute pungenti alla giovane conduttrice e premi scambiati volutamente per creare confusione. Ma inaspettatamente disponibile con i giornalisti, durante l’incontro stampa della mattina. Sempre alla maniera di Nanni Moretti, si intende. In continuo movimento, anche quando è seduto. Osservatore curioso di ciò che gli succede intorno. Ascoltatore attento di ciò che viene detto e da chi viene detto. Abile nel dribblare domande alle quali non ha voglia di rispondere, anche solo per prendersi il tempo che gli serve per trovare la risposta. Che all’improvviso arriva inesorabile, magari dentro a discorsi che ormai hanno preso strade diametralmente diverse.
Due cose gli stanno a cuore, però. La squadra con cui ha lavorato per Habemus Papam e Habemus Papam.
«Per lungo tempo, nello scrivere i miei film, spesso mi autocensuravo per problemi di costi, eliminando le scene troppo complesse. Con Il Caimano e Habemus Papam, invece, ho smesso di farlo» ha sottolineato più volte Moretti. «Man mano che scrivevamo quest’ultimo film, mi rendevo conto che da solo non ce l’avrei mai fatta. Non solo per i costi, ma anche per una questione proprio fisica e mentale. Così ho chiesto l’aiuto di Domenico Procacci. E sono contento di questi premi perchè riconoscono anche il contributo di tutti coloro che hanno collaborato al film».
E dopo aver parlato di politica quasi sotto tortura e aver dialogato in materia di multiplex e 3D, al limite tra la stanchezza per il viaggio appena fatto (come fa desumere il trolley lasciato tra le poltrone della sala) e un principio di pseudo-fastidio compiaciuto per essere diventato unico protagonista dell’incontro, Nanni Moretti prende in contropiede persino Laura Delli Colli e si improvvisa intervistatore, sulla pelle del povero Massimo Gaudioso, premiato per la sceneggiatura di Benvenuti al Sud. Domande a raffica, da vero intenditore che segue il cinema italiano senza perderne un colpo. Sappiamo così che a Gaudioso piace passare dai film di Garrone alla commedia, che sta lavorando con il regista di Gomorra anche per il nuovo film Big House e che invece non ci sarà nei titoli di coda di Benvenuti al Nord, e che quando ha visto Benvenuti al Sud in sala è rimasto impressionato dalle risate del pubblico. Un ottimo risultato, Sig. Moretti. Anche come giornalista avrebbe avuto un futuro. Mentre da regista si gode il meritato successo di Habemus Papam, nella sua casa romana, con l’idea – e forse la promessa – di non aspettare troppo per un prossimo film.

Regista del miglior film
Nanni MorettiHabemus Papam
Migliore commedia
Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno
Miglior regista esordiente
Alice RohrwacherCorpo celeste
Migliore produttore
Nanni Moretti e Domenico ProcacciHabemus Papam
Migliore soggetto
Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Francesco PiccoloHabemus Papam
Migliore sceneggiatura
Massimo GaudiosoBenvenuti al Sud
Migliore attore protagonista
Kim Rossi StuartVallanzasca - Gli angeli del male
Migliore attrice protagonista
Alba RohrwacherLa solitudine dei numeri primi
Migliore attore non protagonista
Giuseppe BattistonLa passione, Figli delle stelle e Senza arte né parte
Migliore attrice non protagonista
Carolina CrescentiniBoris e 20 sigarette
Migliore fotografia
Alessandro PesciHabemus Papam
Migliore scenografia
Paola BizzarriHabemus Papam
Migliori costumi
Lina Nerli TavianiHabemus Papam
Migliore montaggio
Consuelo CatucciVallanzasca - Gli angeli del male
Migliore sonoro in presa diretta
Mario IaquoneIl gioiellino e 20 sigarette
Migliore colonna sonora
NegramaroVallanzasca - Gli angeli del male
Migliore canzone originale
"Amami di più" di Francesco Cerasi, Emilio Solfrizzi e Alessio Bonomo - Se sei così ti dico sì
Migliore film europeo
Il discorso del re di Tom Hooper
Migliore film extraeuropeo
Hereafter di Clint Eastwood
Nastro dell'anno
Noi credevamo di Mario Martone
Nastro d'argento europeo
Michel Piccoli, Valeria Bruni Tedeschi
Nastro d'argento speciale della 65a edizione
Pupi Avati
Nastro d'argento al miglior documentario
1960 di Gabriele Salvatores
Targa per il miglior documentario sul cinema
Dante Ferretti scenografo italiano di Gianfranco Giagni

Gallery


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