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Film nelle sale: Mai dire mai ai sogni

Justin Bieber, Winnie Pooh, Amanda Seyfried i protagonisti del weekend.
di Nicoletta Dose

In foto Valerie (Amanda Seyfried) in una scena di Cappuccetto rosso sangue di Catherine Hardwicke.
Amanda Seyfried (Amanda Michelle Seyfried) (38 anni) 3 dicembre 1985, Allentown (Pennsylvania - USA) - Sagittario. Interpreta Valerie nel film di Catherine Hardwicke Cappuccetto Rosso sangue.

venerdì 22 aprile 2011 - News

Con una frangetta che quasi gli copre gli occhi e una voce che emoziona al primo sospiro, Justin Bieber è l'idolo di tanti adolescenti under18. Non solo perché è carino, sembra un bravo ragazzo e canta dolci parole d'amore, ma anche perché, malgrado tutta la struttura di agenti e supporter che stanno oggi alle sue spalle, Justin è arrivato al successo grazie al talento. Niente scorciatoie insomma, il documentario Justin Bieber: Never Say Never lo dice con orgoglio, mostrando gli spezzoni di quando la pop star era ancora un bambino di poche pretese e grandi sogni. Tutti sono capaci di dare un colpetto di mani sulla sedia a tempo di musica ma Justin fa qualcosa di più, sembra posseduto da un ritmo che non riesce a controllare. Ha pochi anni ma già una passione irrefrenabile per la musica. E così lì il suo destino si è segnato, sono bastati poi pochi video su youtube e un po' di fortuna. Il successo è arrivato al punto da farlo diventare una pop star internazionale che riesce a riempire il famoso Madison Square Garden, luogo di concerti che hanno segnato la storia della musica. Al ritmo di canzonette piene di speranza e del motto "mai dire mai" lui, sul palcoscenico del mondo, ci è arrivato. E lo dice a gran voce.

Al lupo, al lupo, ho visto un alieno
Alieni e lupi mannari sono il nemico da sconfiggere. Nel weekend le sale cinematografiche verranno invase dai prepotenti extraterrestri di World Invasion e da un lupo dagli occhi grandi, orecchie grandi e zampe grandissime, l'animalesco protagonista di Cappuccetto rosso sangue. Catastrofico il primo, più romantico il secondo, entrambi i film accontentano il pubblico desideroso di intrattenersi con storie di grande tensione che faranno divertire ma anche sobbalzare sulla poltrona della sala. Jonathan Liebesman dirige un film che sottolinea come la paura dello straniero sia ancora oggi un istinto difficile da tenere a bada. Certo è che se lo sconosciuto in questione è un extraterrestre agguerrito che non guarda in faccia a nessuno e, con arroganza e prepotenza, tiene in ostaggio un gruppo di civili innocenti, allora cambia tutto. Aaron Eckhart, assieme alla sensuale Michelle Rodriguez, cattura l'attenzione dello spettatore, interpretando un personaggio di grande coraggio e spiccato altruismo. I grandi valori della civiltà americana saranno preponderanti: la patria, la fede nell'umanità e il sogno di riuscire a sconfiggere anche il nemico più acerrimo. In alternativa al machismo d'oltreoceano, c'è la delicatezza della fragile Amanda Seyfried, protagonista in 'rosso' del film di Catherine Hardwicke che, già regista di Twilight e Thirteen, qui affronta nuovamente i tormenti di una giovane innamorata del ragazzo sbagliato. Le premesse romantiche rappresentano una zuccherosa attrattiva per il pubblico più giovane, prettamente femminile, ma il film prende spunto da una fiaba che tutti, davvero tutti, conoscono. Scoprire come viene rivisitata in chiave gotica potrebbe essere una piacevole sorpresa.

A caccia di miele con Winnie Pooh
Essere tenero è la sua prerogativa. Ma non gli dispiace nemmeno mangiare il miele, assaporarlo per bene, ingrassare senza preoccupazioni e godersi la bellezza della natura. Tontolone com'è, è circondato da amici altrettanto ingenui e proprio per questo adorabili. Dopo il successo letterario e quello di merchandising, l'orsacchiotto più redditizio dell'universo Disney raggiunge la settima arte ed esplode in un sorriso colmo di gioia, accontentando bambini e adulti a caccia di dolcezza. Il film, Winnie the Pooh diretto da Stephen J. Anderson, in sala già da mercoledì, parte da un aneddoto banale: il morbido protagonista è rimasto senza miele, il pancino brontola tantissimo e alcuni suoi amici sono scomparsi, assieme alla coda di Ih-Oh. Dovrà correre ai ripari per tornare alla vita serena e pacata di prima, dove riusciva a comporre poesie in pace, senza interruzioni di alcun genere, disturbato solamente dalle carinerie degli amichetti Uffa, Pimpi e gli altri. L'impresa avrà le sue difficoltà, ma alla fine l'orsacchiotto riuscirà a superare tutti gli ostacoli. Ma quante volte dovrà esclamare "Oh, che rabbia!"?

A Cuba per cantare e sognare
La salsa è un ballo sensuale che mozza il fiato. Anche se le scuole di ballo si riempiono di improvvisati ballerini maldestri che provano a esprimere il proprio fascino attraverso i passi del passionale ballo caraibico, sono pochi quelli bravi che riescono a farsi notare. Jennifer Lopez è una di queste. E il marito Marc Anthony è il re della salsa contemporanea. Insieme in un film, in ruoli così vicini alla loro vita privata, forse non li vedremo mai più; l'occasione offerta da El cantante di Leon Ichaso, che ripercorre le tappe della vita di Hector Lavoe, grande cantante di salsa del passato, distrutto da droga, piccoli e grandi vizi, è un'occasione unica. I due protagonisti ballano, cantano, si amano e si odiano sulle note della salsa portoricana. E lì vicino, a Cuba, si consumano gli amori impacciati di un Francesco Pannofino appena svestito dai panni dello sfortunato regista Renè Ferretti. Il film, Faccio un salto all'Avana di Dario Baldi racconta la storia di un uomo qualunque (Enrico Brignano) che decide di trascorrere qualche tempo a Cuba, dove incontrerà il fratello creduto perso ormai da tempo, l'istintivo e sconclusionato Pannofino. A Cuba, tra bellissime donne e qualche bicchiere di troppo, torneranno alla luce i vecchi rancori di famiglia e tanti altri dissapori del passato. Tutto raccontato in chiave rigorosamente comica.

La guerra in Iraq secondo Ken Loach
Il cinema che racconta la vera realtà con spirito giornalistico è spesso difficile da digerire. Un maestro del genere è senz'altro Ken Loach, autore di film duri, immersi nel mondo dei poveri, degli emarginati o degli immigrati ancora da integrare. Questa volta esce dai confini inglesi e ci porta a fare i conti con la guerra in Iraq: L'altra verità, in sala già da mercoledì, è un colpo al cuore ma anche un'interessante riflessione sul senso del conflitto e delle conseguenze che ha su chi le vive in prima persona. Nel weekend fa capolino un piccolo film italiano girato in Sardegna, I bambini della sua vita di Peter Marcias. Alla ricerca di un passato oscuro e ricco di misteri, una giovane ragazza cerca di scoprire l'identità di un padre che non ha mai conosciuto. Dalla tossicodipendenza alla prostituzione, dall'anaffettività all'estremizzazione delle emozioni, il film rappresenta un saggio sulla necessità di comprendere le proprie radici per poter guardare al futuro con serenità.

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