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Film nelle sale: Nessun limite in amore

Wes Craven, Nanni Moretti e Neil Burger i registi del weekend.
di Nicoletta Dose

In foto Courtney Cox e Ghostface in una scena del film Scream 4 di Wes Craven.
Courteney Cox (Courteney Bass Cox) (60 anni) 15 giugno 1964, Birmingham (Alabama - USA) - Gemelli. Interpreta Gale Weathers-Riley nel film di Wes Craven Scream 4.

venerdì 15 aprile 2011 - News

Ogni giorno un nuovo limite da superare. In amore, nel lavoro, nelle passioni. Le sfide quotidiane sono qualcosa con cui tutti devono scontrarsi e al di là di retorica e dottrina, c'è da dire che non tutti riescono ad accettarne le conseguenze. Che non è solo lo stress di mettersi a fare i conti con se stessi per comprendere come reagire alle pressioni della vita, ma è anche il rischio di scivolare in tempi rapidi in una depressione lancinante. Il cinema adora crisi esistenziali e punti di svolta e lì, sul confine tra insana stasi e vitale mobilità, inserisce le sue storie più intense. Nel weekend cinematografico in arrivo mette a punto un'altra di queste scommesse: può uno scrittore rinsavire dopo mesi di nulla creativo? L'aiuto, questa volta, non viene dall'affetto delle persone care, da psicoterapeuti o guru improvvisati ma da una pillolina magica dai poteri straordinari. Ne prendi una, la inghiotti e in breve diventi un uomo che tutto ciò che tocca si tramuta in oro. Così accade a Bradley Cooper in Limitless di Neil Burger (The Illusionist – L'illusionista), personaggio frastornato e disorientato che diventa, grazie allo straordinario confetto, un superuomo che fa affari con potenti concorrenti, ottiene donne e servizi e scrive il libro accordato con l'editore in quattro giorni. A salvarlo da un modo di vivere illusorio sopraggiunge l'amore della compagna, interpretata da Abbie Cornish. L'attrice, cresciuta in Australia tra "polli e canguri", e ora in vetta alla classifica delle dive più richieste di Hollywood, rappresenta, nel film, l'opportunità di una rinascita spirituale per un uomo imprigionato in un mondo che va troppo veloce. I limiti, necessari e umanizzanti, incontrano la libertà indotta da un amore incontaminato.

Orrore e gloria in terra americana
Un urlo nella notte, una maschera bianca, un mantello nero. E un telefono che suona. La saga di Scream inaugurata nel 1996 e portata avanti con solerzia dal suo creatore, Wes Craven, ha delle costanti riconoscibili che gli amanti del genere riusciranno a distinguere anche oggi. Il quarto episodio, Scream 4, è ambientato ancora una volta a Woodsboro, quindici anni dopo gli efferati delitti storici. Sidney Prescott è diventata una scrittrice famosa che, raccontando il suo drammatico passato, è riuscita a superare le conseguenze traumatiche. Ma Ghostface la aspetta ancora. E questa volta il gioco sarà anche intellettuale perché la morte correrà sul filo di domande cinefile: qual è il nome del remake horror più innovativo della storia del cinema? La risposta, ovviamente, non potrà mai essere esatta. Hayden Panettiere, Courtney Cox e Neve Campbell non saranno mai abbastanza preparate. Se il desiderio dello spettatore di provare forti emozioni viene accontentato dai colpi di scena di Scream 4, quello di vivere in prima persona l'adrenalina di una vendetta portata avanti a colpi di botte e pistola viene accolto da Faster di George Tillman jr. Dwayne Johnson, alias The Rock, dopo aver trascorso qualche tempo in prigione, decide di vendicare la morte cruenta del fratello e parte alla ricerca degli assassini. Muscoli che riempiono lo schermo e uno sguardo cinico e concentrato sull'obiettivo saranno il punto fermo di un film d'azione che si inserisce nella tradizione narrativa di un cattivo dal cuore d'oro che uccide per fare giustizia. Una sbieca morale che non prevede sensi di colpa.

Indagine su un papa al di sopra di ogni sospetto
Conferenza stampa no, conferenza stampa sì. Nanni Moretti ha tenuto in sospeso tutti, anche i giornalisti in attesa di conoscere qualche dettaglio in più su Habemus Papam (selezionato in concorso al prossimo festival di Cannes). E così, dopo aver avvolto nel mistero la realizzazione del film, ha continuato a seguire la linea anche in fase di promozione. Anticonformista e ostile a qualsiasi definizione lo è sempre stato e anche questa volta che porta sul grande schermo una storia privata che coinvolge il papa, punto di riferimento per milioni di persone, si è tenuto lontano da sguardi indiscreti e domande impertinenti. D'altronde lo diceva in Palombella rossa, "le parole sono importanti", non vanno sprecate nè usate malamente e tutto ciò che sta attorno al film va ridotto al minimo necessario. Per cui bisogna andare al cinema per scoprire come mai un papa appena eletto (interpretato da Michel Piccoli) confidi i propri timori ad uno psichiatra (Nanni Moretti), affidandone la responsabilità della guida della Chiesa, uno degli incarichi più influenti del mondo contemporaneo. L'altro film italiano in uscita questa settimana è Se sei così ti dico sì di Eugenio Cappuccio, una commedia romantica che vede due stelle dello spettacolo, una ormai in declino, l'altra in piena luminosità mediatica, legarsi in un sentimento spassionato che, tra un bacio rubato e una risata, potrebbe rivoluzionare entrambe le vite. Da un lato il nasone simpatico di Emilio Solfrizzi, dall'altro la sensualità prorompente di Belen Rodriguez. Due caratteri e due fisicità opposti che il regista ha deciso di mettere insieme per raccontare una vicenda umana che si confronta con i luccichi illusori dello star system.

Voli e migrazioni in terra e cielo
In Brasile non si balla solo la Samba. Tra i cieli di Rio de Janeiro due macaw volano, danzando insieme, innamorandosi perdutamente. La vitalità della terra incontra quella dell'aria in Rio, il film d'animazione di Carlos Saldanha, che porta sul grande schermo Blu, un imbranato ara vissuto in cattività e Gioiel, pappagallo femmina dalle abitudini più temerarie. I due hanno il dovere di procreare perché sono gli unici esemplari della loro specie rimasti sulla terra, così, tra una lezione di volo e l'altra, impareranno a volersi bene, perché, in fondo, come la più facile delle morali insegna, possiamo amare anche ciò che ci sembra così lontano dai nostri desideri. Gli uccelli migrano in cielo, gli umani sfruttano le onde del mare. Nel documentario Il colore del vento di Bruno Bigoni si raccontano le partenze e i ritorni di gente che aspira ad un futuro migliore e che affida il proprio destino al Mediterraneo. Sulle orme di "Crueza de Mä" di De Andrè, le avventure di una nave mercantile che solca il mare per raggiungere una terra ricca di speranza.

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