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Film nelle sale: Indagini al di sopra di ogni incubo

Dylan Dog, Streetdance 3D e gli altri film al cinema.
di Nicoletta Dose

Una scena del film Streetdance 3D di Max Giwa e Dania Pasquini.

mercoledì 16 marzo 2011 - News

Anche Umberto Eco lo adora. La sua stima dichiarata ha contribuito a farlo diventare un fenomeno amato dai cultori del fumetto e non solo. Dylan Dog è uno di quei caratteri che è difficile dimenticare: se lo incontri una volta, ne leggi qualche frase o sfogli qualche immagine, non riesci più ad abbandonarlo. «Giuda ballerino!», direbbe lui, poi volgerebbe lo sguardo lontano, e riflettendo sulla prossima missione da incubo, suonerebbe "Il trillo del diavolo" con il suo clarinetto. L'attore ideale per interpretarlo al cinema sarebbe Rupert Everett, al quale il fumettista Tiziano Sclavi si è esplicitamente ispirato ma per ora, a incarnarlo sul grande schermo vedremo Brandon Routh, ex eroe col mantello di Superman Returns, ora giustiziere dark, attorniato da zombie, vampiri e lupi mannari. L'adattamento, Dylan Dog – Il film è diretto da Kevin Munroe, regista conosciuto per il film d'animazione TMNT, ora alle prese con una storia al buio, dove i buoni vanno a caccia di serenità, tra le case diroccate di New Orleans.

Essere amici alla corte di Lorenzo il Magnifico
Mario Monicelli ci ha lasciato da poco tempo ma il ricordo dei suoi successi continua ad essere vivissimo, a riempire le sale cinematografiche e a farsi oggetto di discussione nei dibattiti tra cinefili. Dopo il recente L'ultima zingarata – Un funeralone da fargli pigliare un colpo di Federico Micali e Yuri Parrettini, omaggio appassionato al funerale del Perozzi del primo episodio di Amici miei (1975), arriva oggi in sala Amici miei – Come tutto ebbe inizio di Neri Parenti, con un cast d'eccezione che prevede assidui frequentatori di cinepanettoni come Christian De Sica e Massimo Ghini e nuove entrate nel genere, Paolo Hendel, Massimo Ceccherini e Michele Placido. Il filone della 'zingarata' prosegue quindi con un salto temporale all'indietro, in pieno fermento cortigiano, sotto i terrazzini di Lorenzo il Magnifico, in mezzo alle stradine più sconquassate di Firenze.

Che le danze abbiano inizio...
I ballerini di danza classica odiano gli street dancer. Ma non è detto. Chi ama la danza, lo sa bene, il ballo non ammette discriminazioni e tende a unire, più che a dividere. Però il presupposto di Streetdance 3D di Max Giwa e Dania Pasquini è proprio questo: un gruppo di adrenalinici ballerini hip hop, per preparare uno spettacolo per una gara di ballo, ha bisogno di un posto per le prove e la soluzione arriva da una scuola di danza classica, da un'insegnante controcorrente (interpretata da Charlotte Rampling) che mette a disposizione una sala a patto che alcune delle sue ballerine vengano inserite nella coreografia. I due stili, scoppiettante ed estroso il primo, rigoroso ed elegante il secondo, si scontreranno in una partita fatta di talenti eccezionali. L'agonismo nella danza è un argomento spiccatamente cinematografico. In Tournée, esordio alla regia dell'attore Mathieu Amalric, lo spettacolo non richiede prestanza fisica o atleticità ma solo voglia di divertirsi, di andare oltre la morale e il buon senso. I brillantini e le piume del burlesque campeggiano sullo sfondo di un'avventura on the road, dove un gruppo di donne si spoglia, balla e recita per un pubblico esclusivamente femminile.

Come superare i pregiudizi
Piccoli gnomi invitano gli spettatori più piccini a fare la fila davanti ai cinema. I dolci protagonisti di Gnomeo & Giulietta, il nuovo film d'animazione della Disney, firmato da Kelly Asbury, prende spunto dall'opera più romantica di Shakespeare e la trasforma in una vicenda dai toni fantastici vissuta da personaggi alti poco più di un funghetto o di un geranio da giardino. Ciò che è muto e fermo si anima, si innamora e combatte per i sentimenti. Il nano da giardino ha un cuore - forse qualcuno di noi lo ha da sempre sospettato - e ora arriva la conferma da un film che, su melodie scritte da Elton John, ci racconta la storia di un amore impossibile. Una vicenda che potrebbe commuovere gli adulti e insegnare ai più piccoli che, una volta incontrato il sentimento vero, la pazzia sta nell'allontanarlo o nel cercare di tenerlo a bada sotto il rigore assurdo del rispetto delle convenzioni sociali. Di stereotipi e pregiudizi da superare si parla anche nel film italiano Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, regista al suo esordio, finora conosciuto per l'interpretazione del personaggio comico della serie televisiva Boris e per la sceneggiatura di Ex e Tutto l'amore del mondo. Ora affonda la sua indagine nell'attualità, osserva il mondo delle escort, figure controverse che inondano programmi televisivi e residenze politiche, e chiama Paola Cortellesi a tenere in piedi una commedia brillante che induce alla riflessione. Una signora razzista e superficiale cerca un modo per fare soldi facili e il mestiere più vecchio del mondo sembra l'unica soluzione.

Donne che fanno i conti con il passato
Un viaggio all'interno della famiglia Bellocchio e dei suoi amici è l'appuntamento settimanale con il cinema italiano d'autore. Con Sorelle mai, Elena, Letizia, Maria Luisa e Pier Giorgio Bellocchio, assieme all'attrice Donatella Finocchiaro, diventano i protagonisti di un film a episodi che ricompone i pezzi di una famiglia numerosa che si confida con la videocamera, sulle sponde del Trebbia, mentre scorre la giovinezza e si avvicina il momento della maturità. Di altra famiglia si tratta in Beyond di Pernilla August, dove una giovane donna dal passato oscuro, viene costretta a fare i conti con una madre ormai malata e in fin di vita. La riflessione su un passato dall'infanzia crudele è la spinta per un pensiero più generalizzato che mette al centro della questione l'importanza della famiglia.

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