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Film nelle sale: siamo nelle mani di Harry Potter

In uscita anche Scott Pilgrimi vs. The World e Dalla vita in poi.
di Nicoletta Dose

Bobby Dagen intrappolato in una scena del film Saw 3D.
Sean Patrick Flanery (58 anni) 11 ottobre 1965, Lake Charles (Louisiana - USA) - Bilancia. Interpreta Bobby Dagen nel film di Kevin Greutert Saw 3D.

venerdì 19 novembre 2010 - News

Senza il maghetto Potter, il mondo andrebbe alla deriva. Per fortuna, letteratura e cinema non disdegnano la fantasia e, per mano della scrittrice J. K. Rowling, ci incantano con un giovane talento della magia, incaricato di vincere l'atavica lotta contro il Male. Forse è preoccupante che sia un ragazzino immaturo, impacciato nella forma e nello stile, studioso e timido a salvare il destino del mondo. Quasi a dire che la magia è l'unica via di salvezza. O forse, dietro al successo di questo personaggio alternativo, senza muscoli né spavalderia, si cela una forza inaudita da eroe senza mantello ma con un preciso senso di giustizia che dà la schiena alla confusione di valori del nostro tempo e va avanti camminando a testa alta. Con Potter ci si sente al sicuro, questo è quanto. Ed è uno dei motivi per cui, ogni volta che si presenta sugli scaffali delle librerie o sui manifesti cinematografici, in un lampo scatta in vetta alle classifiche e da lì non si toglie, almeno per un paio di mesi. Questo weekend ha già in serbo un boom di prenotazioni in sala. Il piccolo – ma sempre più adulto – paladino della giustizia stavolta è protagonista di Harry Potter e i doni della morte – Parte I diretto nuovamente da David Yates, già regista di alcuni tra i capitoli più avventurosi della saga. Tra Forze Oscure e i Mangiamorte di Voldemort, Harry, Ron ed Hermione dovranno combattere contro i nemici più feroci, per tentare di sconfiggerli per sempre.

Incontri non graditi
Se il mondo fantastico di Harry Potter vi sembra davvero troppo anche per la vostra voglia di evadere, allora affidatevi piuttosto ad un intrattenimento più leggero, seppur ugualmente avventuroso. Niente lotte tra Bene e Male ma colpi bassi e sguardi assassini per un film che mette al centro della narrazione la rivalità con gli ex della propria fidanzata. Se la ragazza, poi, è una rubacuori che di nome fa Ramona, e come segno particolare ha una collezione di ex amanti uno più strampalato dell'altro, la faccenda si fa molto seria. Scott Pilgrim vs. The World di Edgar Wright (quello che ha reinventato la parodia con L'alba dei morti dementi e Hot Fuzz) ci racconta la vicenda di un ragazzino normale (Michael Cera) che vive una vita assolutamente speciale e surreale. Tratto dalla serie a fumetti di Brian Lee O'Malley, il film prende in giro il mondo tormentato degli adolescenti, incaricando l'ironia di ammantare l'intera vicenda. Ridere delle proprie debolezze non è il pregio del torturatore di Saw 3D, capitolo tridimensionale del filone horror più sadico degli ultimi anni. Gli occhi strabuzzeranno e, a tratti, si chiuderanno di fronte all'estrema violenza di alcune scene del film. Soprattutto perché questa volta apparirà tutto più reale. Ormai i cinefili sanno bene a cosa vanno incontro quando nel titolo di un film compare la scritta "saw". Quindi armatevi di pazienza e autocontrollo perché la crudeltà non avrà confini. E osservarla proiettata sul grande schermo di una sala cinematografica sarà una prova di resistenza.

Uma Thurman alla ricerca dell'amore vero
Con la tutina gialla e attillata di Kill Bill ha conquistato il mondo. Uma Thurman è una di quelle attrici cult che fanno della ribellione un marchio di riconoscimento ma, come tutte le 'signore' della recitazione, ha sempre voluto rinnovarsi per non rischiare di rimanere incastrata in un unico personaggio. E così l'abbiamo vista più normale in Prime, di nuovo eroina in La mia super ex-ragazza, e poi casalinga imbruttita in Motherhood, film tristemente noto per essere il flop più clamoroso della sua carriera. Un marito di troppo, uno dei suoi più recenti lavori, esce oggi nelle sale italiane e offre al pubblico una versione diversa e inaspettata dell'attrice. La vediamo infatti nei panni di un'esperta di questioni amorose, con una rubrica radiofonica di successo e un libro in stampa. Si mette nei guai quando invita una sua ascoltatrice a lasciare il futuro marito. La tale segue il suggerimento e l'abbandonato medita vendetta. Così, in breve, equivoci e lievi misfatti rendono la vita impossibile alla castigata Uma Thurman ma l'amore riserverà delle sorprese inaspettate per tutti. Per i protagonisti fittizi e il pubblico in sala, senza distinzione.

Amore, bugie e... lo Spirito Santo
Il cinema italiano fa una proposta, poi lancia una controfferta e raddoppia. Insomma, manda in sala un pacchetto di tre film molto diversi, per genere e stile narrativo, e aspetta la risposta dagli spettatori. Nicoletta Romanoff, Filippo Nigro e Cristiana Capotondi sono i protagonisti di Dalla vita in poi di Gianfrancesco Lazotti, storia d'amore tra una ragazza in carrozzella e un detenuto in carcere per omicidio. Le scene romantiche si sprecano ma il patetismo viene smorzato da personaggi comici e stralunati che fanno parte della periferia coatta di Roma. Dalla contemporaneità facciamo un salto molto indietro con Io sono con te di Guido Chiesa che guarda alla vicenda personale di Maria di Nazareth, le sue difficoltà di donna, i dubbi e le ingiustizie subite. La storia lo conosciamo molto bene ma il modo in cui il regista ce la presenta è molto personale perché riporta tutto ad una moderata e intelligente umanizzazione. Velato di mistero è invece il soggetto di L'estate di Martino di Massimo Natale; non solo perché sullo sfondo c'è la tragedia di Ustica (ancora oggi vicenda senza colpevoli) ma anche perché nell'amicizia tra un ragazzino e un militare americano si sfumano i confini della realtà. E subentra la fantasia sognatrice di chi aspira a qualcosa di più grande.

La donna e la storia
L'Orchestra di Piazza Vittorio, protagonista, qualche anno fa, del bel documentario omonimo di Agostino Ferrente, firma la colonna sonora del film I Fiori di Kirkuk del regista iraniano Fariborz Kamkari. Sulle note di sonorità multiculturali e contaminate da suggestioni musicali provenienti da tutto il mondo, il dramma del genocidio dei curdi visto e combattuto da una delle protagoniste femminili più eroiche del cinema recente. Determinazione e audacia sono caratteristiche in comune con la figura di Tania del film Illegal di Olivier Masset-Depasse, dove la clandestinità diventa un ostacolo con cui fare i conti ogni giorno, anche per chi aspira all'integrazione con la società che li accoglie. Due film duri, due donne che fanno della dignità un valore assoluto. Senza compromessi, né piccole incoerenze.

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