Remake di una piccola storia francese
Vecchia faccenda, nuovi problemi. I conflitti culturali tra nord e sud Italia sono da tempo protagonisti della nostra Storia. Derisi, discussi e bistrattati, sono spesso oggetto di dibattiti politici, conversazioni al bar e riflessioni sociologiche. Al cinema le storie legate alle differenze tra settentrione e meridione si sprecano ma questa volta la paradossale originalità dell’operazione è, che per parlare di noi, il regista Luca Miniero è andato a sbirciare in Francia. Il risultato? Benvenuti al sud, remake di Giù al nord di Dany Boon. Al posto di Dany Boon troviamo Claudio Bisio, punito dall’azienda in cui lavora e spedito in un piccolo paesino del Cilento. Spaventato dagli stereotipi più banali che rappresentano la gente del sud, dovrà mettersi in discussione e guardare dentro se stesso per avvicinarsi a un mondo che non è poi così male. Il regista sfrutta la leggerezza per usare toni accessibili a tutti, dimostrando come la commedia, a volte, riesca ad affrontare in modo dignitoso conflitti atavici che ancora oggi attanagliano l’Italia. Se avete voglia di ridere ma non disprezzate le possibilità della riflessione, allora è il film che fa per voi.

La commedia americana
Avete amato il ritrovo tra vecchi amici de Il grande freddo? Allora non perdetevi l’interpretazione di quel soggetto in chiave comica di Un weekend da bamboccioni di Dennis Dugan, regista che ha fatto passi da gigante dai tempi del teen movie Assatanata. Ora, grazie ad un cast strepitoso (Adam Sandler, Kevin James, Chris Rock, Rob Schneider, David Spade e Salma Hayek) ci racconta la storia di un gruppo di adulti rimasti adolescenti che cercano di rivivere le emozioni del passato in un fine settimana ricco di avventure. Sarà curioso scoprire il lato comico di una bellezza fascinosa come Salma Hayek, e sarà consolante ritrovare l’energia di attori ormai comici per definizione come Adam Sandler o Kevin James. La giovinezza è relativa e non muore mai, se hai degli amici che vogliono farti divertire anche se hai la pancia, tre figli a carico e una moglie isterica. La regola è non pensarci e buttarsi. Se anche voi siete di questo avviso, iscrivetevi anche voi al “weekend da bamboccioni” e non allacciate le cinture.

Matti da (s)legare
Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, il film La pecora nera di Ascanio Celestini è un film forte che indaga nei luoghi solitamente nascosti degli ospedali psichiatrici. Tra matti veri e fasulli, malati internati e quelli in libera uscita, l’esordio al lungometraggio di finzione di Celestini ci racconta una storia di emarginati che nasconde, come nella migliore tradizione, una ricchezza poetica in embrione. Il regista la fa crescere attraverso le parole dei personaggi fino a renderla viva e corposa. Grazie al sorriso di Maya Sansa e la fisicità tormentata di Giorgio Tirabassi (in una delle sue interpretazioni più intense), la storia di menti ai limiti della lucidità ci accompagna in un mondo a parte ma umanamente legato a tutti noi.

Che paura, gli zombie!
E gli zombie? Era da un bel po’ che non si vedevano nei nostri cinema. Giunge nelle nostre sale un horror acclamato che, grazie al passaparola, è già un piccolo cult. Parliamo di La Horde di Yannick Dahan e Benjamin Rocher che ci raccontano una storia di zombie agguerriti che sarebbe meglio non incontrare mai. Tra un piano e l’altro di un palazzo, crudeltà e terrore accompagnano le vite dei protagonisti che devono tentare di difendersi da un’orda di assassini sfrenati che non si fermano di fronte a nulla. La paura vi lascerà senza fiato. Ma se siete armati di coraggio e stomaco forte, gli orrori di questa banlieue parigina allo sbando non vi spaventeranno. In alternativa, in sala resistono ancora tanti altri film decisamente meno terrificanti. Inquietanti forse sì, come Inception di Nolan, ma anche più ironici e sornioni come La passione di Mazzacurati.