Un imprenditore casertano contro la concorrenza cinese
Una piscina olimpionica, due squadre di pallanuotisti, un pubblico festoso ed entusiasta. Un ricco imprenditore del settore caseario si aggira tra gli spalti, mostrando orgoglioso un anellone d'oro al mignolo. Segni particolari: il monile raffigura il muso di una bufala. Benvenuti nell'universo di Mozzarella stories, la commedia noir, opera prima di Edoardo de Angelis, in fase di ultimazione tra Caserta e dintorni.
Sul set, lo "Stadio del nuoto" della cittadina campana, si respira aria di grande rilassatezza. E la cosa non può che sorprendere. Il regista ha, infatti, di poco superato i trent'anni. Ed è, appunto, il suo primo lungometraggio. I capi reparto della troupe si aggirano seri e sorridenti sul set. Hanno un'età media bassissima. "Una scelta coraggiosa" spiegano dalla produzione "Ma era la volontà del regista che si è voluto circondare degli amici del Centro Sperimentale di Cinematografia dove si è diplomato qualche anno fa". Insomma, una sorta di rimpatriata di ex compagni di scuola che dura da oltre un mese e terminerà nei prossimi giorni. All'anomalo clima di lavoro si deve aggiungere la particolarità dell'opera in fase di realizzazione. Ed ecco spiegata la rilassatezza del set. Personaggi eccessivi, uno stile sopra le righe, una trama che mette insieme realtà forti: l'imprenditoria provinciale campana, la musica napoletana, bufale e mozzarelle. E la criminalità, naturalmente. Nelle specie la camorra e la mafia cinese. "Ma la storia non è incentrata sulla camorra" precisa subito il regista" La tocca solo in parte". Infatti protagonista nel regno delle mozzarelle è Ciccio 2 (il "Bruno Vespa" di Striscia la notizia, Giampaolo Fabrizio), il produttore di formaggi più importante del casertano. Dopo anni di assoluto dominio, l'imprenditore dovrà fare i conti con la spietata ed economica concorrenza dei cinesi, capaci di produrre ottima mozzarella a prezzi stracciati. In questo colorato e grottesco microcosmo, si aggirano anche la figlia di Ciccio, Sofia (Luisa Ranieri), il cantante confidenziale Angelo Tatangelo ("uno che si sente Julio Iglesias, ma canta alle fiere bufaline" dice di lui l'attore Massimiliano Gallo), un ex campione di pallanuoto (Massimilano Rossi) e un lucido ragioniere (Andrea Renzi). "Mi appassionava l'idea di poter raccontare la città dove sono cresciuto" spiega de Angelis "Caserta è un luogo che pullula di personaggi che sono stati spesso ad un passo dal successo, dal diventare grandi, senza poi riuscirci. Ho voluto dar loro, con questa storia, un'altra possibilità. Questa condizione è un po' il destino comune dei vari personaggi. Emblematico è quello interpretato da Massimiliano Gallo: un cantante fallito che decide di riprendere in mano la sua vita".
E proprio la musica sembra essere uno degli elementi di forza dell'opera, al punto da renderlo quasi un musical. "La colonna sonora è per lo più originale" sottolinea il regista "Come ho fatto anche per i miei corti, ho lavorato con Riccardo Ceres, un giovane musicista di Caserta. Ci sono sonorità melodiche, ma non solo". Il film ha un padrino di tutto rispetto. La pellicola è infatti prodotta dalla Rasta International, la casa di produzione di Emir Kusturica. "Tutto è nato dalla partecipazione del corto che avevo preparato per il diploma finale al Festival di Kustendorf, ideato da Kusturica in un villaggio da lui stesso costruito a circa 250 chilometri da Belgrado" racconta "Ho vinto il premio della critica ed è nata l'amicizia con il regista serbo. Credo che abbia apprezzato il mio voler fare un cinema colorato e "slabrato". Siamo in fondo portatori di culture molto forti e connotate. Anche per questo credo che la storia del film, nonostante la collocazione geografica, possa interessare un pubblico più ampio. In genere si prova sempre curiosità per culture e storie dalla forte identità".