I due attori inglesi festeggiano il loro cinquantesimo compleanno.
di Tirza Bonifazi Tognazzi
Nati sotto il segno della vergine
Uno è nato il 9 settembre, l'altro il 10. Uno è alto un metro e ottanta, l'altro uno e ottantasette. Uno è scapolo, l'altro sposato. Uno si è specializzato nelle commedie romantiche, l'altro ha saputo entrare e uscire dal genere come attore – ha interpretato il celebre pittore Vermeer in La ragazza con l'orecchino di perla e si è quasi portato a casa l'Oscar come protagonista del film drammatico di Tom Ford, A Single Man – nonché come produttore del documentario adottato da Amnesty International Tutta la mia vita in prigione. Sul grande schermo hanno entrambi offerto il volto a personaggi letterari nati dalla penna di Nick Hornby (il primo vestendo i panni di uno scapolo benestante in About a Boy - Un ragazzo, il secondo interpretando un tifoso dell'Arsenal in Febbre a 90°), hanno cantato l'amore (rispettivamente in Scrivimi una canzone e Mamma Mia!), si sono contesi la stessa ragazza (nell'adattamento cinematografico del diario di Bridget Jones) e si sono calati nei panni di un primo ministro e di uno scrittore nella commedia corale Love Actually - L'amore davvero. "Il mio rapporto con Hugh Grant? Come quello tra Bette Davis e Joan Crawford" ha dichiarato scherzosamente Colin Firth, nato nello stesso anno del collega, sotto il segno della vergine.
Una vita dedicata alla commedia
È il 1994 quando Hugh Grant ottiene il primo grande riconoscimento a livello internazionale con la commedia inglese Quattro matrimoni e un funerale. Da quel momento in poi la carriera dell'attore si sarebbe consolidata con ruoli leggeri in cui, a risaltare, sono le caratteristiche personali e fisiche del Nostro, i suoi occhi chiari, i capelli scompigliati e il sorriso sornione. Di quel film in seguito avrebbe detto: "Nonostante gli debba il successo, è frustrante che la gente mi confonda con il personaggio o addirittura pensi che si tratta dell'unico personaggio che io possa interpretare". Quanto alla sua dedizione alla commedia, nella quale conta numerosi successi, Grant ha dichiarato che interpretare ruoli leggeri è altrettanto, se non più, difficile che interpretare ruoli drammatici. "Il fatto che siano maggiormente i ruoli drammatici a ricevere i premi e le buone recensioni mi fa solo ridere".
Il successo arrivò con Jane Austen
Un anno dopo che il collega diventava famoso, anche Colin Firth saliva alla ribalta interpretando Darcy nella miniserie televisiva Orgoglio e pregiudizio. Sei anni più tardi avrebbe vestito gli abiti di un altro Mr. Darcy, Mark, nella commedia romantica Il diario di Bridget Jones, dove, come dicevamo, si contende la Bridget del titolo con il bel Grant. Alla domanda "Chi sono le donne della tua vita", fattagli da un giornalista nel 2006, Firth risponderà "Mia madre, mia moglie e Jane Austen". Come attore ha esplorato in lungo e largo la gamma di caratteri, prediligendo, al contrario del collega, ruoli strani, bizarri. Non si è mai tirato indietro in caso di sfide, neanche quando ha dovuto cantare e ballare in una aderente tutina spandex sulle note finali di Mamma Mia!. "Quando per la prima volta ci siamo trovati con Pierce e Stellan a fare le prove, ci guardavamo con terrore per paura di quello che ci aspettava. Ed ecco che nel giro di pochi minuti sembravamo le Andrews Sisters intorno al microfono!".