L' "incubo peggiore" del cinema americano
È stato il re del cinema d'azione degli anni Ottanta ma continua ad accumulare successi cinematografici ancora oggi che è diventato regista, produttore e sceneggiatore dei suoi film. Con la saga di Rambo e Rocky ha conquistato il favore di tutti quegli appassionati di lotte all'ultimo sangue nella giungla, sul ring o in strada. Tutto muscoli e niente cervello? Sylvester Stallone rappresenta, sì il macho duro e puro che non si lascia intimorire da nessuno (e a più di sessant'anni si presenta al pubblico ancora con un fisico prestante), ma è anche un imprenditore cinematografico che ha saputo gestire il suo successo con arguzia e tenacia. Poi è vero, i suoi film, così ricchi di combattimenti corpo a corpo, pugni e malrovesci, non lasciano nemmeno il tempo di riflettere sui temi esistenziali. Certo che le acrobazie di Stallone intrattengono e divertono, se prese come una forma di spettacolo fine a se stesse. Negli ultimi tempi ha voluto riportare in sala quel particolare tipo di cinema, pieno d'azione ma senza effetti speciali esagerati, ma affidato alle capacità di ogni singolo attore in ballo. Così ha prodotto, scritto (assieme a Dave Callaham), diretto e interpretato I mercenari – The Expendables, appena uscito in America, già primo in classifica, superando anche Mangia, prega, ama con Julia Roberts.

Grandi, grossi e... buoni
Fate un gioco. Provate a pensare al nome di un qualsiasi attore americano palestrato e vedrete che farà parte del cast del film. Ci sono quelli meno conosciuti come Dolph Lundgren, Randy Couture e Steve Austin ma, tra tutti, avrete la possibilità di veder recitare insieme tre colossi – e parliamo in termini di fisicità – del cinema d'azione americano: Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger e Mickey Rourke. Tutti ormai uomini maturi che però sono ancora capaci di mettere in difficoltà i colleghi più giovani. La storia del film li mette insieme per partecipare ad una missione molto pericolosa. Devono catturare il generale Garza, dittatore sfrenato e corrotto, ancora in libertà a dare sfogo alla sua smania di potere. Per farlo uniranno le loro forze in nome dell'onore e del rispetto per le vittime. Poche parole per descrivere un film attesissimo (in Italia il 1 settembre prossimo) che accontenterà i nostalgici di quel cinema 'vecchio stampo' di trent'anni fa e porterà sicuramente qualche giovane cinefilo a riscoprire quelle vecchie glorie. 'Vecchie' in senso buono, si intende. Perché una cosa è certa. Mai provocare Sylvester Stallone.