L'uscita di Stolz Der Nation nel DVD di Tarantino, in vendita dal 3 febbraio.
di Gabriele Niola
L'equivoco Tarantino il "falsario"
Di tutto era stato detto a Tarantino ma "falsario" ancora no. Proprio lui che della citazione e dell'omaggio ad altre tipologie di cinema ha fatto uno stile e che ogni debito l'ha sempre messo in evidenza. Eppure è capitato anche questo in occasione dell'uscita internazionale del DVD di Bastardi senza gloria, che contiene a sua volta un film nel film, quel Stolz Der Nation (Orgoglio della nazione) che viene proiettato nel cinema durante la scena finale, e che negli extra del DVD (in uscita in Italia il 3 Febbraio) è disponibile in versione integrale.
Nonostante si tratti di un film palesemente attuale e soprattutto interpretato dal medesimo attore presente nel resto della pellicola, lo stesso qualcuno è riuscito ad ipotizzare che si trattasse di un film che Tarantino voleva spacciare per vero reperto d'epoca. A partire da un articolo comparso su Die Welt Online, un'agenzia stampa ha evidentemente tradotto male riportando la "notizia" che poi due importanti testate italiane hanno rilanciato dai loro siti. Nulla di terribile, solo un caso di giornalismo fatto alla leggera, che però colpisce per come metta l'accento su una delle parti più curiose dell'ultimo film di Tarantino (non a caso ampliata e arricchita negli extra) che Die Welt criticava per la sua poca accuratezza nel ricalcare i film dell'epoca. Verrebbe da dire che infatti quella parte non l'ha girata Quentin...
Orgoglio della nazione
È Eli Roth ad aver diretto Stolz Der Nation. Regista a sua volta (Hostel, Hostel II e Cabin fever tra gli altri) e attore per l'amico Quentin sia in Bastardi senza gloria che già in Grindhouse - A prova di morte, questa volta a Roth era stato riservato anche un cammeo registico (si dice perchè indietro sulla lavorazione Quentin non avesse tempo di mettere in piedi un altro set), peccato che l'amicizia non faccia il talento. Non solo Roth con i suoi film non è mai riuscito nemmeno ad avvicinarsi alla grande maestria nel gestire un racconto per immagini di Tarantino ma nemmeno con il piccolo segmento che gli è stato affidato ha fatto un lavoro impeccabile.
Se infatti Die Welt si diverte con tutte le mille piccole imprecisioni di cui il film nel film è condito potendo puntare su una conoscenza sicuramente più approfondita del cinema di epoca nazista (su tutte la comparsa del nome di Goebbels nei titoli di testa, cosa che il ministro della propaganda nazista che amava agire nell'ombra non avrebbe mai autorizzato), è però possibile anche per un qualsiasi appassionato identificare quanto Stolz Der Nation stoni con la datazione che gli viene affibbiata.
Una fotografia impensabile per l'epoca, riprese da angolature troppo moderne, una recitazione eccessivamente sottotono per gli anni '40 e un montaggio decisamente attuale sono solo alcuni degli elementi più in evidenza. Ed è un peccato perchè invece la trama del film (un soldato nazista rimasto solo su una torretta stermina da solo tutti i nemici) sembrava perfetta, come anche perfetto è il simbolismo della svastica incisa (in modo comicamente troppo perfetto) sul legno della torretta mentre avviene la sparatoria, tipico modo dei regimi di comunicare facili sentimenti alle masse.
Confidando che la visione integrale di Stolz Der Nation possa fugare o ampliare i dubbi rimarrà sempre la curiosità di cosa sarebbe successo se a misurarsi con il ricalco del passato fosse stato Tarantino stesso.