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Daniel Auteuil, 60 anni a servizio del cinema

Il protagonista di 36 Quai des Orfèvres compie 60 anni.
di Valeria Filippi

Un destino segnato dall'arte
Daniel Auteuil (74 anni) 24 gennaio 1950, Algeri (Algeria) - Acquario. Interpreta Leo Vrinks nel film di Olivier Marchal 36 Quai des Orfèvres.

domenica 24 gennaio 2010 - Celebrities

Un destino segnato dall'arte
Uno dei maggiori attori francesi odierni giunge oggi al traguardo dei 60 anni e guardando indietro alla sua filmografia non possiamo che apprezzarne la versatilità tra ruoli che spaziano da un genere all'altro e il talento internazionale che gli ha permesso di dedicarsi di tanto in tanto anche al cinema nostrano.
Figlio di due cantanti di operetta, Daniel Auteuil è nato ad Algeri il 24 gennaio 1950; nello stesso anno gli Auteuil si trasferiscono ad Avignone e Daniel trascorre la sua infanzia vagando da un teatro all'altro; fin da bambino intuisce che quello dei genitori sarebbe diventato anche il suo lavoro. A diciassette anni, Auteuil lascia Avignone e si trasferisce a Parigi, dove inizia a studiare canto e recitazione; ma il '68 è alle porte e il giovane Daniel si lascia travolgere dalle occupazioni del movimento studentesco. In questo periodo un drammatico incidente fa sprofondare in coma Daniel; incidente del quale porta ancora oggi i segni sul suo tanto apprezzato volto cinematografico.
All'inizio degli anni settanta fa il suo debutto sul palcoscenico del Teatro Nazionale di Parigi e, nel 1972 entra a far parte del cast della commedia musicale Gospel.
Per vederlo debuttare sul grande schermo dobbiamo attendere il 1975, quando Gérard Pirès lo vuole nel suo Appuntamento con l'assassino al fianco di Catherine Deneuve e Jean-Louis Trintignant. Da questo momento sono molti i ruoli che Auteuil è chiamato a rivestire sia al cinema che in televisione; tra questi anche un teppista nel film di Claude Lelouch A noi due, ruolo che mostra quanto sia ancora difficile per Daniel imporsi definitivamente come interprete. L'affermazione giunge infatti solo nel 1986, grazie al grande successo di pubblico Jean de Florette di Claude Berri, dove spicca l'Ugolin di Auteuil.
Quest'ultimo film frutterà all'attore in ascesa un César come migliore attore protagonista e la conoscenza di quella che sarà la sua compagna per 11 anni e gli darà una figlia, Emmanuelle Béart.
Nel 1992 è di nuovo al fianco della sua compagna nel film di Claude Sautet, Un cuore in inverno, uno dei film più premiati in Europa l'anno seguente; per questo ruolo Auteuil si guadagna il David di Donatello come miglior attore straniero.
Dopo aver lavorato con André Téchiné in La mia stagione preferita, Auteuil lascia la sua amata Francia nel 1995 per recitare per Roberto Faenza nel film tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira; nel 2001 torna in Italia per prestare il volto a uno degli ingegneri ideatori della diga del Vajont nel drammatico film diretto da Renzo Martinelli, Vajont – La diga del disonore. L'ultima fatica girata al di fuori dei confini francesi risale al 2006 ed è la commedia storica del toscano Paolo Virzì, N (Io e Napoleone), al fianco della collega italiana adottata dalla Francia, Monica Bellucci e del giovane Elio Germano.

Numerosi premi ne confermano il talento
Nel 1996 è il Festival di Cannes che riconosce il suo talento conferendogli il premio come migliore interpretazione maschile ex-aequo con Pascal Duquenne, coprotagonista con Auteuil del film di Jaco Van Dormael L'ottavo giorno.
L'artista alla ricerca di se stesso del '68 è ormai un attore affermato e il suo secondo César lo conferma: lo vince nel 1999 per La ragazza sul ponte di Patrice Leconte, regista col quale lavorerà nuovamente in L'amore che non muore del 2000 e Il mio migliore amico del 2006.
Tra gli ultimi successi c'è il polar diretto da Olivier Marchal 36 Quai des Orfèvres, in cui sua figlia Aurora interpreta la figlia di Léo nella finzione cinematografica; è presente inoltre nel film vincitore del 58° Festival di Cannes per la miglior regia Niente da nascondere del regista e sceneggiatore austriaco Michael Haneke. Il Natale 2006 esce al cinema la gradevole commedia di Patrice Leconte, Il mio migliore amico in cui interpreta François, antiquario che ha un solo problema: non ha un amico; scommette allora con la sua socia che entro dieci giorni riuscirà a presentarle il suo migliore amico. È ancora una commedia a vederlo protagonista l'anno successivo: Il mio amico giardiniere di Jean Becker.
A coronare la carriera di questo attore dalla variegata attività interpretativa, arriverà la sua prima opera di regia, in cui rivolge le sue energie alla difficile interpretazione dello scrittore, filosofo e aristocratico francese, Marchese de Sade , dal cui nome deriva il termine sadismo. Di strada ne ha fatta il ragazzino che si aggirava dietro le quinte dei teatri avignonesi e tanta ancora ne farà, ne siamo certi.

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