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Film in Tv: Schizofrenie per ogni atmosfera

Dal comico demenziale all'horror più estremo, ci attende una settimana di emozioni forti e "dissociate".
di Edoardo Becattini

Pronti a morire (ma non in un ostello!)
Jim Carrey (James Eugene Carrey) (62 anni) 17 gennaio 1962, Newmarket (Canada) - Capricorno. Interpreta Charlie; Hank nel film di Bobby Farrelly, Peter Farrelly Io, me & Irene.

giovedì 26 marzo 2009 - News

Pronti a morire (ma non in un ostello!)
A due iniziatori di una "redenzione" del cinema demenziale come Peter e Bobby Farrelly spetta il compito di inaugurare la nuova settimana, apparentemente votata all'insegna della dissociazione. Domenica sera infatti, dopo aver ridicolizzato/esorcizzato ogni preconcetto su obesi, disabili e perfino gemelli siamesi, con Io, me & Irene (Italia 1, 19.00) si avvicinano alla schizofrenia, più che altro come pretesto da esibizionismo comico per Jim Carrey, alla cui dissociazione sociopatica affiancano una graziosa fuggiasca come Renée Zellweger. Sdoppiato da un celebre film di fantapolitca degli anni '70 diretto da Norman Jewison, negli anni 2000 Rollerball (Rete 4, 23.35) diviene un anonimo film d'azione che enfatizza la presenza degli sport e invece edulcora qualsiasi critica alla società dello spettacolo. In piena notte c'è ancora tempo per qualche forte emozione, grazie al fantathriller di M. Night Shyamalan Signs (RaiTre, 1.50), personale rivisitazione sull'inquietante fenomeno dei "crop circles".
Dopo Jim Carrey, lunedì sera troviamo un altro degli attori-feticci dei fratelli Farrelly, Ben Stiller che, irrimediabilmente intrappolato nei ruoli di imbranato e sfigato, in Ti presento i miei (Italia 1, 21.10) si confronta con suocero d'eccezione come Robert De Niro. Dopo una commedia demenzial-romantica, la seconda serata si sente in dovere di rispondere a Ben Stiller con un western sui generis come Pronti a morire (Rete 4, 23.20) di Sam Raimi, dove la cowgirl dal dito più veloce del west Sharon Stone sfida lo sceriffo corrotto Gene Hackman in un duello sotto il sole. Pistoleri guest star d'occasione: Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. Dal canto loro, non sarebbero pronti a morire i due protagonisti di Hostel (Italia 1, 23.25), giovani yankee che attraversano l'Europa in Interrail diretti verso un ostello della lussuria in Slovacchia. Sull'horror estremo di Eli Roth si sono interrogati in molti: è pura violenza di matrice pornografica o rinnova in modo senza dubbio estremo il valore politico del genere horror? Ai più indomiti, l'ardua sentenza...

I generi "licantropi"
Gli italiani non sono certi famosi per le loro doti militari e, se non altro, si tratta di un primato del quale non si avverte certo la mancanza. Non c'è tuttavia di che andar fieri si può dire della rappresentazione del tipico militare italico incarnata da Nicolas Cage nel dramma bellico di John Madden (Shakespeare in Love) sullo sfondo dell'eccidio di Cefalonia. In onda martedì in prima serata, Il mandolino del Capitano Corelli (Rete 4, 21.10) è stato un notevole fiasco per il regista e tutto il suo cast, che neanche le presenza mediterranee di Penelope Cruz e Irene Papas sono riuscita a salvare dal naufragio. Segue a ruota il dolce suon del mandolino, la gigioneria di Jack Nicholson ai massimi livelli nel film di Mike Nichols sulla "licantropia aziendale" Wolf – La belva è fuori (Rete 4, 23.45).
Mercoledì pomeriggio il cinema classico fornisce una delle sue migliori perle di giallo e commedia firmata da Stanley Donen (Cantando sotto la pioggia). Avendo già frequentato con notevole successo questo genere ibrido con Sciarada, Donen in Arabesque (Rete 4, 16.10) replica sostituendo la coppia Cary GrantAudrey Hepburn con quella altrettanto glamour di Gregory Peck e Sophia Loren. Appartenente alla generazione successiva di grandi cineasti americani, Robert Altman è stato uno dei pochi registi "off hollywood" capace di misurarsi con tutti i generi, anche con la commedia brillante. Come in Terapia di gruppo (Iris, 21.00), sarcastica decostruzione delle ossessioni americane per la psicanalisi. Sempre a proposito di generi, è un'ottima rivisitazione del noir classico il film Lantana (Rete 4, 23.55), un complicato intreccio di scambi di coppie e omicidi diretto ed interpretato da un cast tutto australiano. Altro genere (o meglio sottogenere) vero e proprio del cinema bellico del passato, i film sulle guerre fra sommergibili hanno perso col tempo l'idea suggestiva presso il grande pubblico. In onda nella prima serata di giovedì, K-19 (RaiTre, 21.10) è una di queste rare eccezioni: un film ambientato in piena Guerra fredda su un sottomarino nucleare sovietico in pericolo di esplosione, che ha per lungo tempo impegnato la regista Kathryn Bigelow. In contemporanea su digitale terrestre, Emir Kusturica ci ricorda l'aspetto più gioviale e carnevalesco anche delle situazioni più disperate con un film che è anche un messaggio ben preciso: La vita è un miracolo (Iris, 21.00).

Non aprite quel week-end
Quando la tv in chiaro paventa uno sciopero di pellicole in vista del fine settimana, le soluzioni sono due: o si attende che la notte porti consiglio e qualche buon prodotto poco conosciuto oppure si domanda asilo sui canali satellitari o digitali. Nel primo caso, il venerdì notte di Fuori Orario saprà ampiamente ripagarvi con il film Gioventù in marcia (RaiTre, 1.55), una piccola grande parabola sull'umanità della periferia di Lisbona. Nel secondo, le opportunità di trovare buoni film ovviamente non mancano mai, e sempre in questa giornata si distinguono, fra le altre, un grande classico su Philip Marlowe come Il grande sonno (Sky Classics, 21.00), un drammatico quanto sorprendente esordio alla regia come quello firmato insospettabilmente da Ben Affleck con Gone Baby Gone (Sky Mania, 21.00), ed infine una notte horror dedicata al mostro cannibale Leatherface, colto nel suo anarchico esordio del 1974 (Non aprite quella porta; Sky Max, 23.00), e nel prequel (post)moderno Non aprite quella porta: L'inizio (Sky Max, 21.00).
I supereroi salvano invece il giorno successivo, quello di sabato, anche se decidono di volare basso, e di combattere il crimine nel primo pomeriggio grazie alle gesta del superuomo alieno per eccellenza, Superman (Italia 1, 14.05). Lasciano poi spazio (forse per timore?) alle trappole difensive del ragazzino più pestifero d'America: Macaulay Culkin, protagonista di quel classico degli anni '90 che è Mamma ho perso l'aereo (Italia 1, 21.05). Crudele come solo un personaggio letterario riesce ad essere, l'usuraio Shylock trova invece uno straordinario slancio nella figura di Al Pacino, protagonista assieme a Jeremy Irons e Joseph Fiennes della più recente versione de Il mercante di Venezia (RaiUno, 1.40) di William Shakespeare. Ma, come nel giorno precedente, forse il miglior cinema sta ancora una volta su digitale, e questa sera si muove ai ritmi del jazz e del swing con il grande capolavoro di Francis Ford Coppola, Cotton Club (Mya, 22.30).

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