Ad un anno dalla misteriosa morte, Sky rende omaggio ad un giovane attore australiano "troppo maturo" per essere vero.
di Edoardo Becattini
L'oscuro destino di un cavaliere
Si dice, non senza un certo cinismo, che per una giovane star una morte prematura magari non garantisca un posto in paradiso, ma senza dubbio apra un posto nella leggenda. È una sorte di “principio di James Dean”, che dopo il suo capostipite, ha riguardato molti altri attori dalla carriera breve quanto folgorante, spesso investiti di un'aura di maledizione o di mistero, e sulla cui morte si è speculato fino ai limiti del macabro. Dopo James Dean, c’è stato River Phoenix, Brandon Lee, Brad Renfro e, distante da questo di pochissimi giorni, Heath Ledger.
Ad un anno esatto da una morte resa (se possibile) ancor più tragica da una tempestività crudele e dal momento inaspettato e sconcertante in cui si è verificata, il canale satellitare Sky Cinema Mania dedica la sua programmazione di questa sera a due delle prove più mature di questo attore davvero troppo giovane per la sua pienezza recitativa. Una maturità dimostrata attraverso una ferma volontà di affrancarsi presto dalla vacuità del regno arcadico dei teen idol (raggiunto molto presto con Dieci cose che odio di te e Il destino di un cavaliere), e soprattutto attraverso la capacità di sapersi confrontare a soli 25 anni con le varie età del cowboy Ennis Del Mar, inquieto e solitario protagonista de I segreti di Brokeback Mountain (Sky Mania, 21.00). Una prova di intensità, lavorata su micromovimenti e silenzi laconici, esattamente all’opposto di quella realizzata per lo straordinario film sperimentale dedicato alle molteplici anime di Bob Dylan, Io non sono qui (Sky Mania, 23.25). Nell’episodio forse più anomalo di quell’intera anomalia cinematografica che è lo straordinario film di Todd Haynes, la variante del Dylan più vicino alla classica icona/rockstar viene rifratta in un Heath Ledger marito e padre di famiglia narcisista e indifferente, tenuto fuori campo in più occasioni per lasciare spazio al forte senso di vuoto e di mancanza che lascia nella vita della moglie Charlotte Gainsbourg. Senza dubbio un’altra caratterizzazione eccezionale, ma forse fin troppo marginale per ottenere un riconoscimento formale. Riconoscimento che si troverà comunque a ritirare al Lido di Venezia, presentandosi al posto di una Cate Blanchett “troppo incinta” per presenziare e ritirare personalmente una meritata Coppa Volpi. Lasciando in quell'occasione un’immagine da improbabile freak, anticipazione più modaiola e meno inquietante di quel personaggio clownesco che potrebbe alla fine davvero valergli un Oscar, ma che senza dubbio lo ha già consegnato alla memoria per un oscuro destino da cavaliere.
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