Le fobie degli uomini per Soi Cheang
Soi Cheang, uno dei maggiori talenti della scena di Hong Kong – un titolo per tutti, Dog Bite Dog - mette il suo stile iconoclasta al servizio di Johnnie To e della sua Milkyway, marchio di qualità dell'action di Hong Kong. La storia di Accident è quella di The Brain, un artista geniale della messinscena di finti "incidenti" (ma veri delitti perfetti) che non riesce ad accettare l'idea che sia stato un purissimo incidente, totalmente frutto del caso, ad aver ucciso prima la moglie e poi uno dei suoi compari (Lam Suet). Un film sull'ossessione, che spinge il protagonista a trovare la sua nemesi in un agente assicurativo, spiandone le mosse in maniera maniacale. Meccanismi action perfettamente oliati con una macchina da presa che osserva come un occhio onnisciente le vicende di piccoli uomini schiacciati dalle proprie fobie.

Il caso gioca un ruolo fondamentale in questo film, sembra che il protagonista rifiuti l'idea del Destino o delle coincidenze e cerchi di manipolarle in maniera maniacale. Lei come si pone di fronte alle coincidenze e al ruolo del caso nelle nostre vite?
Soi Cheang: Personalmente non credo molto alle coincidenze della vita, non sono un tipo superstizioso. Il ruolo di Louis Koo è quello di un manipolatore e tutta la pianificazione che lo riguarda e che riguarda le scene di "incidenti" ha richiesto uno sforzo enorme. Quello che mi interessava rendere, più che una mia riflessione personale sulla casualità, era l'impatto psicologico che il rifiuto della casualità ha sul protagonista e le conseguenze di questo fatto.

Accident è un progetto che ha ereditato, inizialmente il regista doveva essere un altro e il film era già in lavorazione. Questo cosa ha comportato in termini di cambiamenti da apportare? È ripartito da zero?
Soi Cheang: Quando ho cominciato a lavorare ad Accident, avevo ereditato un film con molti più assassinii e morti, più vicino a un classico noir rispetto alla strada che ho poi deciso di intraprendere, con tutti questi incidenti e con scene così difficili da girare e da coordinare. Molte di queste scene le ho dovute girare in mezzo alla strada e quindi in mezzo alla gente e questo ha reso il lavoro particolarmente difficile da portare a termine. Ma volevo un film che fosse radicalmente diverso dal solito e credo di esserci riuscito.

Il film fa pensare a un altro film di Coppola, La conversazione, per certe situazioni che lo accomunano: l'ossessione del protagonista per complotti veri o presunti, l'annullamento della sua vita personale in favore dello spiare quella altrui… Il film di Coppola è stata una sua fonte di ispirazione per Accident?
Soi Cheang: Conosco Coppola, naturalmente, ma non ho mai visto il film di cui parla. Accident è tutta farina del mio sacco.

Come è stato interagire con un produttore-regista del peso di Johnnie To? Questo ha influenzato in qualche modo il suo stile, visto che l'esito richiama fortemente il gusto Milkyway (ad esempio nella geometria impeccabile delle sequenze action)?
Soi Cheang: Non direi, in questo film ho cercato di dire delle cose ben precise e di dirle a modo mio, ad esempio nelle scene di omicidio ambientate nella quotidianità di Hong Kong. Queste cose le rivendico al 100% come frutto del mio pensiero. Ci può essere una somiglianza in certi frangenti con il cinema di Johnnie To, ma tutto quello che c'è in Accident appartiene al mio stile.