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Blu Ray vs DVD

Il Blu Ray doveva sostituire il vecchio formato e invece ancora è per pochi.
di Gabriele Niola

Blu Ray al palo, il cinema in casa è ancora DVD

mercoledì 19 agosto 2009 - Focus

Blu Ray al palo, il cinema in casa è ancora DVD
L'Home Video del futuro è il Blu Ray. Ma fino ad un certo punto, forse non è ancora venuto il momento di buttare i vostri lettori DVD.
È passato un anno e mezzo da quando i nuovi dischi inventati da Sony sono diventati ufficialmente i successori del DVD come lo conoscevamo. Un anno e mezzo in cui la diffusione non è stata eccezionale nonostante le molte campagne e l'apprezzamento generale per le nuove possibilità. Ancora oggi il Blu Ray stenta ad affermarsi, nulla di paragonabile al momento in cui il VHS si rivelò il primo formato ufficiale per la visione di film in casa o a quando il cinema digitale invase le nostre case con la rivoluzione del DVD. Il Blu Ray non è come questi due formati e non lo sarà mai per una lunga serie di ragioni.
Soprattutto non lo sarà mai perchè non sono più gli anni '80 ma nemmeno gli anni '90, perchè la tecnologia è cambiata e noi siamo cambiati. È cambiato il modo in cui vediamo film, in cui li cerchiamo, li promuoviamo e li conserviamo e quindi anche il nuovo supporto fisico (forse l'ultimo chissà) non può avere la medesima diffusione dei precedenti.

Il momento peggiore possibile per operare una transizione simile
Sono molti, moltissimi i problemi che il Blu Ray si trova a dover affrontare e che ne frenano la diffusione. Su tutti il prezzo. Un lettore Blu Ray costa. E costa soprattutto un televisore in grado di rendere l'acquisto valevole. Senza infatti un Full HD è inutile guardare i film in Blu Ray e anche volendosi accontentare di uno schermo HD Ready lo stesso la spesa si raddoppia in un periodo in cui i soldi nelle tasche di tutti sono la metà.
Una soluzione pensata da Sony per favorire la diffusione dei suoi dischi a raggio blu era stata di predisporre la nuova Playstation 3 ad essere anche lettore Blu ray come a suo tempo la Playstation 2 lo fu per i DVD normali (decretandone il rapidissimo successo). Ma la grande casa giapponese non è stata fortunata stavolta, la Play3 non ha avuto lo stesso successo e la stessa diffusione della Play2, schiacciata dalla concorrenza più leggera ed economica e non ha fatto da volano ai nuovi dischi.
Inoltre siamo al terzo formato fisico dopo VHS e DVD. Quante volte ancora devo comprare il cofanetto della saga di Il Padrino? Quelli che dovrebbero essere i primi ad adottare il nuovo formato, cioè gli appassionati, hanno la casa piena di vecchie videocassette ancora non smaltite e di DVD, cosa che tende a ridurre il bisogno di passare ad un nuovo formato che li costringerà con il tempo a rifare nuovamente la loro videoteca.

Ma abbiamo davvero così bisogno del Blu Ray?
C'è poco da girarci attorno però, la crisi nell'adozione del Blu Ray è uno dei tanti specchi della crisi dell'Home Video come lo conosciamo che negli ultimi 4-5 anni è stato messo in ginocchio dalla nuova forma di fruizione cinematografica (e televisiva) domestica: la pirateria. Incapaci di capire il cambiamento i grandi studios si sono fatti travolgere da un sistema di distribuzione dei contenuti nuovo, immateriale, gratuito e molto più efficiente del loro. Il Blu Ray è ancora materiale in un momento in cui il cinema (come anche la musica) sempre di più ha una dimensione immateriale fatta di file che viaggia in rete e sui diversi dispositivi portatili.
Non è ancora la fine dei supporti fisici, solo una ridefinizione del loro ruolo e della loro centralità in un mercato in cui esiste anche la possibilità (ora illegale ma sempre più legale in futuro) di avere un'alternativa più flessibile e mobile. Oltre a questo le televisioni satellitari sono fiorite e in grado di puntare su alcuni dei medesimi punti di forza del Blu Ray come l'alta definizione dell'immagine.
La verità è che il VHS fu il primo esempio di cinema on demand, il primo caso in cui si poteva vedere un film mille e mille volte in casa, mentre il DVD è stato il vero formato rivoluzionario. Digitale, capace di essere inserito anche nei computer e rippato, dotato di contenuti extra, delle altre lingue e di una qualità imperitura il DVD è stato un cambiamento che non sapevamo di attendere spasmodicamente mentre il Blu Ray è solo un miglioramento di tutto questo che siamo sicuri di non aver atteso spasmodicamente. Ogni evoluzione o miglioria è ben accetta ma se per accettarla occorre pagare e molto, la questione comincia a farsi spinosa.
Il mito dei consumatori che esigono una qualità sempre più alta, sempre più perfezionate e definite ha dimostrato tutta la sua inconsistenza. Non c'è HD che tenga se l'alternativa è continuare a usare un formato che funziona, si vede bene e a cui il pubblico si è affezionato. Per questo il Blu Ray se mai diventerà uno standard ci metterà molto, molto tempo.

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