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Prossimamente al cinema: Monopolio Video che conduce all'Inferno

Nelle sale di settembre: ritorni, costanti, esordi. L'immagine che corre, rallenta, ragiona.
di Alberto Beltrame

Video e Videocontrasto

mercoledì 12 agosto 2009 - News

Video e Videocontrasto
Al ritorno dalla vacanze, un settembre sonnecchiante di malumori. Lavoro, fuochi che non si spengono, politica. La stessa vita di sempre, con lo stesso presidente del consiglio e la stessa televisione. Ed ecco allora Videocrazia, il nostro regime costante che vive di piccoli crimini invisibili. Videocrazia è un documentario di Erik Gandini, sguardo distaccato dall'italianità remota (vive e lavora in Svezia da quando aveva 18 anni) di un paese sottomesso o compromesso con l'ossessione per l'immagine. L'Italia come costante raffigurazione, palese, di un cambio culturale. Sotto l'occhio mediatico del controllo, una nazione che ha superato ogni limite morale in nome di un'immagine (televisiva) specchio di (ir)realtà condivise.
Gandini analizza, non giudica. L'analisi dei costumi, degli atteggiamenti, le tendenze. Critica sociologica più che slogan politico. Uno sguardo che scruta oltre. Oltre chi sta a capo del paese, oltre l'ossessione per la figura Berlusconi. Il tutto per uno studio che mira agli effetti consequenziali, allo scenario periferico. Videocronaca documentata, scrutando con gli occhi stessi delle immagini il dominio delle stesse. Videonarratività, come solo mezzo per capire la sovrabbondanza, il rimbombo, la costanza del movimento inalterato del flusso immaginifico.
Bestemmia in forma d'amore
Da un surreale permesso, concesso, voluto, a un surreale interrogante: il Cinema. Una soluzione razionale è il primo lungometraggio di Jörgen Bergmark, che sarà presentato anche al prossimo festival di Venezia per la settimana della critica. Primo film lungo di un più volte premiato sceneggiatore e regista di cortometraggi.
È la storia di Erland, che si innamora della moglie del suo migliore amico. La moglie fresca fresca di Sven-Erik, conosciuta presso la scuola matrimoniale che lo stesso Erland (assieme alla moglie May) gestisce. Karin è il nome di questa donna, tra i due nasce una relazione irreversibile. Cosa fare? Facile, basta avviarsi verso la soluzione razionale dell'andare a vivere tutti e quattro assieme.
Si sfida la barriera del verosimile e si oltrepassa quella del lecito. Erland è anche predicatore nella chiesa locale, non un uomo qualsiasi. Non una soluzione qualsiasi. Ipocrisie messe alla prova dal tentativo di instaurare una comunità, dall'essere malato di chi si sente malato. Amore, etica, perplessità sul futuro. In una parola: la vita. In un'altra parola più bella: il Cinema.
Ah, questi cobra...
Altro cinema, altre preoccupazioni. Uscirà sempre a settembre (precisamente l'11 settembre) anche l'attesissimo G.I.Joe: La nascita dei Cobra, campione d'incassi in america (ha esordito lo scorso week-end direttamente al primo posto del box office statunitense). Il regista è un nome noto come Stephen Sommers, arcigno monopolizzatore di botteghini con la saga de La mummia.
Sono narrate le avventure della squadra di eroi G.I.Joe. Alle prese con Destro, trafficante d'armi, e altri cattivi di rilevanza secondaria. Una missione impegnativa per la super equipe, che dovrà usufruire al massimo delle proprie attrezzature spionistiche e d'indagine.
La trasposizione cinematografica dei famosi pupazzi della Hasbro (nonché, e forse principalmente, personaggi di fumetti e cartoni animati statunitensi) è la prossima grande produzione targata Hollywood. Grande in tutto. Effetti speciali, attori affermati o vicini alla consacrazione, velocità, scontro bene contro male e, soprattutto, le tre coordinate fondamentali: azione, azione, azione.
Un nuovo Inferno
Azione. Anche Sam Raimi ne sa qualcosa. E ne sa qualcosa anche in quanto a supereroi alle prese con il destino dell'umanità. Eppure il suo ultimo film Drag Me to Hell è la vera sorpresa di questo inizio settembre, la pellicola che più incuriosisce. Un Raimi che torna alle sue gloriose origini di regista horror, che ritorna là dove volle lasciare per occuparsi di uomini che sono ragni ma che sotto sotto sono ancora uomini. Ragni, forse c'è ne saranno anche in quest'ultima opera, chissà.
La storia ha le pieghe classiche del genere, ma il senso del tutto potrebbe sorprendere per lucidità, per freddezza. L'avventura che capita alla giovane protagonista è quella di essere maledetta da una vecchietta alla quale ha negato un prestito. Mettere al primo posto il proprio lavoro, al secondo la coscienza. Grave errore e giusta conseguenza? Ancora il Cinema (horror) che indaga dentro la mente umana, dentro le conseguenze del rinnegare l'etica. Oppure di quando l'etica è stata completamente esclusa. Un Sam Raimi nuovo. Il Sam Raimi del cinema horror, di nuovo.

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