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5x1: McConaughey, nuovo Paul Newman

Matthew ha passato l'inizio della sua carriera a scacciare l'ombra del mito. Sembra esserci riuscito.
di Stefano Cocci

Il ruolo da sciupafemmine
Matthew McConaughey (Matthew David McConaughey) (55 anni) 4 novembre 1969, Uvalde (Texas - USA) - Scorpione. Interpreta Connor Mead nel film di Mark Waters La rivolta delle ex.

martedì 30 giugno 2009 - Celebrities

Il ruolo da sciupafemmine
Saluterò questo giorno con l'amore nel cuore. È uno dei versi più significativi del libro "Il più grande venditore del mondo" di Og Mandino, un best seller da oltre 50 milioni di copie nel mondo, che dal 1968, anno della sua pubblicazione, ha cambiato, a torto o a ragione, la vita di milioni di persone. Anche la vita di Matthew McConaughey è stata cambiata dal libro di Mandino, come orgogliosamente scrive nel suo sito ufficiale, in cui mancano, però, i riferimenti a quando fu beccato suonare nudo i bongos nel giardino di casa sua, insieme all'amico del cuore Cole Hauser (il cui bisnonno ha fondato la Warner bros), completamente fatto di marijuana. Sarà per questo che il sito ufficiale di Matthew accompagna la navigazione con una continua litania di musica reggae. Così, tra uno scandalo e l'altro e, soprattutto, tra una pubblicità di D&G e l'altra (l'ultima ancora non smette di andare in onda, mostrando i pettorali di Matthew inondati dei flash dei fotografi), McConaughey sembra aver scelto la propria dimensione artistica: infatti, all'epoca di Contact ed EDtv era contesto dalla produzioni a "big budget" e sembrava non ci potessero essere limiti a dove poteva arrivare questo texano dallo sguardo di ghiaccio. Qualcuno disse che era il nuovo Paul Newman. Passato quasi un decennio, il vero Newman non c'è più, ed anche il nuovo ha perso la strada. McConaughey passa da una commediola all'altra, in cui interpreta sempre lo stesso personaggio: uno sciupafemmine incallito che trova, donna dopo donna, la retta via. Così accade con La rivolta delle ex, in cui addirittura si è scomodato Charles Dickens per far capire a Matthew quello che suo padre gli ripeteva fin da bambino: "never lie and respect woman", non mentire mai, rispetta le donne. Chissà se c'è scritto anche questo ne "Il più grande venditore del mondo".

ED tv
A dieci anni dal suo arrivo nelle sale si può comprendere a pieno il valore della pellicola di Ron Howard. Al di là della frase di Andy Warhol sui quindici minuti di celebrità o gli spunti sociologici del Truman Show, solo oggi – in un momento storico in cui chiunque può aprire un proprio sito web, mettere in rete il proprio diario, un tumblr, o caricarsi una telecamerina sulle spalle e seguire momento per momento la propria vita – si può comprendere l'impatto di Ed tv. Howard volle McConaughey per il suo protagonista, un giovane che mette in tv la propria esistenza fino ad essere schiacciato dalla tv stessa. A ben guardare fenomeni come Justin tv, forse Howard aveva visto lontano ma non ben identificato il nemico.

Contact
Con quei pettorali d'acciaio, così come fanaticamente McConaughey li mostra nello spot D&G, si fa fatica a credere che in questo film del 1997 il nostro eroe interpreti un prete. Il film di Robert Zemeckis non ha tutti i difetti che gli furono riconosciuti nella sua uscita in sala. Se Jodie Foster porta come sempre a casa la pagnotta, Matthew è palesemente fuori ruolo, compromettendo la riuscita della pellicola. Zemeckis si accaparrò quello che all'epoca era uno dei nomi più quotati. Oggi, a vedergli fare il predicatore, viene un po' da ridere, solo un po'.

Il regno del fuoco
Anno 2002, Matthew sembra aver capito la propria direzione nella vita. Altro che Paul Newman: il nostro eroe si getta a capofitto in questo film di Rob Bowman, tutto azione e zero psicologia. McConaughey interpreta un superpalestrato soldato che spesso di esprime a grugniti e vuole portare il fuoco del suo plotone fin nel cuore del nido dei draghi: il cuore di Londra. Il regno del fuoco è un film di fantascienza che pesca nell'atavico immaginario della cultura occidentale – ma anche di quella cinese, anche se con risultati del tutto opposti.

Frailty - Nessuno è al sicuro
L'esordio alla regia di Bill Paxton – uno dei caratteristi preferiti da James Cameron, dato che lo volle con se in Terminator, Aliens e True Lies – è un acuto thriller psicologico, oscuro e complesso. Fu proprio il regista di Titanic, però, a dare i consigli più preziosi a Paxton, sul montaggio soprattutto. Non è dato sapere se gli consigliò di ricorrere a McConaughey, il quale, qui, non sfigura neanche troppo, forse perchè non resta poi tanto davanti alla cinepresa. Forza del cinema.

Tropic Thunder
Capita, a volte, che qualcuno da cui non ti aspetti nulla, ti sorprenda. Capita che un attore da commediole spicciole e sempre uguali a se stesse, decida di partecipare ad una delle più scorrette della stagione, sorprendendo se stesso ma soprattutto i suoi detrattori, affrontando con grande ironia un ruolo che mette in ridicolo proprio uno degli ingranaggi fondamentali di quella fabbrica da quattrini in cui si sono trasformati gli attori alla McConaghey. Matthew, infatti, interpreta l'agente e amico di Tugg Speedman, appassionato di wii e disposto a tutto per far ottenere al suo protetto quei piccoli piaceri a cui nessun attore rinuncia mai. La produzione offrì il ruolo a McConaughey dopo che Owen Wilson, precedentemente scelto, tentò il suicidio.

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