Poliziotti, mummie e drammi familiari in questo week-end
Un cast di tutto rispetto per l'ultimo film di Jon Avnet, il regista di Pomodori verdi fritti, The War e Qualcosa di personale, che porta sullo schermo due degli attori più quotati di Hollywood, Al Pacino e Robert De Niro, contemporaneamente, in Sfida senza regole. I due famosi e affermati pilastri del cinema americano hanno lavorato insieme solo in altre due occasioni: ne Il Padrino di Coppola e in Heat di Mann. La storia di due detective del dipartimento di New York e la loro vita privata sullo sfondo di una caccia a un serial killer è la trama di Sfida senza regole, che viene annunciato come il film dell'anno probabilmente per il cast stellare indipendentemente dalla storia che racconta.
Altro blockbuster hollywoodiano molto atteso è il terzo capitolo de La Mummia – La tomba dell'imperatore Dragone, firmata dal regista Rob Cohen, lo stesso di action movie come XXX, Fast and Furious e del recente Stealth – Arma suprema. Dopo il successo della prima Mummia, 1999, e del seguito di due anni più tardi, firmati da Stephen Sommers, arriva ora il cambio della guardia registico e scenografico, la storia infatti si sposta dall'Egitto in favore di un'ambientazione orientale, tra Cina e Himalaya e il testimone della regia passa a Cohen; da stasera finalmente potremo vedere come ha reso la sua Mummia.
Si passa da due registi affermati e conosciuti a un esordiente, Dennis Lee che, con un cast per nulla esordiente, Julia Roberts, Carrie-Ann Moss, Willem Dafoe, solo per citarne alcuni, porta sullo schermo una storia familiare, in parte autobiografica, tra intrighi, complesse relazioni familiari e immancabili incidenti mortali in Un segreto tra di noi. Esordio anche come sceneggiatore per Lee, un approdo al cinema da fuoriclasse grazie ai nomi che girano attorno alla sua prima pellicola.

Da Parigi ad Haiti
Oltre ai film americani questa settimana escono nelle sale anche un film francese e due nostrani. Il primo arrivo dal regista de L'appartamento spagnolo Cédric Klapisch, che nel suo Parigi racconta attraverso gli occhi di Pierre, un giovane ballerino malato che ha paura di morire, le storie che attraversano la città. Il titolo e la trama rievocano in parte la nouvelle vague di Godard e Truffaut, la capitale francese non come sfondo ma che partecipa attivamente alla storia diventandone un personaggio principale. Tra ironia e momenti di ilarità il regista racconta molte vicende che si intrecciano, a partire dalla sorella di Pierre, Élise, una splendida Juliette Binoche, che visti i problemi di salute del fratello si trasferisce da lui con i suoi tre figli; forse la precarietà della vita rappresentata dalla malattia di Pierre le faranno cogliere aspetti dimenticati della sua esistenza.
Film indipendente italiano è l'esordio di Daniele Cascella che, con il suo La canarina assassinata racconta il fare cinema al cinema. Da una sceneggiatura di Alessandro Ninchi, Cascella porta sul grande schermo diversi personaggi riuniti in una location unica dove si deve girare un film, questo diventa il collante per raccontare sia i personaggi che lo stato attuale del nostro cinema, tra citazioni di tutto rispetto e attori che non fanno rimpiangere i grandi nomi. Tra momenti onirici, spunti da commedia e un tono leggero affronta però un argomento di tutto rispetto, la dualità del cinema, ideali o soldi, probabile metafora della vita e delle sue scelte.
Haiti Chérie è l'ultimo film di Claudio Del Punta, vincitore del Premio Giuria dei giovani al 60° Festival di Locarno, e unico film italiano al Festival. Del Punta racconta una giovane coppia haitiana emigrata nella Repubblica Dominicana e schiavizzata in una piantagione di zucchero. Tra documentario e fiction racconta una realtà odierna, anche se lontana, utilizzando attori non professionisti e andando a girare nelle piantagioni di Santo Domingo. Non nuovo a questo genere di storie ne a paesaggi lontani, in Haiti Chérie cerca di portare alla luce una realtà sconosciuta ai più, ma che per questo non vuol dire non esista.