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Prossimamente al cinema: Donne a Barcellona

Arriva Woody Allen, ma anche le "women" di Diane English e il nuovo film Pixar.
di Chiara Renda

Dalla Spagna ai rifiuti
Scarlett Johansson (Scarlett Ingrid Johansson) (39 anni) 22 novembre 1984, New York City (New York - USA) - Scorpione. Interpreta Cristina nel film di Woody Allen Vicky Cristina Barcelona.

mercoledì 24 settembre 2008 - Rubriche

Dalla Spagna ai rifiuti
Ottobre sarà un mese cruciale per le uscite cinematografiche. A farla da padroni saranno senz'altro Woody Allen e Wall.E. Il film che ha consacrato al sole spagnolo il regista newyorkese per eccellenza si intitola Vicky Cristina Barcelona ed è la storia di un intrigante triangolo amoroso ambientato nella calda città spagnola. Le due americane che danno il titolo al film sono interpretate da Rebecca Hall e Scarlett Johansson, due amiche molto diverse tra loro: Vicky è riservata e posata mentre Cristina è una donna sessualmente disinibita che si lascia convincere a partecipare a una notte di sesso a tre da un fascinoso pittore del posto (Javier Bardem), appena separato dalla moglie Maria Elena (Penelope Cruz). Non mancheranno sorprese e ribaltamenti caratteriali dei personaggi in questa commedia solare sentimentale che riflette sui rapporti umani e sull'amore alla consueta maniera di Woody Allen, ma per la prima volta lo fa in maniera sensuale e mediterranea, e non malinconicamente metropolitana. Una curiosità: nella colonna sonora del film la canzone "Barcelona" di Giulia Tellarini, cantante trevigiana (oggi busker a Berlino) del gruppo Los Tellarini, che ha lasciato il suo cd demo all'albergo in cui il regista alloggiava durante la preparazione del film. Allen l'ha trovata perfetta per il suo ritratto della città spagnola.
Ma l'attenzione a ottobre è rivolta anche alla nuova uscita della Pixar, Wall.E (che sta per Waste Allocation Load Lifter Earth-Class - Sollevatore terrestre di carichi di rifiuti), il malconcio robottino dagli occhi tristi che, dopo aver trascorso centinaia di anni solitari facendo ciò per cui era stato costruito - ripulire il pianeta - trova un nuovo scopo nella vita (oltre a collezionare cianfrusaglie): l'amore. Rappresentato da un affusolato robot ricognitore di nome Eve, che Wall.E inizia a seguire per tutta la galassia. Lo scenario di contorno è un 2800 catastrofico, fatto di rifiuti, immondizia e grattacieli fatiscenti, una landa desolata dove ogni forma umana è scomparsa dalla faccia della Terra.

Potere alle donne
Tra i film attesi per l'autunno c'è anche The Women, remake del celebre Donne diretto da George Cukor nel 1939. Interpretato da un cast all stars (che vede Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing e Jada Pinkett-Smith... per citarne solo alcune), il film, fedele all'originale ma attualizzato dalla regista Diane English, racconta ciò che succede a un gruppo di amiche quando si scopre che la più invidiata del gruppo, Mary Haines (la Ryan) viene tradita dal marito. Meg Ryan eredita il ruolo che nel 1939 fu di Norma Shearer, Eva Mendes veste i panni che furono di Joan Crawford e Annette Bening quelli di Rosalind Russell. Consigliato a chi ama Sex & the City.
Per chi preferisce l'azione e i film più impegnati, arriva dall'ultimo Festival di Venezia il film diretto dall'americana Kathryn Bigelow The Hurt Locker. Un film di guerra con Ralph Fiennes e Guy Pierce che racconta i 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. A distanza di sei anni da K-19, Kathryn Bigelow esplora i territori bui della guerra, ma soprattutto dell'oscurità dell'animo umano, al confine tra coraggio e alienazione, in un film potente, brutale e serrato nel suo incedere.

Professori al cinema
Dal Festival di Cannes, dove ha trionfato vincendo la Palma d'oro, giunge La classe - Entre les murs di Laurent Cantet, regista impegnato nel sociale (Risorse umane, A tempo pieno) che aveva esplorato nell'ultimo Verso il Sud il fenomeno del turismo sessuale al femminile. Questa volta il suo interesse va al mondo dell'infanzia per un intimo diario di viaggio di un insegnante, François Bégaudeau, lungo un anno scolastico. Dopo un complesso training con i giovani attori presi questa volta non 'dalla strada' ma 'dalla scuola' e scegliendosi come protagonista il vero Bégaudeau, Cantet sceglie di affrontare con piglio documentaristico, senza enfasi o retorica, la realtà della scuola attuale. Non soltanto francese.
Dal Festival di Locarno arriva invece a ottobre l'esordio dietro la macchina da presa dello scrittore Alessandro Baricco, che si sceglie un cast internazionale (Noah Taylor, John Hurt, Clive Russell, Leonor Watling) per raccontare la storia di un altro professore, Mondrian Kilroy, molto amato dagli studenti ma non dai colleghi. La Lezione 21 del titolo è il celebre discorso in cui il professore smonta il mito della Nona di Beethoven con particolare riferimento all'Inno alla Gioia. Sono gli studenti stessi ad avere perpetuato la memoria di quella lezione mai conclusa dal professore. Ora lui vive ritirato, ma una studentessa potrebbe convincerlo a concludere la lezione 21. Non stupisce molto il passaggio alla regia di uno scrittore così visionario e attento all'immagine come Baricco (il cui "Novecento" si era già fatto immagine in movimento grazie a La leggenda del pianista sull'oceano). In questo caso la sceneggiatura è stata scritta da Baricco pensando proprio alla trasposizione cinematografica, con uno stile colto e raffinato fatto di citazioni auliche e intellettuali.

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