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Film nelle sale: Piacere all'ultimo morso

Arriva la commedia con Piacere Dave, ma anche con l'horror Denti.
di Rita Andreetti

Se il mito freudiano diventa reale
Jess Weixler (Jessica Weixler) (43 anni) 8 giugno 1981, Louisville (Kentucky - USA) - Gemelli. Interpreta Dawn nel film di Mitchell Lichtenstein Denti.

venerdì 22 agosto 2008 - Rubriche

Se il mito freudiano diventa reale
Pensavamo che le storie d'amore e di adolescenti incerti potessero essere tutte eteree e scanzonate come la vincente Juno o il precedente Sognando Beckham; di problemi senz'altro ce ne sono, ma rimane tutto lì, tra i colori e i calori dell'estate. Ecco, tutte queste nostre certezze verranno sbriciolate questo venerdì 22 agosto dalla commistione di generi messa in scena dall'indipendente Mitchell Lichtenstein: un brizzolato di mezza età con alle spalle più che altro esperienze attoriali, che per il suo esordio alla regia ha deciso di stupirci.
Denti è una commedia un po' horror un po' dark un po' humour un po' splatter. E tutto questo po' di cose ci costringerà a guardare il film con occhi completamente diversi, per non attaccarci alle aspettative che il bollino del genere cinematografico ci scatena in testa. La storia attinge da un universo arcaico ed erudito, il mito della vagina dentata che anche dalle mani di Freud era passato, portando in campo una riflessione sulla verginità, sulle scelte di vita di una giovane ed affascinante Jess Weixler, sul suo corpo storpiato dal destino, sulla condizione della donna. Il tutto nel continuo alternarsi di scene a tratti raccapriccianti e insolitamente ironiche.
Abbandoniamo quindi le atmosfere sognatrici in cui nelle scorse settimane ci siamo lasciati trascinare da cavalieri scuri, cavalieri chiari e cavalieri arrossati. Denti non risparmia, scuote e di sicuro non lascia indifferenti. Per digestioni inattaccabili.

Invasione di Murphy
Attesissimo e finalmente in uscita il nuovo prodotto dell'istrionico e iper-espressivo Eddie Murphy. Qui diretto da Brian Robbins, che a quanto pare è diventato ormai grande amico della risata grossa del Murphy (che lo ha scelto anche per la prossima pellicola in uscita nel 2009).
Piacere Dave è una commedia fantascientifica che lavora ancora sulle doti molteplici del protagonista. Qui Murphy interpreta un piccolo marziano sbarcato sulla Terra in cerca di un posto sicuro, e, contemporaneamente, anche la sua stessa... navicella spaziale, che non poteva che avere le sembianze umane dello stesso capitano. Piccolo Dave e grande Dave si scontrano con la realtà terrestre, scoprendo dopotutto che non è poi così male, e dando vita ad esilaranti situazioni, grottesche e fresche, nella migliore delle tradizioni "murphyane". Abituato a un passato di interpretazioni multiformi, Eddie Murphy si trova nuovamente nei panni di un personaggio fuori luogo, strano, che tenta di assimilarsi alla realtà che lo circonda. Che la realtà filmica si porti dietro un po' del sentimento poco hollywoodiano di Murphy?
Se solo trasversalmente l'amore attraversa le scene di Piacere Dave, in Non mi scaricare troviamo un tristissimo Peter (Jason Segel) abbandonato dall'avvenente fidanzatina (Kristen Bell). Lui musicista, lei attrice. Lui tenta di scappare dal suo ricordo e dal dolore, e la sfortuna nera vuole che lei gli rimanga appiccata addosso come una gomma masticata fino alle Isole Hawaii. Non tutto il male vien per nuocere, la vita va avanti ed è necessario voltare pagina: e tra frasi fatte e proverbi della nonna, questa commedia al maschile ci invita a non disperare, tanto la ruota gira e ce n'è per tutti. Un film da seguire tutto, ma proprio tutto, compresi i titoli di coda.

Figuriamoci se mancava l'horror (ma anche il documentario)
Ci si è messa anche l'Irlanda a dare il suo contributo nazionale alle file dei seguitissimi film di genere horror. Gli elementi si ripetono per garantirsi uno spazio di manovra sicuro: bosco, gruppo di ragazzi, allucinazioni e visioni terrificanti. Shrooms - Trip senza ritorno, aggiunge soltanto il fascino sessantottino del viaggio collettivo a scopo di droga allucinatoria: così da confondere lo spettatore che barcolla tra immagini di trip, realtà, inganno, suggestione.
Se il vostro perbenismo o la mancanza d'interesse per la suspence indotta vi porteranno lontano dalla pellicola di Paddy Breathnach, potete sempre rifugiarvi su qualcosa di intellettualmente più attivo.
Fortunatamente qualche porta si è aperta anche ai documentari, cosicché il 22 di agosto la Francia sforna un prodotto (datato 2007) lontano dagli stili di Michael Moore, piuttosto in direzione del buon vecchio Piero Angela. Animals in Love è una ricca indagine, condotta da Laurent Charbonnier in oltre due anni di ricerche e attraverso 16 Paesi, sui meccanismi amorosi di circa 170 specie animali: dalle danze ai corteggiamenti, il film svela un mondo di piccoli gesti molto più somiglianti di quanto si creda al genere umano.
Un film mormorato e affascinante, per uscire dalle righe del caos fragoroso a cui Hollywood ci ha abituato.

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