Sparito il leone è comparso un principe
In anteprima su tutte le tradizioni cinefile del nostro Paese, arriva finalmente l'attesissimo sequel de Le cronache di Narnia. Alla regia de Il Principe Caspian il già rodato Adamson (rodato nel fantasy con i vari Shrek, e rodato negli ambienti di Narnia col primo film) e da Londra nuovamente i quattro fratelli Pevensie. Purtroppo però, questi giovani viaggiatori dello spazio-tempo, non ritrovano la Narnia pacificata che avevano lasciato un anno prima (ops...1.300 anni prima, con le tempistiche del luogo fatato): di nuovo regna un cattivo, del Leone non c'è più traccia ed è comparso un principe buono e bello, tale Caspian, che bisogna assolutamente aiutare a recuperare il trono.
Le peregrinazioni della fantasia si mischiano alle pennellate di sentimento, nei buoni propositi a cui questo film sui mondi fantastici anela: c'è un po' di storia d'amore ed era immancabile una sana rivalità cameratesca tra Caspian e Peter. Com'è già stato più volte annunciato, la schiera dei cattivi vanta una partecipazione tutta patriottica che, in quanto a bravura d'interpretazione e a capacità in battaglia, se la gioca magistralmente: cattivissimo Castellitto e il braccio destro Favino.

Cattivi anche altrove
Liam Neeson tenta la strada dell'action movie con una base di thriller. Un attore molteplice lui, passato dal personaggio storico de Le Crociate, al grande paladino di Schindler's List fino al professore un po' maniaco di Kinsey. Ora Neeson ci prova con Io vi troverò, col ruolo del padre un po' giustiziere un po' vendicatore, che se ne viene in Europa per recuperare la figlia rapita da un giro losco. Un film dove l'amata action di Besson, che produce, viene diretta dal suo direttore alla fotografia, Pierre Morel.
Se poi la sfida paternalista di Neeson non emoziona a sufficienza, si può rimediare con Identikit di un delitto. Qui abbiamo il capello brizzolato di Richard Gere a tirar le fila di un'indagine su un maniaco pericoloso. I confini tra buoni e cattivi si fanno pericolosamente labili, per un thriller che nasconde risvolti chiaramente interessanti, vista anche la paternità dell'opera: Andrew Lau di Hong Kong, quello del già sentito Infernal Affairs, grazie a un dichiarato legame col The Departed di Scorsese.

Ci sono anche i buoni
Infine, per ammorbidire i toni gravi degli altri film in uscita durante il ponte di Ferragosto, abbiamo la commedia canina Lui, lei e Babydog. Deformato triangolo amoroso, il film mette in campo tanta tenerezza per i quadrupedi e una strana situazione di legame col migliore amico dell'uomo per antonomasia. L'opera prima di Marcel Sarmiento è un film di produzione indipendente che attinge da una tradizione di commedie dissacranti e sdolcinate allo stesso tempo: ottimo per chi i cani li adora, consigliato per chi i cani deve imparare a farseli piacere.