Vacanze al mare... o in Messico
L'estate è iniziata. E lo si sente anche al cinema. Con l'arrivo di Un'estate al mare, l'equivalente estivo dei cinepanettoni natalizi (ribattezzato "cine-cocomero") di Vanzina, ci si aspetta l'ennesimo ritratto dell'italiano medio in vacanza. Per fotografare questo momento già fonte d'ispirazione per il celebre Casotto di Sergio Citti, Carlo Vanzina (con suo fratello Enrico come sceneggiatore) ha scelto di raccontare – tramite il narratore d'eccezione Gigi Proietti - sette storie ambientate in luoghi celebri del divertimento estivo della nostra penisola: da Forte dei Marmi al Circeo, da Ostia a Ischia, da Capri al Gargano fino a Porto Rotondo.
Senza De Sica ma con Lino Banfi e uno spiegamento di attori che va da Brignano a Nancy Brilli, fino a showgirl come Alena Seredova e Victoria Silvsted, Vanzina mette in scena come sempre molti vizi e poche virtù dell'universo italiano nazional-popolare.
Di tutt'altro tenore la vacanza in Messico dei ragazzi di Rovine: l'horror vacanziero di Carter Smith vede sei ragazzi in gita alla scoperta di antiche rovine Maya intrappolati in un tempio e minacciati da una creatura misteriosa. Proprio come Un'estate al mare, un film che propone poco di nuovo ma che è l'ideale per la stagione estiva. Esattamente come il thriller La notte non aspetta, dalla trama convenzionale ma sviluppata con un buon ritmo e interpretata da attori del calibro di Keanu Reeves, Forest Whitaker e Hugh "dr. House" Laurie. Tratto da un romanzo di James Ellroy, il film di di David Ayer (già regista di Harsh Times) è un poliziesco classico che racconta la storia di un detective in crisi e riflette sulla legge e la sua affidabilità: un eroe per la stampa e per la città, Tom Ludlow è però un problema per se stesso e per la sua squadra. L'assassinio di un suo ex collega lo metterà nei guai. Guai dai quali dovrà tirarsi fuori da solo.

Russia e Germania, grandi e piccoli
Forse il film più interessante tra queste uscite d'inizio estate è il russo 12, opera del regista Nikita Mikhalkov (Oci Ciornie) e rivisitazione del dramma dei "12 uomini arrabbiati" di Sidney Lumet (La parola ai giurati). Esattamente 50 anni dopo il regista adatta alla contemporaneità – e in particolare al dramma ceceno – il testo teatrale tutto psicologico che riflette sulla giustizia e sul libero arbitrio: chiusi tra le quattro mura di una palestra, i 12 uomini del titolo sono chiamati a giudicare sulla colpevolezza di un giovane ceceno accusato di parricidio. Un dramma sterminato che, pur raccontando un'attuale tragedia umana, tralascia l'aspetto legale della vicenda per concentrarsi sul conflitto psicologico di ogni singolo giurato, costretto a dubitare e a confrontarsi personalmente sul problema di un'esistenza sconosciuta. Una parabola sulla relatività della giustizia e "un invito alla democrazia che vive all'interno di ognuno di noi" (secondo le intenzioni del regista).
Dalla Germania arriva infine Impy e il mistero dell'isola magica, un divertente film di animazione che racconta la vicenda di Impy, un piccolo dinosauro che esce dal suo uovo sull'isola magica del titolo, dove in breve tempo conquista il cuore di tutti, anche di chi lo vorrebbe in gabbia. Tratto da un best seller dell'editoria tedesca per l'infanzia, il film ha il pregio di diffondere messaggi edificanti in difesa delle specie viventi, e di farlo senza ammiccare al pubblico adulto, come troppo spesso accade nei film per i piccoli.