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Film nelle sale: il momento dell'incredibile Hulk

Insieme al supereroe, un aspirante giustiziere, una studentessa-popstar e passioni morbose.
di Chiara Renda

Gli attesissimi

venerdì 20 giugno 2008 - Rubriche

Gli attesissimi
È arrivato finalmente il momento del supereroe verde che dovrebbe sollevare le sorti dei cinema italiani prima del naturale calo estivo di uscite. La nuova trasposizione cinematografica del fumetto Marvel, L'incredibile Hulk targato Leterrier (Danny the Dog, Transporter: Extreme) si sposta da San Francisco (luogo d'ambientazione del precedente Hulk di Ang Lee) a New York ed è già stato oggetto di scandalo per le presunte polemiche nate tra Norton e i capi della Marvel Studios. L'attore impegnato, che ha poi smentito queste voci ma ha scelto di non promuovere il film, aspirava infatti a una versione più lunga, drammatica e psicologicamente approfondita, mentre la Marvel ne voleva una più breve, dinamica e adrenalinica. Un classico kolossal americano quello che insomma dobbiamo aspettarci.
A differenza dei recenti adattamenti di storie di supereroi, come Superman Returns e Batman Begins, L'incredibile Hulk non racconta le origini dello scienziato Bruce Banner. Banner/Norton è fin da subito Hulk, e si nasconde in Brasile, dove sta cercando una cura contro i raggi gamma cui era stato esposto da giovane e che lo trasformano nel mostro verde. Lì viene trovato dal temibile Generale Ross (William Hurt), ed inizia così la sua rocambolesca fuga, tra gli inseguimenti del mercenario Blonsky (Tim Roth) e l'amore osteggiato della bella figlia del generale (Liv Tyler). Un altro blockbuster, dal target ancor più adolescenziale, è Hannah Montana/Miley Cyrus: Best of Both Worlds Concert Tour, un documentario musicale girato durante la tournée dell'idolo pop dalla doppia identità Miley Cyrus/Hannah Montana, la cantante sedicenne che spopola su Disney Channel nei panni quasi autobiografici della studentessa-popstar Hannah Montana. Oltre ai filmati dei concerti, i fan della ragazzina potranno osservare la sua vita con uno speciale "pass per il backstage" che impreziosisce il film. Rigorosamente under 16.

Gli autori
A ridosso della presentazione a Cannes del suo documentario Chelsea on the rocks, arriva in sala Go Go Tales (lo scorso anno al Festival), opera del regista maledetto Abel Ferrara. In questo film ha scelto di circondarsi di attori amici (Dafoe, Modine, Asia Argento... ) per raccontare un intricato e claustrofobico dramma ambientato tutto in una notte in un locale di lap-dance. Il film fece discutere a Cannes soprattutto per il bacio che vede protagonista Asia Argento e un rotweiler, ma la storia – vagamente e simbolicamente autobiografica – è quella di "un uomo in lotta contro il mondo, che cerca di portare avanti il suo locale in fallimento". Dichiara il regista: "Io lotto con i miei film indipendenti contro le major". Forse è per questo che per il successivo progetto (Pericle il nero) ha scelto l'Italia e un attore italiano (Riccardo Scamarcio).
Si inserisce nel filone più autoriale anche la commedia indipendente Gardener of Eden – Il giustiziere senza legge, curiosa dark comedy di Kevin Connolly: la storia, dallo stile fumettistico, racconta di un ragazzo che, dopo aver salvato una ragazza dall'aggressione di un vicino, decide di cambiare la propria vita e trasformarsi in un eroe dei giorni nostri. Un racconto di formazione alla Donnie Darko, capace di ritrarre con lucidità e ironia la provincia americana e i personaggi che la popolano. Nel cast Lukas Haas e Giovanni Ribisi.

Tormenti e passioni
Una nuova storia morbosa e tormentata è quella che l'inquieta e conturbante bellezza di Julianne Moore porta nelle sale con Savage Grace. Il film di Tom Kalin tratto dall'omonimo libro di Natalie Robins e Steven M.L. Aronson, racconta l'«incredibile storia vera» di Barbara Daly, una ragazza di bassa estrazione sociale che sposa il magnate della bakelite Brooks Baekeland. La nascita dell'unico figlio della coppia, Tony, compromette l'equilibrio della coppia attraverso il rapporto simbiotico e malato che si instaura tra madre e figlio. Un dramma in sei atti che racconta le grandi ambizioni sociali di una famiglia e la scintillante "bella vita" prima della loro tragica caduta dagli anni '40 agli anni '70.
Complesso e intricato anche Identità sospette di Simon Brand: si tratta la storia di cinque uomini che si risvegliano in un magazzino senza memoria. Nessuno di loro ricorda come sia finito lì. Mentre cercano di ricomporre il puzzle delle ultime ore, nascono dei contrasti fra loro. Come potersi fidare l'uno dell'altro quando neanche sanno chi sono? Gli uomini scoprono di essere parte di un rapimento a scopo di riscatto, ma non sanno distinguere le vittime dai carnefici.

Dal mediterraneo
La lista delle uscite si conclude con due piccoli film mediterranei: il film greco di Costas Kapakas, Uranya, è la storia dal sapore antico di cinque adolescenti ansiosi di scoprire l'amore e il mondo intero nell'estate del '69. Nel piccolo villaggio cretese in cui vivono, il sogno erotico di tutti è la prorompente Uranya, una donna che vive sulla spiaggia interpretata dalla nostra Maria Grazia Cucinotta. I cinque si uniranno in giuramento per risparmiare del denaro e perdere con lei la verginità, ma quel denaro potrebbe anche servire a realizzare il sogno di vedere lo sbarco del primo uomo sulla Luna (tramite l'acquisto di un televisore). Prevarranno i sogni erotici o la voce della Luna? Una piccola storia ambientata in un paesaggio agreste capace da solo di raccontare con i suoi colori un'estate afosa e piena di speranze degli anni '60. Una piccola storia nera e grottesca di fantapolitica è invece quella di Ho ammazzato Berlusconi, unico italiano in uscita nel weekend. La storia è quella di una coppia in cui lei, militante di sinistra, accusa il marito di aver contribuito, col suo voto, a far salire al governo Silvio Berlusconi nel 2001. I due si lasciano, e dopo l'improvvisa morte di lei, lui investirà per sbaglio il presidente. Ma finirà davvero così Silvio? Realizzato con soli 600.000 euro dai giovani Gian Luca Rossi e Daniele Giometto, il film è per ora il terzo tentativo di assassinio cinematografico di Berlusconi: prima di Rossi e Giometto ci avevano provato Jan Henrik Stahlberg con Bye Bye Berlusconi, e Berardo Carboni con Shooting Silvio.

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