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A Cannes vince il cinema che si interroga sulla realtà

La Palma d'Oro premia un tema fondamentale per la crescita di una società: la scuola.
di Giancarlo Zappoli

Vince la realtà

lunedì 26 maggio 2008 - News

Vince la realtà
Non è facile essere in giuria a Cannes. Il più importante festival di cinema del mondo offre un'ampia vetrina di film in Concorso e quest'anno ha cercato un giusto equilibrio tra cinema indipendente e produzioni più consolidate. Emettere un verdetto su un panorama di questo genere non dev'essere stato facile per Sean Penn e colleghi. Una volta tanto però ci si può dichiarare soddisfatti e non solo per la doppietta italiana (di cui parleremo più avanti).
La Palma d'oro assegnata a Entre les murs di Cantet assume il ruolo di cartina al tornasole del Palmares. Il premio andato al regista di casa non assume, come spesso accadeva in passato, il senso del 'doveroso' omaggio alla cinematografia della nazione ospitante. È invece il segnale di un'attenzione a un cinema che va a occuparsi di un tema fondamentale per la crescita di una società: la scuola e chi in essa opera.
I premi agli attori sono stati assegnati liberandosi dai pregiudizi della critica e dalle spinte degli studios. Infatti gran parte dei critici hanno accolto con sufficienza il Che di Soderbergh e, volendo cedere a Hollywood, ci sarebbe stata a disposizione un'Angelina Jolie peraltro molto aderente alla parte assegnatale nel film di Eastwood. Penn e compagni hanno invece premiato la passione con cui Benicio Del Toro ha affrontato il personaggio del Che in un film da lui fortemente voluto e hanno affiancato alla star l'assolutamente sconosciuta (per il pubblico internazionale) Sandra Corveloni, madre dolente in Linha de passe di Walter Salles.
Se i fratelli Dardenne, dopo due Palme d'oro, hanno avuto un riconoscimento per la sceneggiatura del loro film meno rigoroso, il turco Ceylan con un film dallo stile 'duro e puro' ha accontentato il coté cinefilo. A ben guardare (con l'eccezione degli attori) la giuria internazionale ha premiato la vecchia Europa (a cui aggiungiamo la Turchia) considerandola cinematograficamente più vitale del resto del mondo che pure non mancava in selezione.

L'Italia a Cannes
Nell'ambito europeo l'Italia si è trovata ad avere la parte del leone con ben due premi: il Premio della Giuria a Il Divo e il Gran Premio della Giuria a Gomorra. Non accadeva dal 1972 con la Palma vinta ex aequo da La classe operaia va in Paradiso e Il caso Mattei. Qui è d'obbligo una riflessione. Oggi come allora a Cannes ottengono riconoscimenti film italiani che fanno presa sulla realtà. All'epoca una rilettura del lavoro in fabbrica e un interrogarsi sulla figura di un manager che dava fastidio a molti. A 26 anni di distanza vincono due film che provano a riflettere su un fenomeno come quello camorristico e su un personaggio assurto a emblema del potere per il potere.
Alle proiezioni a Cannes, in particolare per Il Divo si coglieva la difficoltà per critica e pubblico internazionali nel comprendere le vicende di un personaggio sconosciuto ai più. Dubitiamo che la giuria avesse maggiori dati sulla nostra realtà politica. Ha avuto invece la capacità di comprendere come un regista della nuova generazione fosse riuscito, grazie anche alla prestazione magistrale di un attore come Servillo, ad andare oltre la denuncia delle azioni di un uomo per denunciare con i toni del grottesco le storture che a volte entrano a far parte del fare politica. Storture che non sono appannaggio esclusivo dell'Italia e che, come tali, sono state lette e comprese.
Resta infine da chiedersi con quale supponenza in Italia persone che non hanno visto il film, come Afef ("Mi dicono che è bellissimo ma..."), conquistino le prime pagine dei quotidiani rispolverando, senza neppure essere coscienti di essere state precedute da chi almeno della materia cinema se ne intendeva (proprio Andreotti), il risibile tema dei 'panni sporchi da lavare in casa'.
L'anno prossimo a Cannes manderemo un film di Moccia. La Palma d'oro è già nostra.

I premi
Palma d'Oro al miglior film: Entre les murs di Laurent Cantet
Gran Premio della Giuria: Gomorra di Matteo Garrone
Premio della giuria: Il Divo di Paolo Sorrentino
Miglior attrice: Sandra Corveloni per Linha de passe
Miglior attore: Benicio Del Toro per Che
Miglior regista: Nuri Bilge Ceylan per Üç Maymun
Miglior sceneggiatura: Le silence de Lorna di Luc Dardenne e Jean-Pierre Dardenne

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