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Jumper: gli anti(super)eroi del nuovo Millennio

Il film di Doug Liman sul teletrasporto scombina il concetto di superpotere.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Teletrasportati a Roma

mercoledì 6 febbraio 2008 - Incontri

Teletrasportati a Roma
Dopo essersi teletrasportati all'interno del Colosseo, Jamie Bell e Hayden Christensen arrivano a Roma in compagnia del regista Doug Liman e dell'attrice Rachel Bilson (prossimamente sui grandi schermi nel remake a stelle e strisce de L'ultimo bacio) per presentare Jumper. È un thriller d'azione che ha come protagonista un ragazzo che, del tutto accidentalmente, scopre di possedere un incredibile potere: teletrasportarsi in qualsiasi parte del mondo. Diretto dal regista di The Bourne Identity e Mr. & Mrs. Smith, il film scombina il concetto di superpotere. I "saltatori" sono infatti ragazzi che operano per il proprio bene - per vivere nel lusso, fare una scappata a Londra e bere una birra con una bella ragazza o surfare alle Fiji per trovare l'onda giusta - e si disinteressano totalmente delle tragedie umane. Ma anche loro, come ogni supereroe, hanno dei nemici: i Paladini, che negli anni sono diventati sempre più organizzati nel trovare i "saltatori" e sconfiggerli.

Jumper Vs Paladini
Doug Liman: La scelta della differenza di età tra i "saltatori" e i "paladini" non è dovuta alla volontà di creare un conflitto generazionale ma per esercitare maggiore pressione sui personaggi. Essendo più grandi i Paladini hanno maggiore esperienza e sanno come combattere i jumper che generalmente non vivono a lungo.

Gli effetti speciali
Doug Liman: Con Jumper ho voluto prendere le distanze da tutti quei film sui supereroi che vengono generati totalmente al computer. La conseguenza di questa scelta è che gli attori hanno dovuto pagare lo scotto, mettendosi in gioco e recitando appesi a un filo o in situazioni davvero poco confortevoli riportando lividi su tutto il corpo. Tutte le riprese fatte al Colosseo, davanti alla Sfinge o alle piramidi sono state girate in loco e poi ricreate in un teatro di posa.

Saltare al Colosseo
Jamie Bell: Quando ho letto "Esterno Colosseo" sulla sceneggiatura non pensavo che avremmo girato veramente là dentro. Voglio dire, non venivano concesse riprese all'interno del Colosseo da anni. È stato fantastico poter accedere a un posto del genere, ti toglie il fiato. Tra l'altro il mio personaggio entra in scena proprio all'interno del Colosseo. È stata un'esperienza particolarissima che ha alzato il livello del film.
Hayden Christensen: Non è facile spiegare come ci si senta a entrare nel Colosseo sapendo di averlo tutto per te. La ricorderò come la migliore esperienza della mia carriera.

Anti(super)eroi
Hayden Christensen: Il bello di questo film è che non segue nessun archetipo finora sviluppato in film con supereroi.
Jamie Bell: A differenza di altri film sui supereroi, che si mettono a disposizione per la giustizia e la libertà, Jumper presenta un nuovo aspetto: con un grande superpotere si può fare qualunque cosa. Credo sia molto più fedele e onesto alla natura umana e in ogni caso mostra anche il rovescio della medaglia. I jumpers hanno tutto quello che vogliono, belle case, soldi, beni materiali e possono teletrasportarsi dovunque, ma non sono felici perché non possono avere relazioni umane.

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