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Film nelle sale: Scusa ma non è mai troppo tardi

Insieme al nuovo blockbuster adolescenziale italiano diversi film americani interessanti.
di Chiara Renda

Il ritorno del blockbuster mocciano

venerdì 25 gennaio 2008 - Rubriche

Il ritorno del blockbuster mocciano
Eccolo! Finalmente è arrivato nelle sale il film che le teenager di tutta Italia aspettano da mesi. Dopo aver divorato le pagine del terzo bestseller di Federico Moccia (dopo 3 metri sopra il cielo e Ho voglia di te), le ansiose ragazzine (e non solo) italiane potranno dunque godersi sul grande schermo la nuova favola rosa che vede protagonista il bello e adulto (rispetto al suo predecessore Scamarcio) Raoul Bova e la giovanissima Michela Quattrociocche, diretti per l'occasione dallo stesso autore del libro. Il figlio d'arte Federico Moccia (figlio di Pipolo) ha sempre saputo come conquistare il pubblico, fin dai tempi de I ragazzi della 3^ C e College, per arrivare a programmi televisivi come Domenica In e I cervelloni. E proprio grazie a questo suo talento televisivo siamo certi che Scusa ma ti chiamo amore non deluderà le aspettative delle adolescenti italiane, poco esigenti e molto televisivizzate. Anche questa volta dunque Moccia si riconfermerà padrino di quella generazione di giovanissime legate a un'idea d'amore che si esprime con lucchetti, sms e scritte sui muri.

Azione nella natura selvaggia
Più interessante il panorama delle uscite americane, a partire dal commovente Into the Wild, libera trasposizione del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme" ad opera di Sean Penn, un film suggestivo e introspettivo che ha trionfato all'ultima Festa di Roma. Pura ed estrema celebrazione della ricerca della libertà, la pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all'interno della natura più selvaggia dell'Alaska.
Dall'Alaska al Colorado, e dall'intimismo all'azione con Aliens vs Predator 2, la nuova avventura che vedrà l'opposizione tra i mostri più famosi del grande schermo: in una cittadina americana del Midwest la navicella spaziale dei Predator precipita con a bordo degli esemplari di baccelli alieni e una creatura ibrida nata da un predator fecondato da un alien.
I cittadini della zona sono i primi a pagare le conseguenze dell'arrivo di queste strane creature. Sarà l'inizio di una lotta per la sopravvivenza...

Indipendenza e fantasia
Sempre dagli Stati Uniti arriva un'ottima commedia dolceamara e indipendente, firmata da Tamara Jenkins e prodotta da Alexander Payne (Sideways, A proposito di Schmidt): La famiglia Savage è la malinconica parabola dei due loser di provincia, due fratelli costretti a un bilancio della propria squallida esistenza in occasione della malattia dell'anziano padre. Storia di una famiglia moderna, nevrotica ed egoista, vittima di un sistema, quello dell'America post 11 settembre, che ha lentamente divorato se stesso. Gli interpreti del film sono due dei migliori attori del contemporaneo panorama indipendente americano: Laura Linney, candidata all'Oscar per questo ruolo, e Philip Seymour Hoffman, già premio Oscar per Truman Capote: a sangue freddo.
Pluripremio Oscar è anche Dustin Hoffman, protagonista di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie, favola per bambini (ma anche per adulti che non hanno smesso di sognare) in stile La fabbrica di cioccolato. La fabbrica in questione è però un particolare negozio di giocattoli animati che si ribellano alla decisione del proprietario 243enne di andare in pensione. Sarà la sua assistente Molly Mahoney, Natalie Portman, a portare in salvo la situazione.
Una favola divertente ed esteticamente curata, con numerosi omaggi all'arte contemporanea.

Storia e senilità
L'ultima uscita americana è una nuova commedia dell'eclettico regista Rob Reiner, capace di spaziare con disinvoltura da Stand by Me e Harry ti presento Sally a Misery non deve morire. Questa volta, con Non è mai troppo tardi Reiner ha riunito due mostri sacri del firmamento hollywoodiano, Jack Nicholson e Morgan Freeman, per dar vita a un road movie senile con due malati terminali come protagonisti, in viaggio all'insegna delle "cose da fare prima di morire". Non è la prima volta che Nicholson si cimenta con questo tema, dopo il brillante A proposito di Schmidt, film indipendente sul tema del pensionamento e della senilità.
Per concludere un film italiano, quello del veterano Carlo Lizzani: Hotel Meina, in uscita in occasione della Giornata della Memoria, è il racconto di una strage forse dimenticata dai più, quella avvenuta nel settembre del '43 sul Lago Maggiore e già raccontata dal giornalista Marco Nozza nel libro "Hotel Meina. La prima strage di ebrei in Italia". Il regista appassionato di storia del fascismo affronta un argomento tragico della nostra storia, soffermandosi sul dramma umano delle famiglie rinchiuse subito dopo l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre tra gli Alleati e l'Italia nell'Hotel Meina del titolo, teatro della triste e interminabile convivenza - durò una settimana - tra ebrei e truppe delle SS.

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