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Telefilm Mania: Weeds, i semi della discordia

La televisione diventa sempre più scorretta e Weeds ne è la dimostrazione.
di Stefano Cocci

La nuova semenza del sobborgo cittadino a stelle e strisce

mercoledì 19 dicembre 2007 - Rubriche

La nuova semenza del sobborgo cittadino a stelle e strisce
I telefilm stanno prendendo una strana piega. Forse, da un lato, l'obiettivo è scioccare e provocare, avviando una reazione a catena da parte della pubblica opinione che porti pubblicità e soldi nella casse dei produttori e delle emittenti. Forse, non si ha più una pallida idea di cosa inventarsi, dopo che tutto quello che c'era da dire sui poliziotti, la famiglia, gli assassini e i medici è stato detto in 50 anni di serie tv. O forse, semplicemente, la tv cerca una rappresentazione della realtà che vediamo e l'immagine allo specchio non è più tanto rassicurante come quando davanti c'erano i nostri genitori o i nostri nonni.
Weeds è la dimostrazione di tutto ciò. Saturata da famiglie di tutti i tipi, il piccolo schermo ha prodotto il nucleo familiare più strano che possiamo immaginare: Nancy rimane improvvisamente vedova e, per mantenere il suo stile di vita da classe sociale medio-alta, decide di spacciare marijuana a vicini e amici. Nel frattempo, il figlio fatica a superare lo shock della perdita del padre morto davanti ai suoi occhi, ed inizia a comportarsi in modo molto strano. Questo universo distorto mostra una diversa faccia d'America, molto più estrema di quella offerta dalle "casalinghe disperate" e dal linguaggio molto più orticante di quello di Dirt.

Le stagioni
Weeds è giunto alla terza serie. È ambientato nel sobborgo di Los Angeles chiamato "Agrestic", che in italiano potremmo tradurre in "agreste". Nella periferia della "città degli angeli" la borghesia medio-alta californiana conduce la propria vita in modo ordinato e tranquillo, come le villette a schiera tutte uguali al cui interno vivono. Nancy Botwin è una moglie come tante altre e, come tante altre, rimane improvvisamente vedova quando il marito Judah ha un attacco di cuore mentre faceva jogging con il figlio Shane. È la fine del sogno americano: se giorno dopo giorno costruisci la tua vita agiata, improvvisamente la morte del capofamiglia può portarti via tutto, la casa, l'esistenza benestante, la scuola per i figli, così fondamentale per garantirgli un futuro almeno altrettanto dignitoso come il tuo. Nancy ha un'idea: diventare una spacciatrice di marijuana, del resto era una consumatrice e conosce molti amici e vicini che ne fanno uso...
Questa è la storia e l'idea dietro Weeds: la upper-middle class che decide di delinquere e infrangere la legge per tenere vivo il suo sogno. Forse è la degenerazione d'America, dopo i casi come Enron. Da qui parte un viaggio nella vita di questo angolo di mondo: Celia, amica di Nancy, nasconde dietro la facciata di normalità, una difficile vita familiare e si scopre malata di cancro al seno. Il fratello di Nancy, Andy, fa finta di studiare da rabbino per evitare la chiamata alle armi per l'Iraq. Anche questo segno dei tempi: quanto tempo è passato da quando i giovani americani fuggivano in Messico o in Canada per evitare il servizio di leva? Oggi fanno finta di studiare per diventare esponenti religiosi e scroccare un po' di droga dalla sorella spacciatrice. Anche i figli di Nancy, Silas e Shane, hanno problemi, soprattutto nel confrontarsi con la morte improvvisa del padre e il "lavoro" della madre.
Insomma, un universo malato, in cui la droga sembra essere l'ultimo e il più "normale" dei problemi.

La musica
Non c'è niente di meglio della sigla di apertura a darci una mano a comprendere il mondo di Weeds. "Little Boxes" è stata scritta da Melvina Reynolds nel 1962 e ne sono state cantate e prodotte numerosissime versioni. È una satira feroce della media borghesia americana. Le "Little Boxes" del titolo sono le casette a schiera tutte uguali che sono spuntate come funghi nelle periferie delle grandi città degli USA. Il testo descrive le esistenze tutte uguali, di professionisti che hanno studiato all'università per diventare avvocati e dirigenti aziendali, che giocano a golf, bevono Martini e vivono in casette tutte uguali dove crescono figli che andranno all'università per diventare a loro volta professionisti e finire anch'essi dentro casette tutte uguali. Su queste parole scorrono le immagini di ordinati sobborghi americani con puliti pulmini scolastici, atletici cinquantenni che fanno jogging, SUV che percorrono le strade tranquille. Un paradiso che nasconde l'inferno di Nancy, Silas, Shane e Celia, esistenze corrose dal Sogno Americano.

Cast
Nancy, la madre-vedova-spacciatrice, è interpretata da Mary-Louise Parker, un ruolo che le è valso un Satellite Awards come miglior attrice nel 2006 e un Golden Globe, stessa categoria, nel 2006. La sua interpretazione atona è una grande risorsa all'interno della serie, stemperando i momenti più duri – dal punto di vista del linguaggio e dell'argomento – e accentuando invece il dramma di una donna il cui mondo e universo di riferimento è cambiato in un giorno, lasciandola in un perenne stato di confusione accentuato dall'utilizzo delle droghe. La Parker ha una lunga storia di pellicole e serie tv di alta qualità. Ha lavorato in Grand Canyon, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, Mister Wonderful, Il cliente, Pallottole su Broadway, A proposito di donne, Ritratto di signora, Red Dragon al fianco di Edward Norton e Ralph Fiennes e al pluripremiato Angels in America. Un curriculum di tutto rispetto e di qualità, prima di sbarcare alla tv con West Wing prima, e Weeds poi.
Celia, l'amica di Nancy, è interpretata da un'altra attrice dalle spiccate doti recitative che è passata alla storia del cinema per aver dato il volto al personaggio dei cartoni animati Wilma ne I Flintstones, Elizabeth Perkins.

Il creatore
Discorso a parte merita l'ideatrice di questa dark comedy dal gusto decisamente tetro. Jenji Leslie Kohan non è certo alla sua prima esperienza in tv. Anzi, il suo nome è dietro ad alcune delle serie culto degli ultimi anni. Infatti, se il suo coinvolgimento in Una mamma per amica ne ha confermato lo status di eccellente autore e produttore, sono senza dubbio la partecipazione a Sex & the City e Will & Grace a darci il senso del suo impatto nel mondo catodico dei telefilm. Entrambe queste serie, si distinguono per il linguaggio ed i temi piuttosto espliciti e per un approccio certamente non convenzionale al pubblico, non trattato più come un bambino ma come un protagonista delle serie stesse, che vanno a toccare argomenti profondamente sentiti e coinvolgenti. Da questo punto di vista Jenji Leslie Kohan ha contribuito a cambiare la televisione e il mondo in cui noi stessi ci poniamo di fronte a essa. È facile pensarlo, riflettendo su quanto differenti siano il mondo idilliaco di Una mamma per amica e quanto controverso sia quello di Weeds.

Curiosità
Nei suoi tre anni di storia Weeds ha ospitato cameo di Matthew Modine, Carrie Fisher e il rapper Snoop Dogg, il quale si mostra molto interessato alla merce di Nancy.
In appena tre anni di messa in onda è diventata una delle produzioni più care alla giuria dei Golden Globe, raccogliendo numerose nomination soprattutto per il cast.
Una particolarità riguarda anche la sigla di testa. Detto del suo testo, "Little Boxes" è diventato talmente rappresentativo della serie che, dalla seconda stagione, in ciascun episodio la interpreta un differente cantante. Per farlo sono stati chiamati Elvis Costello, Death Cab for Cutie, Engelbert Humperdinck, The Submarines, Randy Newman, Angelique Kidjo, Billy Bob Thornton, The Shins, Joan Baez e i Linkin Park.

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