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Film nelle sale: Il poker di Natale

Quattro sole nuove uscite questa settimana, ma tutte figlie delle consolidate tattiche della distribuzione natalizia.
di Edoardo Becattini

Confronto all'italiana

giovedì 13 dicembre 2007 - Rubriche

Confronto all'italiana
Da ormai molto tempo si è consolidata una sorta di tradizione o scaramanzia che vede il penultimo week-end prima della pausa distributiva natalizia come quello con i film di maggior richiamo per il pubblico che andrà al cinema durante le feste. Non possiamo certo prevedere quanto l'ingresso in ultima linea di Robert Redford, Brad Pitt e Nicolas Cage potrà sovvertire tale tendenza, ma resta un dato di fatto che le pellicole da oggi nei cinema risultano, pur nella loro esiguità (solo quattro), un modello perfetto della vocazione distributiva sotto Natale.
Immancabile la sfida fra commedie italiane programmaticamente studiate per avere successo in questo periodo di spensieratezze e di affollamento delle sale. A confrontarsi quest'anno i due veri e propri assi del "genere", coloro che da ormai parecchie stagioni si contendono il maggiore incasso: Leonardo Pieraccioni e Neri Parenti. Entrambi fiorentini di nascita, i due registi presentano tuttavia due differenti concezioni della serialità del proprio prodotto. Prima di tutto Pieraccioni, oltre a essere anche protagonista di tutti i suoi film, non è stacanovista come Parenti, ma dirige al ritmo di un film ogni due Natali; poi la sua comicità ha avuto moltissimo successo anche perché molto più leggera e virata verso il sentimentalismo rispetto a quella del collega. In questo suo ottavo lavoro come regista, Una moglie bellissima, il comico toscano si converte da single impenitente in cerca della donna perfetta a marito fedele e devoto costretto a combattere la gelosia, quando a sua moglie viene aperto un futuro come modella di calendari.
Da parte sua, anche Neri Parenti ha dovuto affrontare un cambiamento nella sua standardizzazione delle storie dopo lo scisma avvenuto con Massimo Boldi. Vi ha fatto fronte rafforzando la schiera di comici e bellezze di derivazione televisiva. Così, dopo la parentesi sulla East Coast statunitense degli ultimi due anni, il nuovo Natale in crociera trova un'anomala location itinerante (ma con essa uno sponsor in più), e affianca all'imprescindibile Christian De Sica i volti di Fabio De Luigi, Michelle Hunziker e Aida Yespica. A questo terzetto dal curriculum ancora poco sviluppato nelle esperienze cinematografiche, si aggiunge anche Nancy Brilli nel ruolo della moglie del fedifrago De Sica.

Fantasy e noir d'ambientazione british
Il ruolo di diretto concorrente al duopolio delle commedie italiane viene solitamente ricoperto da un film fantasy, frutto di una grande produzione americana. Dovendo però tener conto che l'epopea del Signore degli anelli si è da tempo conclusa, che Harry Potter ha già detto la sua durante l'estate e che il secondo capitolo de Le cronache di Narnia è ancora in fattura, un'opera del genere poteva essere assicurata solo attraverso la trasposizione di una saga ancora non contemplata. Come quella creata dallo scrittore inglese Philip Pullman, che con la sua trilogia bestseller "Queste oscure materie" ha aperto le porte a una nuova (probabile) trilogia cinematografica inaugurata oggi con La bussola d'oro. La storia è quella della piccola Lyra, orfana che vive in una versione fiabesca dell'università di Oxford, e della sua avventurosa esplorazione nell'Artide accompagnata dal tutore Lord Asriel (Daniel Craig) e dall'ambigua Mrs. Coulter (Nicole Kidman), alla ricerca dei bambini rapiti dai misteriosi Ingoiatori.
Ma sotto Natale si sa, oltre ai film che tentano una riconciliazione col mondo attraverso la risata o la fantasia, ci sono anche degli outsider decisamente fuori tono rispetto allo spirito vigente. A ricoprire tale ruolo quest'anno è l'ultimo lavoro di David Cronenberg, un noir ambientato all'interno dell'ambiente della mafia russa londinese. La promessa dell'assassino racconta del killer di origine russa Nikolai Luzhin (Viggo Mortensen), membro di una grossa organizzazione criminale, e dell'ostetrica Anna Khitrova (Naomi Watts) che scopre per caso in un diario di una paziente defunta diverse prove a danno del clan mafioso di Nikolai. Come per il Natale di due anni fa, corrotto da un altro noir cronenberghiano, A History of Violence, anche La promessa dell'assassino costituisce una forte polarità con le altre nuove pellicole, ponendosi più come diretto proseguimento di quel film e arricchendo così un ideale saggio sulla violenza che abita dentro di noi e che è sempre pronta a esplodere.

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