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Telefilm Mania: il mondo corrotto di Dirt

La serie, in onda su La7 e Fox Life, gratta via il glamour dal mondo dello spettacolo.
di Stefano Cocci

Protagonista una Courteney Cox come non l'avete mai vista

mercoledì 28 novembre 2007 - Rubriche

Protagonista una Courteney Cox come non l'avete mai vista
Inganno, pettegolezzo, sesso: sono gli ingredienti principali di Dirt, in onda negli States per la prima volta nel gennaio del 2007 con una prima stagione di 13 episodi. In Italia è trasmessa su La7 e sulla piattaforma Sky da Fox Life.
Dirt esplora il dietro le quinte del successo del luccicante mondo dello spettacolo. La protagonista, Lucy Spiller (interpretata dalla ex "friend" Courteney Cox Arquette ), è il direttore di due riviste: il settimanale di tendenza "Now" ed il tabloid "Dirt". È soprattutto quest'ultimo a offrire gli spunti più interessanti, il gossip la fa da padrone e non c'è limite a quanto fango può essere gettato sui protagonisti del piccolo e grande schermo.
Per i temi trattati e le scene abbastanza esplicite di sesso, almeno per un serial tv, Dirt ha scatenato numerose polemiche negli Stati Uniti, culminati con la rivelazione della Cox di vergognarsi delle scene di sesso in cui è coinvolta e di chiedere al marito – l'attore David Arquette, incontrato sul set di Scream e anche produttore esecutivo della serie – di lasciare il set quando si girano i momenti più "pepati". Eco delle diatribe etiche e morali sulla serie sono arrivate fino in Italia, ma la serie va regolarmente in onda anche se in fascia protetta.

Le polemiche
Se la scelta ha certamente pagato dal punto di vista del battage pubblicitario, Dirt indubbiamente continua sulla piega estrema presa da certa tv. Dopo il dottore misantropo, il serial killer giustiziere e i chirurghi plastici immorali, Dirt non fa altro che proseguire su questa falsariga. Proprio alcune scelte di impostazione di Nip/Tuck echeggiano in Dirt: il sesso spiattellato senza remore, il linguaggio molto esplicito e scurrile, relazioni e intrecci omosessuali e bisessuali come se piovesse a condire il tutto.
Se, come detto, può essere considerata una scelta dall'eccellente ritorno pubblicitario e che consente alla serie di avere un riscontro che va ben al di là del valore "artistico" dei singoli episodi, Dirt probabilmente ha altri meriti: scavando nel plot e nella sceneggiatura si scopre la tendenza a voler grattare via la patina dorata che avvolge gli Emmy, gli Oscar e i Golden Globe, rivelando un po' di quella dissolutezza morale che non è solo retaggio dei divi ma che corrompe tutto un sistema. Classico l'esempio del medico delle star, impegnato a farsi fotografare dall'attore di turno piuttosto che preoccuparsi della sua salute. Questa attitudine dissacratoria, ammesso che sia un aspetto ancora da dissacrare, è uno dei pregi di Dirt.

La vecchia amica
Star incontrastata è Courteney Cox Arquette, che abbiamo imparato a conoscere e ad amare nei panni di Monica in Friends. La scelta della Cox è stata radicale: dimenticatevi la dolce Monica: Lucy Spiller è una spregiudicata giornalista a caccia di scoop che non esita a usare il sesso per ottenere quello che vuole. Non solo: la Cox appare in numerose scene in atteggiamenti alquanto espliciti, tutto il contrario di quanto avevamo conosciuto di lei all'epoca degli "amici". Per far questo, qualche ritoccatina al volto non può che aiutare questa nuova immagine sexy e provocante dell'attrice. Un personaggio non solo libero sessualmente ma molto spregiudicato dal punto di vista morale: ricorre a qualsiasi mezzo per ottenere il suo scoop con la filosofia "prima pubblichiamo poi verifichiamo se è vero". Senz'altro un approccio non molto distante da quello utilizzato da molti protagonisti del mondo del gossip. Altro aspetto interessante è la collusione tra il mondo del giornalismo e quello dello spettacolo: è quest'ultimo a fornire gli scoop, in cambio di copertine o servizi speciali. Insomma, se la serie in sé non vi piace, guardando Dirt si può imparare molto su come funziona il mondo dello spettacolo.

I caratteri
Dirt scava nel dietro le quinte del mondo dello spettacolo attraverso la lente della macchina fotografica e con le parole digitate su tastiere pruriginose da giornalisti senza etica. Molti personaggi, quindi, rappresentano degli archetipi abbastanza comuni e riconoscibili. Detto del direttore spietato che non veste Prada solo perché spesso è nuda, abbiamo il fotografo geniale e schizofrenico, Don Konkey, come avrete capito il Van Gogh della fotografia, inspiegabilmente legato da un sincero affetto a Lucy Spiller. C'è l'attore a cui è rimasto solo il ricordo degli antichi tempi dei fasti e del successo – Holt McLaren – e che accetta di spiattellare i pettegolezzi sui suoi colleghi per avere una copertina; l'attricetta tutta droga e dissolutezza, Julia Mallory, la cui carriera è stata distrutta proprio dai tabloid; infine c'è il fratellino di Lucy, che critica la carriera della sorella, è bisessuale e avrà una storia con un'altra delle stelle del sottobosco di Dirt, Jack Dawson, compromettendone l'irreprensibile figura pubblica e privata.

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