Il film
Un giovane ingegnere navale di nome Jude (Jim Sturgess) lascia la sua città natia, Liverpool, per andare alla ricerca del padre in America. I due non si sono mai conosciuti e il genitore non sa neanche della sua esistenza. Nel Nuovo Mondo Jude farà la conoscenza di Max (Joe Anderson), un ribelle di buona famiglia, e della sorella Lucy (Evan Rachel Wood). Jude e Max diventano coinquilini dividendo un appartamento decisamente bohemien a New York con altri ragazzi e quando il fidanzato di Lucy muore in Vietnam anche la ragazza si trasferisce da loro e presto tra lei e Jude nasce del tenero. Dopo che il fratello viene chiamato alle armi e spedito in Vietnam, Lucy si unisce a un movimento contro la guerra, una scelta che metterà in crisi la relazione con l'apolitico Jude. Nato dall'accesa fantasia di Julie Taymor e degli sceneggiatori di The Commitments Dick Clement e Ian La Frenais, Across the Universe utilizza come filo conduttore trentatre canzoni dei Beatles (interpretate dagli stessi attori del film, Bono compreso) ispirandosi ai testi dei Fab Four per raccontare una storia universale.

L'idea
Julie Taymor: Volevo creare un film originale utilizzando solo le canzoni dei Beatles. Across the Universe doveva analizzare tutti gli aspetti delle loro canzoni, partendo da quelle d'amore per arrivare a quelle politiche. L'intera idea del film è che siano i testi delle canzoni a raccontare la storia. I brani dei Beatles sono il libretto, le arie e le emozioni dei personaggi. In questo modo le musiche e il film non solo avrebbero mostrato il microcosmo dell'esperienza di un personaggio ma - ed era il mio obiettivo principale - avrebbero anche rappresentato il macrocosmo degli eventi mondiali. Era nelle mie intenzioni che i giovani d'oggi avvertissero la passione presente nel film e il fervore con il quale questi personaggi si impegnano nei movimenti sociali, così come nell'esplorazione di se stessi. Across the Universe affronta un tema universale che riguarda tutte le culture e spero che chiunque possa identificarsi con le situazioni e gli eventi che accadono nel film.

Le canzoni
Julie Taymor: Non è stato affatto semplice avere a che fare con l'eredità della musica dei Beatles, perché rappresenta il Sacro Graal. Non volevamo competere con le versioni originali ma con delle reinterpretazioni ed Elliot Goldenthal è stato molto prezioso in questo processo. Sebbene sia un compositore e non ci siano canzoni da realizzare ex novo, i suoi arrangiamenti dimostrano la sua comprensione del dramma e dei personaggi. Abbiamo lavorato insieme per vent'anni e ho una completa fiducia ed ammirazione per le sue opere. Ero sicura che avrebbe trovato un modo diverso di interpretare le canzoni per renderle in qualche maniera di nuovo originali. La maggior parte del film è stata registrata dal vivo e questo ha dato maggiore autenticità alle interpretazioni.

Il parere dei Beatles
Julie Taymor: Ringo Starr è stato il primo a vedere la versione definitiva del film. Dopo di lui l'hanno vista Yoko Ono e Olivia Harrison. La gioia più grande però è stata mostrarla a Paul McCartney. Ero a Londra, seduta accanto a lui mentre vedeva la mia opera. Durante la proiezione mi sono sentita insicura di tutto, tremavo. A un certo punto Paul ha cominciato a canticchiare sotto voce "All My Loving" e mi ha detto: è impossibile che non mi piaccia. Avevo anche pensato a Ringo e Paul per due cameo nel film. Il primo avrebbe dovuto fare un ubriaco che salta sulla spazzatura mentre canta, mentre Paul avrebbe dovuto interpretare "Hey Jude". Entrambi hanno rifiutato perché non volevano essere in primo piano. È anche vero però che sarebbe stato un rischio per il corso del film se improvvisamente fossero spuntati due veri Beatles.