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Prossimamente al cinema: L'abbuffata dei viceré

Commedie, drammi e thriller dal nostro paese, ma anche film provenienti da festival internazionali.
di Chiara Renda

Cinema italiano: dalla commedia all'horror

mercoledì 24 ottobre 2007 - Rubriche

Cinema italiano: dalla commedia all'horror
Novembre all'insegna del cinema italiano: tra pellicole di produzione tedesca, argentina, turca e americana, sono parecchi i film in arrivo dal nostro paese. L'eterna adolescente italiana Cristiana Capotondi ricorre in ben due titoli in uscita. Come tu mi vuoi, titolo che chiama in causa un dramma pirandelliano, è l'opera prima del giovane Volfango De Biasi, che dopo Notte prima degli esami riunisce la coppia Capotondi/Vaporidis in una commedia adolescenzial-sentimentale: Giada, studentessa di Scienze della Comunicazione a Roma, non sopporta gli snob figli di papà, ma finisce per innamorarsi proprio di uno di loro, Riccardo, trasformandosi esattamente in ciò che lui desidera.
Di tutt'altro tenore il film in costume di Roberto Faenza tratto dall'omonimo romanzo di Federico De Roberto: I Viceré, che oltre a Cristiana Capotondi vede protagonisti anche l'amato volto da fiction Alessandro Preziosi e il macchiettistico Lando Buzzanca, racconta la storia di un'antica famiglia catanese d'origine spagnola, gli Uzeda di Francalanza, sullo sfondo di un'Italia a cavallo tra il Risorgimento e l'unificazione.
Se dalla Festa di Roma arriva il nuovo film di Mimmo Calopresti, L'abbuffata, un'opera metacinematografica ambientata in un paesino calabrese sconvolto da quattro amici decisi a girare un film, Pupi Avati torna al suo genere d'esordio, il thriller-horror, con Il nascondiglio, una co-produzione italo-americana che vede Laura Morante alle prese con un pensionato abitato da presenze poco rassicuranti.

Film da festival internazionali
Numerose poi le uscite d'autore internazionali provenienti da festival di tutta Europa: dall'ultimo festival di Berlino, Il falsario – Operazione Bernhard di Stefan Ruzowitzky affronta il nodo del nazismo raccontando i campi di sterminio dal punto di vista di alcuni prigionieri chiamati a falsificare enormi quantità di dollari americani. Dalla Croisette invece due opere impegnate come Un cuore grande di Michael Winterbottom, che ricostruisce un ritratto (in assenza) del giornalista ebreo Daniel Pearl e di sua moglie (interpretata da Angelina Jolie), rimasta sola con una nuova vita in grembo, e Ai confini del paradiso, del giovane Fatih Akin, che dopo La sposa turca continua ad approfondire i rapporti tra Turchia e Germania in una storia corale, al limite del manierismo.
E se dal concorso romano arriva Il passato dell'argentino Hector Babenco, storia dell'ossessione di un uomo (Gael Garcia Bernal) per un amore finito, reduce dal festival veneziano è l'opera d'impianto teatrale Sleuth, che vede Michael Caine e Jude Law rivali per amore (e non solo) in una sfida dialettica arbitrata con maestria dalla sceneggiatura di Harold Pinter e dalla regia di Kenneth Branagh. Rifacimento de Gli insospettabili (1972) di Mankiewicz, in cui Caine interpretava il ruolo che oggi è di Jude Law.

Blockbuster e commedie dagli States
Novembre segna anche il ritorno di un veterano come Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump, Le verità nascoste), che dopo l'animazione di Polar Express si misura con un poema risalente addirittura all'anno 1000: Beowulf, a metà strada tra fantasy e opera storica, pur avvalendosi delle performance di Antony Hopkins e John Malkovich, proprio come Polar Express è realizzato con la tecnologia "performance capture".
E dagli Stati Uniti un altro atteso ritorno è quello dei fratelli Farrelly, che per Lo spaccacuori decidono di ricalcare i toni grotteschi e irriverenti di Tutti pazzi per Mary, scegliendo anche lo stesso protagonista, Ben Stiller, per vestire i panni di Eddie Cantrow, un fascinoso quarantenne, convinto, dopo soli tre giorni di luna di miele, di aver trovato la donna della sua vita. Ispirato a una novella di Bruce Jay Friedman, già portata sul grande schermo nel 1972, il film, anche se supportato da ottimi interpreti, non aggiunge niente di nuovo al repertorio dei fratelli della commedia disimpegnata. Meglio forse ripiegare su The Matador, commedia grottesca diretta da Richard Shepard (The Hunting Party): storia di una bizzarra amicizia tra un commesso viaggiatore (Kinnear) e un killer professionista (l'ex 007 Brosnan in versione baffuta). Ad accompagnare i due attori un cast di ottimo livello tra cui spiccano gli indipendenti, "spesso trascurati" Hope Davis, Dylan Baker e Philip Baker Hall.

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