Uscite d'autore
Arriva in dvd Scandal - uno scandalo, uno dei film più interessanti della scorsa stagione, contrassegnato da due maiuscole prove d'attrice. L'insegnante quarantenne Cate Blanchett, moglie e madre frustrata, ha una relazione con un allievo minorenne. Quando viene scoperta dall'anziana collega Judy Dench, solitaria e lesbica, è l'inizio di un incubo. Un film morboso, claustrofobico e appassionante, con una Dench magistralmente inquietante.
Altri due titoli di grande richiamo ma non ugualmente riusciti sono L'uomo dell'anno e L'ultimo inquisitore. Il primo vede Robin Williams nei panni di un comico televisivo che si candida alla presidenza degli Stati Uniti: buona l'idea, convincente l'interpretazione di Williams, comprimari di lusso (grande Christopher Walken), ma regia di Barry Levinson troppo timorosa e incapace di sferzare con cattiveria l'american way of life. Il secondo segna il ritorno del grande regista ceco Milos Forman, autore versatile di capolavori indiscussi (Qualcuno volò sul nido del cuculo) e di film controversi ma mai banali (Larry Flynt, Man on the Moon). Spiace dunque trovarsi di fronte a un polpettone in costume in cui la musa del pittore Francisco Goya (Natalie Portman) è perseguitata come eretica dall'improbabile inquisitore Javier Bardem: Forman vorrebbe scagliarsi contro ogni dittatura in ogni tempo, ma affoga in un fastidioso e ridondante didascalismo.

Fantasia e azione
Se amate l'action, Perfect Stranger e Harsh Times - I giorni dell'odio fanno per voi, nonostante presentino più di qualche pecca. Il primo è un thriller ambientato nel mondo dell'informatica e della pubblicità: l'appeal dei protagonisti Halle Berry e Bruce Willis non delude, ma il film è strangolato dai troppi colpi di scena. Il secondo vede un debordante Christian Bale nei panni di un veterano della guerra del golfo sciroccato, razzista e iperviolento che sogna di entrare in polizia: il tema abusato non è purtroppo riscattato da lampi di originalità, risulta anzi appesantito dall'overdose di stereotipi e dalle performance innaturalmente esagitate di tutti gli interpreti (tra i quali la casalinga disperata Eva Longoria).
I più giovani, infine, non si lascino scappare I fantastici 4 e Silver Surfer e Arthur e il popolo dei Minimei. Il primo diverte più del predecessore per l'atmosfera simpaticamente familiare che si instaura nel quartetto di supereroi (alle prese con nuovi amori, matrimoni, sogni di un'impossibile tranquillità "borghese") e soprattutto per l'entrata in scena di un personaggio tragico e romantico, quel Silver Surfer distruttore di mondi capace però di eroici sacrifici. Il secondo, prodotto d'animazione firmato dal poliedrico regista francese Luc Besson, sfida gli americani su un loro terreno privilegiato. Si tratta infatti di un fantasy con attori in carne e ossa e sequenze in 3D dalla morale ecologista e multietnica, che cita scopertamente dall'iconografia de Il Signore degli anelli rielaborandola in maniera garbata e originale: da riscoprire.