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Film nelle sale: la redenzione di Clooney, la dannazione di Costner e Faletti

Tre facce del thriller con Michael Clayton, Mr. Brooks e Cemento armato.
di Piervittorio Vitori

Il purgatorio di George, l'inferno di Kevin

venerdì 5 ottobre 2007 - Rubriche

Il purgatorio di George, l'inferno di Kevin
Ritorna il divo Usa più gettonato del decennio: dopo la passerella veneziana, George Clooney e il suo Michael Clayton sbarcano anche nelle nostre sale. Nella parte di un ex pubblico ministero ridottosi, per colpa dei debiti e dopo un divorzio non indolore, a sbrigare il lavoro sporco in un grosso studio legale, l'attore riprende la classica figura dell'uomo sconfitto e disilluso cui però il destino offre un'occasione di riscatto. A sollevare la qualità del film da quella della media dei legal thriller non c'è però solo l'interpretazione del protagonista. Il regista è infatti il Tony Gilroy già sceneggiatore della saga di Bourne e de L'avvocato del diavolo: una garanzia in sede di scrittura e, visto il buon ritmo del film, una bella scoperta dietro la macchina da presa. Aggiungeteci la precisa ricostruzione dell'ambiente forense e delle sue dinamiche, la buona prova della "cattiva" Tilda Swinton ed ecco una pellicola che ha i numeri giusti per fare presa sul pubblico.
Dall'attuale icona della Hollywood liberal al suo precedente datato anni '90. I tempi cambiano, la fama sbiadisce e allora urge riciclarsi: pare questo il ragionamento fatto da Kevin Costner al momento di decidere di vestire gli eleganti panni di Mr. Brooks. Il protagonista del film diretto da Bruce A. Evans nasconde infatti, dietro le apparenze dell'irreprensibile uomo di famiglia e del businessman di successo, un terrificante segreto: è un serial killer. La sua doppia vita potrebbe tuttavia scorrere senza eccessivi intoppi se una notte qualcuno non lo fotografasse sulla scena di un delitto appena compiuto.

Il paradiso sognato di Angel
Un'ambiguità di segno ben diverso è quella che caratterizza Angel Deverell, divisa tra sogni e realtà, passione e ambizione sociale. Parliamo della protagonista di Angel – La vita, il romanzo, film con cui il francese François Ozon si sposta nella Londra d'inizio '900 per mettere in scena la vicenda (tratta da un romanzo dell'inglese Elizabeth Taylor) di una ragazza di modesta estrazione che coltiva sogni da scrittrice. L'incontro con un editore le spalancherà le porte del bel mondo che fino ad allora aveva solo sognato, ma la sua vita non sarà destinata a replicare quella delle sue eroine. Abituato a giocare con i generi, il regista omaggia il melodramma degli anni '40, con una protagonista chiaramente ispirata a Rossella O'Hara e ottimamente interpretata da Romola Garai.
Cambiando genere, gioca in trasferta anche la coppia Jackie ChanChris Tucker, riunita per la terza volta dal regista Brett Ratner in Rush Hour – Missione Parigi. Proprio l'ambientazione costituisce la marcia in più del film: i due improbabili poliziotti, alle prese con l'attentato a un ambasciatore cinese, si ritrovano nella capitale francese come pesci fuor d'acqua, e la mole di disastri che sono in grado di innescare aumenta sempre più. Si rinnova insomma la consolidata formula dell'action-comedy, per un film che tra combattimenti acrobatici e siparietti comici, pare destinato a replicare il successo dei due precedenti.
Sempre dagli Stati Uniti arriva l'altra commedia del weekend. Di recente i pinguini hanno avuto fortuna sul grande schermo (Madagascar, La marcia dei pinguini, Happy Feet), e così ecco i simpatici pennuti antartici trasformati in cavalieri dell'oceano nel cartoon Surf's up: I re delle onde. Ennesimo elogio dell'affermazione della propria diversità/individualità, il film diverte anche per l'originale espediente del "materiale d'archivio" che documenta l'epoca pionieristica del surf pinguinesco.

Le notti noir (e senza esami) di Vaporidis
In conclusione, spazio come di consueto alla produzione di casa nostra. Un solo titolo, caratterizzato però da spunti interessanti: è Cemento armato, che ripropone i protagonisti e le dinamiche relazionali di Notte prima degli esami ma calandoli in un contesto noir. La coppia Martani-Brizzi, che qui si scambia i ruoli – regista il primo, solo sceneggiatore il secondo -, tenta quindi di ibridare le tensioni adolescenziali della fortunata saga liceale con quel cinema di genere che in Italia pare aver trovato nuova linfa (si pensi alle atmosfere di Arrivederci amore, ciao e Romanzo criminale). Il Luca Molinari di Nicolas Vaporidis diventa allora Diego, giovane sbandato che compie inconsapevolmente uno sgarro ai danni del potente boss Franco Zorzi, detto "il primario" (Giorgio Faletti): il ragazzo e la sua fidanzata Asia (Carolina Crescentini) finiscono così nel mirino del malavitoso e al centro di un intreccio che, in una Roma a tinte forti, li porterà a mettere in gioco tutto ciò che hanno. In attesa del responso della critica, la simpatia tributata in passato dal pubblico ai protagonisti e l'originale ricollocazione di una formula baciata dal successo pongono una seria ipoteca su un'altra affermazione al botteghino.

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