Una serata fantascientifica
Un lungo e sonoro applauso ha dato il benvenuto in sala a Ridley Scott e al cast del leggendario Blade Runner in occasione della presentazione al pubblico del Final Cut del film. Al fianco del regista Rutger Hauer, Edward James Olmos, Daryl Hannah, la figlia di Philip K. Dick, Isa Dick-Hackett e il produttore del dvd Charles de Lauzirika sono apparsi visibilmente commossi di tanto entusiasmo e affetto da parte degli spettatori. Emozionante è stato incontrare il regista e il cast del film, ieri in occasione della conferenza stampa che ha chiarito una volta per tutte la natura di Deckard, l'investigatore del futuro.

Final Cut
Ridley Scott: Prima di realizzare il film, venticinque anni fa, ne avevo diretti solo due (Duellanti e Alien, Ndr) ma Blade Runner rappresentava il mio primo lavoro a Hollywood. È stata dura, è stato un processo molto difficile, un po' perché ero paranoico rispetto all'industria cinematografica americana, un po' perché non ero abituato a lavorare con così tante persone. Nessuno di noi poteva immaginare che il film sarebbe entrato nella storia. Quando siamo entrati in sala montaggio, una volta finite le riprese, e abbiamo iniziato a lavorare sul materiale ci siamo trovati in una situazione estremamente confusionale così la prima versione si è rivelata un ibrido di quello che volevamo realmente che il film fosse. Ho smesso di pensare a ciò finché non c'è stato l'avvento di Mtv. Vedendo i videoclip di quei gruppi provenienti da tutto il mondo mi sono reso conto di quanto Blade Runner avesse influito non solo sul cinema ma su industrie come la moda e il design. Ho pensato che la nuova generazione non aveva visto il film come l'avevo immaginato io e per questo dopo molti anni ho deciso di far uscire la versione definitiva.

Director's cut Vs Final Cut
Ridley Scott: Rispetto al Director's Cut nel Final Cut abbiamo scelto di eliminare la voce narrante. Inoltre si tratta di una versione totalmente restaurata realizzata dai master originali. Ci sono delle sequenze inedite e credo che ora Blade Runner si ancora più bello di quanto non sia stato alla sua uscita nel 1982. È un'opera d'arte dove c'è la perfetta combinazione tra l'eccellente interpretazione degli attori, la cura della fotografia e la magia della musica di Vangelis. Anche il finale è ovviamente cambiato perché ho preferito mantenere come ultima scena quella in cui Deckard entra nell'ascensore, quando capisce di essere anche lui un replicante dopo aver visto l'origami-unicorno.

Uno sci-fi dark
Ridley Scott: Sì, Blade Runner è uno sci-fi dark che prende spunto dai fumetti dark. Mi piaceva sfruttare la figura di uno come Philip Marlowe (personaggio fittizio nato dalla penna di Raymond Chandler, Ndr) per creare il profilo di un investigatore nel futuro che Harrison Ford ha saputo ritrarre alla perfezione. All'epoca aveva appena finito di girare Indiana Jones e stava per diventare l'eroe che poi è diventato. Inoltre ci interessava dare vita a un personaggio cattivo che riuscisse a trovare il consenso del pubblico e che sollevasse la domanda "chi è il cattivo? E perché mi piace?".

Progetti sci-fi
Ridley Scott: Ho fatto solo due film di fantascienza nella mia carriera (Alien e Blade Runner, Ndr) ma non ho mai smesso di cercare una buona sceneggiatura per farne un terzo. Purtroppo sembra che si sia perso il senso dell'originalità, una lacuna di cui Hollywood soffre da tempo. Ma in fondo Hollywood è un'industria, non una forma d'arte.