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Soundtrack: agosto all'insegna dei Simpson

In attesa dell'arrivo dell'irriverente famiglia vi proponiamo un viaggio fino ai confini del mondo.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Simpson - Il film

venerdì 31 agosto 2007 - Rubriche

Simpson - Il film
È uscito lo scorso luglio il soundtrack dell'attesissimo film tratto dalla celebre serie tv di Matt Groening. A colorare di note "gialle" la famiglia più irriverente di Springfield ci ha pensato il compositore tedesco Hans Zimmer che, dopo il successo della sigla televisiva scritta da Danny Elfman e il lavoro di Alf Clausen a musicarne le avventure sul piccolo schermo, si è mostrato quanto mai volenteroso a creare uno score pieno di appeal, senza giocare troppo con il lato umoristico del film, facendo della colonna sonora un lavoro scrupoloso e maturo, pur mantenendo la stessa irriverenza dei protagonisti. Al suo fianco la Hollywood Studio Symphony, in pompa magna, tramuta le creazioni del maestro in veri e propri inni solenni. In scaletta, tra orchestrazioni imponenti e deviazioni rock ed electro, manca la versione r'n'r del tema portante creata per l'occasione dai Green Day, che compaiono anche nel film. I più accaniti fan dei Simpson faranno sicuramente carte false per aggiudicarsi la versione limitata della colonna sonora, contenuta in un packaging a forma di donut.

Disturbia Vs Il bacio che aspettavo
Se la composizione musicale scelta per sonorizzare Disturbia appare alquanto discordante, la musica scelta per "sottotitolare" gli umori e le vicende dei protagonisti de Il bacio che aspettavo segue il filo narrativo del film. Nel primo si parte dalla leggerezza pop di "Always Love" dei newyorkesi Nada Surf e si finisce con il più classico dei brani r&b, passando per l'alternative rock, il funky pop, l'hip hop, il rap, il trip-hop tinto di reggae, il folk pop e il soul pop. Nel tentativo di accontentare i gusti più svariati la colonna sonora di Disturbia fallisce nel rappresentare musicalmente i canoni del genere thriller.
Il secondo utilizza invece brani di artisti poco conosciuti - fatta eccezione per INXS, OK Go e il frontman dei Crowded House, Neil Finn - per colorare di note i vari momenti del film. La colonna sonora de Il bacio che aspettavo vanta la collaborazione di Tom Wolfe (supervisore musicale del soundtrack di Donnie Darko) che, attraverso la selezione, sembra accentuare la sensazione di sospensione in cui vivono i personaggi nati dalla penna di Kasdan, e quella delicatezza recitativa che li rende vulnerabili all'occhio della telecamera.

Comicità e leggenda
Per mantenere vivo lo spirito del film, il dj inglese Osymyso - già al fianco della produzione di Hot Fuzz ai tempi de L'alba dei morti dementi - inserisce lungo quasi tutta la scaletta i dialoghi tratti dall'esilarante film a coprire le introduzioni dei brani con la voce degli attori. L'effetto, sicuramente divertente e originale, a lungo andare stona, specie quando a venire deturpate sono canzoni come "Sgt. Rock (Is Going to Help Me)" degli XTC, "Village Green Preservation Society" dei Kinks o "Souljacker Part 1" di Eels. Al contrario, Jonathan Elias realizza per Pathfinder un percorso sonoro epico che accompagna idealmente le avventure di Ghost, il guerriero vichingo protagonista del film di Marcus Nispel. Le ventitrè tracce del cd riescono a ricreare la giusta atmosfera, offrendo puntualmente suspense e azione senza cadere in facili clichè.

Dalla Transilvania a Matera
La colonna sonora composta da Tony Gatlif contribuisce vivamente alla trama del suo film. Per realizzarla il regista algerino ha attraversato tutta la Transilvania scoprendo sonorità straordinarie che si sono completamente impossessate di lui. Sette dei diciotto brani inclusi nell'album sono interpretati da Beáta Palya (che in Transylvania interpreta "la chanteuse du cabaret"), giovane cantante folk ungherese che dona alle canzoni tratti esotici e fortemente emozionali. I violini fatti a mano e le fisarmoniche dipingono paesaggi dal sapore antico, sacrali, immersi in luoghi distanti e quanto mai affascinanti.
Alla stessa maniera, il lavoro realizzato da Louis Siciliano per descrivere, attraverso la musica, la Lucania con le sue pianure riarse e i suoi angoli remoti pieni di magia ancestrale è vibrante e mistico. Le atmosfere mediterranee sono alla base della colonna sonora de Il rabdomante, un album che si nutre della tradizione della Basilicata e della Puglia per trasportare l'ascoltatore in un viaggio al Sud dell'Italia.

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