Dichiarazioni scomode
A pochi giorni dall'inizio della Mostra di Venezia, alla quale Fanny Ardant dovrebbe presenziare come protagonista del film di Vincenzo Marra L'ora di punta, l'affascinante attrice francese musa di Truffaut scandalizza il nostro paese con dichiarazioni sconcertanti su Renato Curcio: "Per me è un eroe, lui non è diventato un uomo d'affari come è successo in Francia per i poeti del '68 che ora sono i più grandi uomini d'affari. Ho sempre considerato il fenomeno Brigate Rosse molto coinvolgente e passionale. Quella del terrorismo italiano era un'epoca in cui si sceglieva un campo, c'era chi prendeva fuoco e decideva che poteva ammazzare e farsi ammazzare".
Brusche le reazioni alle parole della Ardant da parte dei politici italiani: "Renato Curcio non è Garibaldi", ha detto Gasparri, "ma il fondatore di una banda di assassini che, in nome del comunismo, continuano a uccidere anche in questi anni. Le parole di Fanny Ardant sulle Brigate Rosse sono inaccettabili".
E ha proseguito il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonté: "Nessuno chiede a un'attrice di essere intelligente, nemmeno di aver conoscenza delle innumerevoli tragedie, ma almeno il rispetto per i familiari delle vittime". Le scomode dichiarazioni dell'attrice francese hanno messo a soqquadro l'Italia ancora prima dell'inizio del Festival, tanto che il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, ha vietato alla diva francese di presentarsi al Lido. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.