Agosto, mese dell'italica villeggiatura per eccellenza, si inaugura giustamente all'insegna dello svago e dell'evasione.
Nostalgia del primo amore? Voglia di farsi spezzare nuovamente il cuore come la prima volta? Allora vedetevi L'amore giovane, secondo film da regista di Ethan Hawke, abbonato come attore a vicende generazionali come quelle di Prima dell'alba e Giovani, carini e disoccupati. Ma preparatevi a sopportare qualche vezzo autoriale da Sundance, come l'irrefrenabile logorrea dei personaggi.

Sport e disciplina
Nella variegata offerta del mese c'è anche spazio per il sogno americano e il riscatto tramite lo sport: il solido Imbattibile, storia di un ragazzo che entra nella squadra di football preferita pur non essendo un professionista, è un elogio della forza di volontà visto mille volte, ma il meccanismo è ben oliato e Mark Wahlberg ha la faccia e il piglio giusti.
Ancora alto il tasso di testosterone in The Guardian (dal 22), ridondante centrifugato di Ufficiale e gentiluomo e Top Gun incentrato sull'incontro/scontro tra un capo sommozzatore della Marina militare (Kevin Costner) e un giovane apprendista insofferente alla disciplina (Ashton Kutcher). I due protagonisti sono bolliti ma diligenti e il film finisce col risultare digeribile in una pigra serata di mezza estate senza pretese.

Satira familiare
Le pretese vanno poi tacitate del tutto se si decide di affrontare Ma l'amore... sì, che rappresenta la non esaltante offerta home video del cinema di casa nostra. Una famiglia calabrese guidata da mamma Anna Maria Barbera si trasferisce a Roma per aprire un ristorante e si scontra con le contraddizioni della vita urbana. Tonino Zangardi e Marco Costa aspirano alla satira familiare e di costume, ma non riescono ad affrancarsi dall'umorismo greve e raccogliticcio della peggior televisione.

Film impegnati e di denuncia
Impegno e temi scottanti infine per Il colore della libertà - Goodbye Bafana e The Bridge. Il primo si ispira al rapporto che Nelson Mandela ebbe con il suo carceriere a partire dal 1968. L'influenza dello statista è tale da far vacillare nel giovane il sostegno all'apartheid. Argomento nobile e ottime intenzioni non bastano però a eliminare la patina di diligente e vuota illustrazione, come sempre accade nelle opere di Bille August.
The Bridge è un documentario sulla faccia macabra del Golden Gate di San Francisco, una delle mete preferite per i suicidi. Eric Steel ha piazzato le sue macchine da presa di guardia sul ponte riprendendo l'ultimo tuffo di alcuni infelici e, non pago di ciò, è andato a intervistarne i parenti e gli amici. Coraggioso atto di denuncia o pornografia del dolore? A voi il verdetto.