Famosa per il suo impegno ambientalista e animalista, tornò in auge grazie al personaggio di Elle Driver.
di Stefano Cocci
Una carriera con luci e ombre
Non è solo una bella e brava attrice, Daryl Hannah ha anche un cuore e un cervello che si prendono cura della salute del pianeta: animalista convinta e vegetariana dall'età di 11 anni, recentemente è balzata agli onori delle cronache, in quanto produttrice di biocombustibile per automobili. La sua carriera, invece, fu strepitosa negli anni Ottanta, quando inanellò uno dopo l'altro dei film di successo, per poi subire una brusca battuta d'arresto negli anni Novanta. Fu Quentin Tarantino a recuperarla al buon cinema, offrendole la parte di Elle Driver per il suo Kill Bill. Daryl colse l'occasione al volo e la sua carriera sembrò rinascere. Purtroppo, tra le pellicole interpretate dopo quell'exploit segnaliamo l'italiano Olè di Carlo Vanzina, con Massimo Boldi e Vincenzo Salemme, e Al passo con gli Stein, in cui fa una rapida apparizione, per sua fortuna con poche battute, in un film che faticherà molto a lasciare un segno.
Wall Street
In quel fatidico 1987 il film di Oliver Stone valse a Michael Douglas e al "suo" Gordon Gekko l'Oscar per il Miglior Attore Protagonista. Le vicende di un giovane broker che si muove nella rampante New York degli anni Ottanta, è l'occasione per il regista di Platoon per una feroce critica all'avida morale che muove gli uomini dietro i palazzi della finanza. Daryl Hannah, al contrario del famoso collega, vinse il premio per la Peggior Attrice Non Protagonista ai "Razzies" dello stesso anno. La sua Darien Taylor è un interior designer e Stone la sceglie per la vacua bellezza da bionda svampita che la Hannah suggerisce: un bell'involucro vuoto, un soprammobile prodotto dalla cultura dello spreco e della corruzione che Wall Street rappresenta. Che male c'è se Daryl Hannah riesce in pieno nella parte?
Splash – Una sirena a Manhattan
È indubbiamente il film che lanciò Daryl Hannah verso il grande pubblico e uno dei suoi personaggi più riusciti, probabilmente perché, in un contesto leggero, l'attrice riesce meglio a far spiccare le sue doti. Qui è Madison, una sirena di Manhattan che si innamora di Tom Hanks, l'uomo che la salva dal finire in un acquario. È il primo film di successo anche del Ron Howard regista e diventerà un'icona della cultura popolare, meritandosi continue proiezioni televisive in tutto il mondo ed anche un pessimo sequel per la tv. È stato certamente anche uno dei maggiori successi personali di Daryl Hannah, che riesce a trasportare sulle schermo la sua innocenza. L'operazione riesce così bene che Madison diventerà, nel giro dei pochi anni, uno dei nomi più utilizzati dai genitori inglesi e americani. Potere del cinema.
Blade Runner
Nel capolavoro di Ridley Scott Daryl ha un ruolo piccolo ma importante. Tratto da un racconto di Philip K. Dick è il film che lo farà diventare, post mortem, uno degli autori più amati da produttori e registi di Hollywood, tanto che gli adattamenti dalle sue opere ormai non si contano più. La storia degli androidi che non vogliono morire è una tappa importante per Hannah che interpreta Pris. Arriva a sfigurare la sua bellezza, con capelli biondissimi, ispidi e tutti dritti, pelle slavata da mimo e una mascherina nera, tanto da renderla quasi irriconoscibile, se non fosse per i suoi intensi occhi azzurri. Muore inchiodata al terreno dai proiettili di Deckard/Harrison Ford, per un finale che molti attori possono solo sognare di interpretare davanti a uno specchio.
Kill Bill Vol. 2
Difficile discernere tra le due pellicole di Tarantino. Ci basti sapere che il regista pretese Daryl per il ruolo di Elle Driver, la spietata assassina della banda di Bill. Lei lo ha ripagato anche se, dopo questa grande occasione, Daryl ha capitalizzato partecipando a qualche insulsa pellicola, perdendo il contatto con il cinema di prima categoria. Nel secondo capitolo che Tarantino dedica alla saga della Sposa e della sua ricerca di vendetta, passa alla storia il confronto verbale tra Elle e il fratello di Bill, con la descrizione delle doti mortifere del black mamba e, soprattutto il duello con Beatrix Kiddo, che finirà con il devastare la roulotte di Budd e rendere del tutto cieco il suo personaggio, lasciandoci aperta la possibilità di un seguito e di altra vendetta da consumare per i pochi sopravvissuti di Kill Bill.
Kill Bill Vol. 1
Sempre Elle Driver, sempre Tarantino, sempre Daryl Hannah. Era il 2003 e vedere la bionda svampita di Splash massacrare di botte Uma Thurman o cercare di farle un'iniezione letale fu una rivelazione. Daryl non mangia animali per non dare sofferenza ad altri esseri viventi ma davanti alla cinepresa cerca di uccidere un angelo come Uma e si esprime come una scaricatore di porto dopo che una pesantissima cassa di pesce gli è appena caduta su un piede. Fu scioccante. Però, il dato veramente importante del primo capitolo della saga della Sposa fu la canzoncina che Elle fischietta mentre si sta recando nella stanza di ospedale dove è in come Beatrix Kiddo: non potete non ricordarlo, è impossibile restare 5 minuti in un locale affollato senza che un telefonino squilli intonando quel motivetto.