Un libro interamente dedicato al regista di The Village e Il sesto senso.
di Chiara Renda
Il cineasta indiano-americano M. Night Shyamalan è uno degli autori più interessanti all'interno del panorama cinematografico contemporaneo. A lui il giovane critico genovese Andrea Fontana ha dedicato "M. Night Shyamalan. Filmare l'ombra dell'esistenza" (Morpheo Edizioni, 2007, 14 euro), prima monografia italiana interamente dedicata al giovane autore de Il sesto senso.
Un saggio attento e accurato, completo di una raccolta di scritti critici estrapolati da siti e riviste specializzate (curata da Fontana insieme a Roberto Donati), organizzato in due parti distinte: una di natura storico-biografica, nella quale Fontana analizza criticamente l'intera produzione filmica di Shyamalan, inquadrandola nella biografia dell'artista, e una seconda parte costituita da un'antologia critica di otto saggi, ognuno dedicato a uno dei temi shyamalaniani.
Tutti questi contributi sono lavori inediti di giovani voci critico-accademiche dell'attuale panorama italiano: dal saggio di Daniele Dottorini sul ruolo dello spazio, all'analisi strutturale di Lady in the Water dal punto di vista narrativo e del genere, opera di Federico Gironi, fino all'interessante interpretazione di Guido Levi di The Village come metafora etico-politica.
Passando attraverso i contributi di Enrico Azzano, Andrea Cocchi, Roberto Donati, Vittorio Renzi e Davide Tarò, il libro costruisce un interessante e completo percorso critico all'interno della filmografia di un giovane innovatore del mezzo cinematografico, narratore di favole umane e interprete di un'inquietudine esistenziale tutta americana. Un autore a tuttotondo, a cui nessuno in Italia aveva ancora dedicato un lavoro approfondito e accurato come questo.