In questa seconda metà di giugno l'uscita clou è senz'altro Il grande capo di Lars von Trier. Il discusso regista danese torna a spiazzare con un esperimento di sconcertante snobismo: una commedia. Dimenticate i toni plumbei e tragici di Dogville e Manderlay e immergetevi in questa caustica rappresentazione della vita aziendale, con un attore che deve fingersi imprenditore. Il meccanismo comico è apertamente spiegato allo spettatore sotto forma di "istruzioni per l'uso" per divertirsi. Amatelo o detestatelo, è Lars.

I fratelli Scott
Altro avvenimento del mese è la lotta "fratricida" tra Ridley e Tony Scott. Il primo trasforma uno scarmigliato e sempre prestante Russell Crowe in improbabile e cinico broker redento dall'amore (ma no!) in Un'ottima annata - A Good Year: poteva essere una buona romantic comedy, ma si limita a uno spottone turistico pieno di tramonti sui vigneti della Provenza. Occhio alla radiosa Marion Cotillard, irriconoscibile nei panni di Edith Piaf in La vie en rose, attualmente nelle sale. Lo Scott più adrenalinico, Tony, confeziona il professionale thriller Déjà vu - Corsa contro il tempo, con l'agente Denzel Washington che va su e giù nel tempo per sventare un attentato.

Film per giovani
Gli spettatori sui vent'anni non dovrebbero perdere Alpha Dog, probabilmente il miglior film del non eccelso figlio d'arte Nick Cassavetes. Ambientato fra le gang giovanili californiane e ispirato a una storia vera, il film è stilisticamente furbetto (immagini sgranate anni Settanta francamente fuori luogo), ma cattura grazie a un'innegabile energia e alle interpretazioni convincenti di Justin Timberlake e Sharon Stone.
Lo stesso target generazionale, ma anche i patiti dell'horror di ogni età, non mancheranno di apprezzare Non aprite quella porta: l'inizio, prequel del cult di Tobe Hooper del 1974. I soliti quattro ragazzi in viaggio si imbattono nella famiglia cannibale. Lo spirito è quello anni Settanta del marcio nascosto nel cuore dell'America rurale, arricchito da un breve excursus sull'infanzia e sulla "vocazione" di Leatherface: un'operazione non banale e molto meno scontata di altre dello stesso genere.

Atmosfere romantiche e morbose
Il pubblico amante di un cinema raffinato e sussurrato ha pane per i suoi denti con due uscite: Intramontabile effervescenza, storia d'amore fra ultraottantenni costellata di affettuosi omaggi all'iconografia di Fellini, e La voltapagine, compassato thriller borghese dalle ambigue e morbose atmosfere chabroliane, ambientato nella solita ordinata ma infida campagna francese; unico elemento di novità è la messa in luce di un ruolo gregario eppure fondamentale come quello della voltapagine, che "veglia" sul pianista girando i fogli dello spartito.