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A prova di morte, non di distributori

Arriva sul grande schermo italiano Grindhouse - A prova di morte, ultima fatica del celebrato Tarantino, un'altra pellicola destinata a diventare un cult.
di Claudia Resta

Cattive ragazze e motori

venerdì 25 maggio 2007 - News

Il film Grindhouse - A prova di morte è la seconda parte di un progetto firmato in coppia da Tarantino e Rodriguez teso a riportare nei cinema il sapore piacevole ed eccessivo dei vecchi B-movies, senza perdere nessuno dei dettagli che negli anni '70 lasciavano senza fiato gli spettatori nei drive-in.
La storia è quella della dj più richiesta di Austin, Jungle Julia: per lei il crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia di due delle sue bellissime amiche, Shanna e Arlene. Ma non tutti gli sguardi che attirano sono innocenti: infatti, a seguire di soppiatto ogni loro mossa c'è anche Stuntman Mike, uno stagionato e attempato ribelle pieno di cicatrici che sorride con atteggiamento lascivo seduto al volante della sua auto.

Che differenza c'è tra uno splatter di oggi e quelli "vecchio stile"?
Una volta era tutto possibile, c'erano personaggi in grado di fare qualsiasi cosa e registi in situazioni ancora peggiori, che s'inventavano vere assurdità. Oggi Hollywood mette freni quando si eccede. Preferisco il passato, soprattutto i film italiani e spagnoli che fecero scuola!

Come hai conosciuto Rodriguez?
Al Film Festival di Toronto, stavamo scappando entrambi dalla sala stampa, di nascosto dai giornalisti. Ci siamo riconosciuti e siamo fuggiti insieme. Poi ci siamo incontrati varie altre volte da "Versailles" (ristorante cubano a Los Angeles - NdR) ad Austin, a casa sua, che ora è anche quasi casa mia.

Come mai nel film non c'è Uma Thurman?
Uma ha letto il copione, ma non le ho mai chiesto di partecipare. È una delle donne che amo di più, ma ogni tanto bisogna pur prendersi un po' di pausa l'uno dall'altro, no? Soprattutto dopo una full immersion come quella di Kill Bill. E in questo film non c'era nulla di adatto a lei.

Di chi è stata l'idea di dividere i film per la distribuzione fuori dagli USA?
Più che altro dei distributori stranieri, che hanno ritenuto poco adatto al loro mercato un film di questo genere: non hanno la tradizione del doppio B-movie e hanno poco chiaro anche di cosa si tratta. Poi, preferivano avere un film mio e uno di Robert, separati.

Hai davvero una collezione di film splatter d'epoca?
Sì, certo, ed è enorme: sono sia in 16 che in 35 millimetri, trailer compresi. Non ho idea di quanti film siano, perché mi mette l'ansia il pensiero di contarli, ma mi ricordano quanto era bello andarseli a vedere... sono un nostalgico. Li tengo in un deposito segreto, in casa... e a volte in garage o sparsi in giro!

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