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Ocean's 13: sempre più squadra

Il terzo film della serie di Ocean si mostra come il sempre più riuscito risultato di divertenti mesi trascorsi tra amici: un film che si lascia guardare con leggerezza, in cui non mancano un pizzico d'intrigante mistero e la giusta dose d'autoironia.
di Claudia Resta

Il plot del terzo e ultimo colpo

venerdì 25 maggio 2007 - News

È per questo motivo che la squadra ha deciso di presentare al completo la propria fatica: perché ciascuno, come ha affermato il regista Soderbergh, ha contribuito in modo fondamentale alla buona riuscita del lavoro complessivo.
In questo capitolo, il clan di Danny Ocean è costretto a rimettersi all'opera quando l'amico Reuben Tishkoff è brutalmente estromesso, anche fisicamente, dall'affare che stava portando a termine con Willy Banks (Al Pacino), facoltoso proprietario di celebri hotel e casinò. La banda dovrà escogitare un modo per condurre Banks alla bancarotta, e per riuscire al meglio nell'impresa si avvarrà dell'aiuto del loro storico e acerrimo nemico, Terry Benedict, anche lui deciso a distruggere il rivale in affari.

Diteci, è vero, come dicono, che questo film è soprattutto una trovata commerciale?
Clooney: No. Più che altro, pensavamo di poter fare di meglio rispetto al precedente. Sia Steven che io avevamo le idee molto chiare e sapevamo che c'era un'ottima ragione per la squadra di Ocean di vendicarsi. Certo, il film è fatto per vendere, ma non è privo di motivazioni e significati.

Cosa devono aspettarsi i fans?
Pitt: Un ritorno deciso al primo film, con più spazio per la squadra. Poi, è ovvio che i ragazzi, dopo aver fatto davvero un mucchio di denaro e, almeno nel mio caso, averlo sperperato, abbiano voglia di vendicarsi con chi fa più soldi di loro al casinò.

Quali sono i rischi del fare un terzo film della serie? Soderbergh: Prima di tutto, sai che non potrai andare più avanti e che è l'ultima volta che vedi tutti i ragazzi insieme. Sono fortunato ad aver lavorato così tanto con loro. Poi, non credo mi ricapiterà tra le mani una serie di film commerciali così interessanti.

C'è qualche messaggio speciale in questo film?
Damon: Di base, è un film che parla della lealtà che s'instaura tra i veri amici e di quanto questi siano pronti a fare vendetta quando uno di loro è minacciato. In più, c'è la storia d'amore tra George e Brad, ma non siamo autorizzati a parlarne in via ufficiale... Nessun impegno sociale per la banda di Ocean?
Clooney: Certamente! Tutto il cast ha dato vita a una raccolta di fondi per "Not on our Watch", che si occupa dei rifugiati sudanesi della provincia di Darfour, uno dei tanti luoghi del mondo in cui ci sono necessità, ma che pochi conoscono.

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