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5x1: Orlando Bloom, un pirata e un signore

Dagli elfi ai pirati, cinque film per capire il bell'attore inglese.
di Stefano Cocci

Will Turner scopre il suo lato oscuro?

martedì 22 maggio 2007 - Celebrities

Will Turner scopre il suo lato oscuro?
Scavezzacollo indomito, Orlando Bloom ama il pericolo. Ha un buon rapporto con le fratture: se ne procura in ogni parte del corpo, ben tre alla testa ad esempio, e da giovane ha rischiato di rimanere paralizzato cercando di saltare da un tetto. Saranno state delle prove che lo hanno ben allenato ai Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo in cui l'attore – definito a più riprese uno dei più attraenti del pianeta – salta da una barca all'altra, viene gettato in mare un paio di volte e duella con mostri marini utilizzando qualsiasi cosa gli capiti per le mani che sia abbastanza appuntita.
Del resto, con un nome degno di un parco giochi, Orlando deve gran parte del suo successo a un film che si ispira proprio a un divertimento di Dysneyland. Così, mentre da pirata si esercita con la bandana per domare il capello ribelle, scopriamo come e quando ha già dato mostra di sé.

Black Hawk Down
Nel bel film di Ridley Scott c'è anche lui. È francamente una bella soddisfazione, perchè la pellicola è una buona prova corale e un eccellente prodotto in genere. I fatti sono conosciuti: gli americani si sono infilati nella guerra civile somala e l'unico modo per uscirne è catturare il signore della Guerra Aidid che terrorizza Mogadiscio. Una missione pensata per essere una chirurgica operazione di polizia, si trasforma in una giornata di massacri: gli americani perdono due elicotteri (Black Hawk, appunto) e nel tentativo di recuperare i commilitoni finiscono in mezzo ad una enorme caccia all'uomo in cui da predatori si sono trasformati in prede.
Il bell'Orlando fa poco ma stranamente si fa notare: mette appunto il suo proverbiale occhiolino, si vanta di voler scendere in battaglia e appena lo fa, cade dall'elicottero. Insomma, un buon inizio per un pirata.

Elizabethtown
Diventato icona positiva per via della sua faccia pulita, Orlando Bloom è chiamato da Cameron Crowe a interpretare il suo eroe positivo che deve ritrovare un senso nella vita in questa commedia dai sani valori. Qui il nostro eroe incontra la bella Kirsten, ancora non incoronata Marie Antoinette, con cui inizia una turbolenta storia d'amore. D'amore è anche la vicenda che ci racconta Crowe: un plot un po' trito e che ricorda La mia vita a Garden state. Licenziato e mollato dalla fidanzata nello stesso giorno, Drew Baylor sta pensando a come suicidarsi quando riceve la telefonata che gli annuncia la morte del padre. Deve così partire alla volta della sua città natale e sull'aereo che lo porta a casa, incontra un'hostess che gli farà perdere la testa. Bloom strizza gli occhi a ripetizione ma sembra che inizi a far parte del suo successo.

Le crociate
Probabilmente è il film più importante di cui il bell'Orlando abbia sopportato il peso da protagonista. Torna a lavorare con Ridley Scott in una mega produzione da svariati milioni di dollari che racconta le molto romanzate vicende della Seconda Crociata che, intorno all'anno 1200, vide cristiani e mussulmani azzannarsi per Gerusalemme. Bel peso per Bloom che all'epoca aveva alle spalle qualche particina e il ruolo dell'elfo Legolas. La scelta di Scott ha pagato. Del resto, Orlando è perfetto per interpretare un umile fabbro che vuole essere un cavaliere, con quello sguardo da cane bastonato, la sua faccia pulita e il gran strizzare gli occhi per regalare intensità. E poi, con tutto quell'esercizio con la spada per i Pirati dei Caraibi e con l'arco e le frecce per Il Signore degli anelli, gran parte dell'allenamento specifico era già fatto.

Il Signore degli anelli
È il ruolo che ha segnato e lanciato la carriera di Orlando Bloom: Legolas, l'elfo spara frecce che con i fedeli amici della Compagnia dell'anello difende la Terra di mezzo dagli assalti degli orchi di Mordor. La parte, apparentemente da comprimario, non ha impedito al nostro eroe di lasciare una traccia indelebile nella mente e, soprattutto, nella fantasia di molti. Un personaggio che assume nel film un rilievo che nel libro non aveva e che molto deve proprio alla personalità di Bloom, perfetto quando si tratta di strizzare l'occhio per prendere la mira con l'arco. L'avventura con l'allegra banda di Peter Jackson ha segnato la sua vita e non solo la sua carriera: 24 mesi in Nuova Zelanda in cui dilettarsi con surf e kite surf, le sue passioni. Almeno qui, le intense strizzatine d'occhio che lo hanno reso celebre sono giustificate: gli servono per prendere la mira.

Pirati dei Caraibi
Un'altra trilogia multimiliardaria per Orlando Bloom. Alla soglia dei trent'anni il ragazzo ha partecipato a due delle più importanti avventure della storia del cinema, in cui non sono stati lesinati mezzi e che hanno divertito e fatto sognare milioni di spettatori in tutto il mondo. Con Ai confini del mondo si chiude (?) una appassionante saga, che ha stupito con effetti speciali ma che soprattutto ha coinvolto i suoi fans con personaggi spontanei e sinceri. È chiaramente vero per Jack Sparrow ma anche Will Turner ha raccolto consensi.
Nell'ultimo capitolo Will prende coscienza del suo lato oscuro, come del resto avevamo iniziato a capire durante La maledizione del forziere fantasma. Si diletta di cappa e spada come ovvio e strizza gli occhi a ripetizione, come se fosse dall'oculista per misurare la vista, per guardare la sua bella Keira prendere le redini di una nave o scrutare l'orizzonte.

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