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Breach: l'infiltrato sfida l'FBI

Scritto e diretto da Billy Ray, il film si basa sulla storia vera di un ex agente dell'FBI, Eric O'Neill, che si occupò delle indagini riguardo una delle peggiori spie che la storia americana abbia mai conosciuto.
di Claudia Resta

Il film

lunedì 14 maggio 2007 - News

Il film
Stando al resoconto dell'ex agente O'Neill, il ruolo interpretato da Chris Cooper è difficilissimo: la spia che ha messo in scacco gli USA per anni e anni, eliminando ben cinquanta fonti d'informazioni. Di certo sa di cosa parla, visto che proprio lui l'ha incastrato, nel mondo reale, e poi ha spiegato a Ryan Phillippe come trasformarsi in un perfetto agente segreto.
Breach è un thriller ambientato nei corridoi del Bureau, il luogo in cui si proteggono i segreti più delicati e complessi degli USA. Nel febbraio del 2001 si è scoperto che lo stimato agente operativo dell'FBI Robert Hanssen era colpevole di tradimento contro l'America. Da più di due decenni, Hanssen vendeva sistematicamente e deliberatamente documenti fondamentali del servizio segreto nazionale all'ex Unione Sovietica.

Chris, come ti sei preparato per interpretare Robert Hanssen?
Di norma impiego tre o quattro letture di un copione per decidere se mi piace, e dopo lo rileggo altrettante volte prima di confermare la mia presenza. Per questo film è bastata una sola lettura, anche perché per fortuna ho avuto in mano la sceneggiatura prima che fosse pubblica anche per gli altri attori alla Paradigm.

Tu, invece, Ryan, hai avuto la fortuna di incontrare O'Neill...
Un incontro fondamentale, non tanto per quello che mi ha detto, ma per l'idea che mi sono fatto di lui. È una persona incredibile, indomita e sicura di sé. Conoscerlo mi ha fatto capire come ha potuto sopravvivere a un'esperienza di quel genere.

Chris, come ti sei rapportato col fatto che anche Hanssen è un personaggio reale?
La cosa più dura è stata rendermi conto che anche se erano stati compiuti atti imbarazzanti e di grave tradimento nei confronti della Patria, mi sentivo in ogni modo responsabile nei confronti della sua famiglia, soprattutto Bonnie e i bambini. Credo che comunque la sceneggiatura abbia trattato tutto questo nel giusto modo.

Come avete lavorato insieme?
Chris: ho cercato di conoscere il meno possibile Ryan, per evitare d'essere troppo amici. Questo avrebbe rovinato l'effetto di sfida tra i nostri personaggi.
Ryan: vero! La cosa più difficile, però, è stata dover smettere di fumare, per adattarmi al personaggio, mentre Chris finiva sigaretta su sigaretta durante le riprese!

Pensi che Hanssen vedrà il film?
Non ne sono certo, dato che è in prigione. Tempo fa ho visto un documentario su quel carcere e non credo abbiano accesso a libri da leggere o ad apparecchi televisivi, ma non si può mai sapere con certezza. Potrebbe farsi amiche delle guardie e trovare un modo per vederlo... chissà.

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